salute e benessere

Emorroidi, un problema da non sottovalutare in estate

Quello che correttamente si chiama trombosi emorroidaria è un malattia seria che dipende anche dalle nostre abitudini alimentari e dal caldo: il dottor Angelo Guttadauro degli Istituti Clinici Zucchi di Monza spiega come affrontarla.

Emorroidi, un problema da non sottovalutare in estate
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Quello che chiamiamo erroneamente emorroidi è un problema serio che colpisce molti italiani e che si manifesta soprattutto in estate. La trombosi emorroidaria, questo il nome corretto, è infatti una patologia invalidante perché provoca forti dolori e condiziona la vita quotidiana delle persone. Nonostante questo si fatica a parlarne per pudore ed è un argomento che provoca ancora molto imbarazzo, ma è una malattia che non va affatto trascurata. Come conferma il dottor Angelo Guttadauro, responsabile dell’U.O. Clinicizzata di Chirurgia Generale, dell’Hernia Center Monza e Brianza e del Centro per la cura delle patologie Proctologiche e del Pavimento Pelvico presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza, a cui abbiamo chiesto di approfondire questo tema.

Emorroidi, un problema da non sottovalutare

Dottore, innanzitutto chiariamo le parole: cosa sono le emorroidi?

“Le emorroidi sono vene localizzate nel canale anale, presenti in tutti noi, dotate di una funzione utile al nostro organismo in quanto contribuiscono alla continenza anale e a rendere meno traumatica la defecazione. Di per sé, non sono sintomatiche, ma possono diventarlo quando ‘si ammalano’: si parla allora di malattia emorroidaria. È un problema serio che colpisce circa 3 milioni di italiani e che si manifesta soprattutto in estate”. 

 

Il dottor Angelo Guttadauro, responsabile dell’U.O. Clinicizzata di Chirurgia Generale, dell’Hernia Center Monza e Brianza e del Centro per la cura delle patologie Proctologiche e del Pavimento Pelvico presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza

 

Quando diventa una malattia?

“L’infiammazione e la trombosi emorroidaria sono le manifestazioni più frequenti della malattia emorroidaria, causa di sanguinamenti e forti dolori che condizionano le normali attività quotidiane. Nonostante questo, si fatica a parlarne per pudore e imbarazzo, ma è una malattia che non va affatto trascurata. Può accadere che si formi all’interno di una o più vene emorroidarie un coagulo di sangue provocando infiammazione (gonfiore) e dolore. L’infiammazione acuta può però anche verificarsi in assenza di trombi. Condizioni predisponenti sono un prolasso della mucosa, che si stacca dalla parete, favorendo una dilatazione delle vene dove il sangue ristagnando può coagularsi dando origine a un trombo, spesso molto doloroso e invalidante”.

Quali sono i soggetti più a rischio e quali le principali cause?

“Le cause generiche che possono causare la trombosi emorroidaria sono la stitichezza, la diarrea, la sedentarietà, la gravidanza, una scorretta alimentazione, alcune tipologie di lavoro che prevedono lunghi periodi seduti o con sforzi eccessivi, il consumo di alcol, il fumo di sigaretta. Ma in estate i rischi sono maggiori. Può accadere a qualunque età: diciamo che la fascia più colpita è tra i 45-65 anni, ma può capitare anche ai più giovani”.

Perché in estate aumentano i rischi di trombosi?

“In estate, soprattutto a causa del caldo, la dilatazione delle vene emorroidarie, facilita il ristagno venoso, soprattutto se già c’è una predisposizione (prolasso). Inoltre, un altro fattore di rischio è rappresentato dall’alterazione della regolarità intestinale, dovuta al cambio dell’alimentazione e/o a uno scarso apporto di liquidi, che generalmente si verifica in vacanza o in seguito a lunghi viaggi. È facile che in estate ci capitino episodi di stipsi e/o diarrea che favoriscono l’insorgenza di una malattia emorroidaria”.

Quindi non bisogna sottovalutare il problema...

“È una patologia invalidante perché può essere molto dolorosa. Il trombo, che può avere diverse dimensioni e si manifesta come un nodulo duro al tatto subito fuori dall’ano, causa un’infiammazione delle pareti delle vene di varia entità e quindi dolore. Poi, facilitate ancor di più dal calore estivo, possono associarsi dermatite perianale, prurito e sanguinamenti”.

Cosa possiamo fare?

“Generalmente, quando si forma il trombo e il dolore è lieve, il problema si potrebbe risolvere in qualche settimana con il suo assorbimento naturale aiutato da una terapia medica con flavonoidi e pomate antiinfiammatorie locali. Lo stile di vita diventa fondamentale: riposo, bere molto (almeno 2 litri di acqua al giorno), cercare di avere delle evacuazioni regolari, mangiando molta frutta e verdura. Possono dare beneficio anche bagni e lavaggi con acqua a temperatura ambiente ma non fredda ed una corretta igiene locale. Così il tutto potrebbe risolversi tra le due e le quattro settimane in base alla grandezza del trombo”. 

Ma se il problema non si risolve?

“Quando la terapia medica non è efficace, sarà necessario un intervento chirurgico. Una prima opzione è la semplice trombectomia emorroidaria, intervento che si può effettuare anche in ambito ambulatoriale e in anestesia locale: si effettua una piccola incisione per svuotare il trombo con immediato beneficio per il paziente. Ma a volte può non bastare: con la semplice incisione, nel 30% dei casi, l’apertura potrebbe chiudersi con il rischio di recidiva della trombosi”.

E cosa si deve fare in questi casi?

“In questi casi va tolto tutta la vena trombizzata cioè va eseguita una vera e propria emorroidectomia del nodulo. Anche in questo caso, si tratta di un intervento che può essere fatto in regime ambulatoriale e in anestesia locale. Dopo l’intervento chirurgico, residuerà una piccola ferita chirurgica, un dolore facilmente controllabile con i comuni analgesici per qualche giorno e la guarigione completa della ferita chirurgica avverrà in circa 20 giorni. Rimane il consiglio per chi ha avuto nella vita uno o più episodi del genere, di sottoporsi a una visita specialistica proctologica in modo da curare eventuali malattie predisponenti (prolasso) ed evitare così nuovi inaspettati episodi in futuro”.

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