Disturbi del sonno: quali sono, quanto sono diffusi e come rimediare

Disturbi del sonno: quali sono, quanto sono diffusi e come rimediare
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Gli italiani dormono poco e male. È quanto emerge da uno studio condotto nel 2020 dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e l’Istituto Doxa. La ricerca ha interessato un campione di oltre 3.000 individui, di età superiore a 15 anni, interpellati circa le proprie abitudini di riposo mediante un questionario.

Dalle risposte fornite è emerso che “la media delle ore di sonno riportate è di circa 7 per notte, ma il 30% degli intervistati dorme un numero insufficiente di ore. La percentuale di intervistati che ha valutato il proprio sonno come insoddisfacente è del 14%”. La qualità e la quantità di sonno sembrano inoltre essere influenzate negativamente sia da fattori fisiologici (l’età avanzata) che socio economici, nonché da cattive abitudini (il fumo).

Silvano Gallus, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri di Milano, sottolinea come “i risultati ci forniscono il quadro di una tendenza crescente dei disturbi del sonno in Italia”. Ma quali sono, esattamente, i ‘disturbi del sonno’ e come vanno affrontati? In questo articolo vediamo cosa c’è da sapere.

Cosa sono i “disturbi del sonno”

Con l’espressione ‘disturbi del sonno’ si è soliti indicare qualsiasi condizione che pregiudica la qualità del riposo notturno. In gergo clinico si parla soprattutto di ‘insonnie’, sia in relazione alle difficoltà di addormentamento sia ai risvegli prematuri durante la notte.

Tra i fattori che maggiormente contribuiscono a questi disturbi ci sono ansia e stress, che determinano inquietudine e difficoltà a prendere sonno. Anche l'alterazione del ritmo circadiano incide negativamente sull’equilibrio tra sonno e veglia; tale condizione può subentrare a seguito di un cambio nei turni di lavoro o un lungo viaggio intercontinentale (con uno spostamento del fuso orario di almeno tre ore).

In aggiunta, diverse cattive abitudini concorrono significativamente ad abbassare la qualità del sonno notturno: il fumo, il consumo di alcool, una dieta poco sana ed equilibrata, così come l’utilizzo intensivo di dispositivi elettronici a luce blu (specie quando si è già a letto) favoriscono l’insorgere dei disturbi del riposo.

I rimedi contro le insonnie

A meno che non si tratti di condizioni croniche di carattere patologico, ci sono diversi modi per alleviare i disturbi del sonno. In primo luogo, è indispensabile utilizzare materassi e cuscini di qualità, non solo confortevoli ma anche in grado di sostenere le strutture ergonomiche (schiena, spalle, zona lombare e cervicale) e limitare le posture scorrette durante il riposo. A tal proposito, è possibile scegliere tra sistemi in lattice, memory foam oppure a molle indipendenti (le tecnologie più diffuse in commercio), avvalendosi anche di e-commerce specializzati come Inmaterassi.it che consentono di valutare materassi matrimoniali, singoli o di altri formati, in base alle proprie esigenze.

Capitolo alimentazione. La cena incide non poco sulla qualità del sonno; ragion per cui, il consiglio è di consumare un pasto leggero ed equilibrato, facile da digerire e povero di grassi e di condimenti (specie se preconfezionati). Da evitare anche cibi acidi, speziati o piccanti, così come le sostanze che possono avere azione nervina o eccitante (caffè, cioccolata, té e simili); in alternativa, si può optare per tisane calmanti o digestive (camomilla, finocchietto, valeriana, passiflora). Per evitare che la digestione interferisca con l’addormentamento, è opportuno consumare il pasto serale con un certo anticipo rispetto all’orario in cui ci si mette a letto; in aggiunta, meglio non bere troppo, altrimenti lo stimolo della minzione potrebbe innescare un precoce risveglio notturno.

Non meno importante è l’utilizzo di dispositivi elettronici multimediali, quali cellulari, PC o tablet; il loro impiego andrebbe limitato o evitato per almeno un’ora prima di andare a letto. Diversi studi, infatti, hanno dimostrato come device di questo tipo tendono a disturbare le varie fasi del sonno.

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