Energia elettrica: come leggere la bolletta e ridurre gli sprechi

Capire una bolletta elettrica non è immediato. Le voci presenti non sono sempre intuitive e spesso si tende a focalizzarsi solo sul totale da pagare, senza entrare nel merito di cosa realmente si sta pagando. Il punto è che leggere consapevolmente la bolletta significa poter intervenire sui propri consumi, scegliere, quando possibile, contratti più vantaggiosi e molto altro ancora.
La struttura della bolletta, come indicato da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, è suddivisa in più sezioni che rappresentano costi molto diversi tra loro: dalla materia prima energia, al trasporto, agli oneri di sistema, fino alle imposte. Alcuni costi possono essere parzialmente controllati, altri no, ma tutti possono essere letti con attenzione per individuare margini di miglioramento e riduzione degli sprechi.
In genere i fornitori permettono agli utenti di consultare la bolletta online, formato più pratico, anche per conservare lo storico. Ma questo, forse, non chiarisce il perché di certi importi o il significato di specifiche voci. Ecco una panoramica.
Comprendere le voci di spesa principali
La prima sezione da analizzare è la spesa per la materia energia, ovvero il costo dell’energia effettivamente consumata. Questa voce è composta da una parte fissa e da una variabile in base ai kWh consumati, talvolta suddivisa per fasce orarie. In regime di maggior tutela, include anche componenti come il prezzo dell’energia (PE), il dispacciamento (PD), la perequazione (PPE) e i costi di commercializzazione.
Segue poi la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, che copre i costi di distribuzione e misurazione dell’energia. Anche qui troviamo una parte fissa, una in base alla potenza impegnata (espressa in kW) e una proporzionale all’energia prelevata. Questa voce è regolata a livello nazionale ed è poco influenzabile dal comportamento del singolo utente.
La terza sezione rilevante è quella degli oneri di sistema, destinati a finanziare attività di interesse collettivo, come il sostegno alle fonti rinnovabili. Per le abitazioni di residenza, parte degli oneri è esclusa. La quota energia resta presente e può pesare, anche parecchio, sui consumi elevati.
Come incidono imposte e altri costi
Alla spesa per energia e servizi si aggiungono le imposte, composte da accisa e IVA. L’accisa è proporzionale all’energia consumata e prevede un’aliquota ridotta per utenze domestiche fino a 3 kW nella prima casa. L’IVA, invece, si applica sull’intero importo e per uso domestico è fissata al 10%. Anche se non modificabili, queste voci crescono insieme al totale in bolletta, quindi ridurre i consumi consente di abbassarle indirettamente.
In alcune bollette possono comparire anche voci come ricalcoli, per correggere errori di lettura o modifiche contrattuali, o altre partite, che includono addebiti o accrediti straordinari come depositi cauzionali o interessi di mora. È importante non ignorarle, perché possono incidere sul totale finale anche in modo inaspettato.
Va infine segnalata, laddove presente, la voce relativa al bonus sociale, che rappresenta un'agevolazione applicata a soggetti con requisiti economici specifici. Ricordate sempre di verificare periodicamente l’idoneità attraverso i canali ufficiali, in modo da non perdere eventuali diritti.
Ridurre sprechi: dalla lettura al risparmio
Una volta compresa la struttura della bolletta, il passo successivo è utilizzare queste informazioni per identificare comportamenti inefficienti e correggerli. Ad esempio, se la bolletta mostra consumi elevati nelle fasce orarie di punta, potrebbe essere utile rivedere l’uso degli elettrodomestici, privilegiando i momenti in cui l’energia costa meno.
Anche la potenza contrattuale può essere un elemento da valutare: molti utenti pagano per una potenza impegnata superiore al necessario, sostenendo ogni anno un costo fisso evitabile. Ci vorrebbe una distinzione tra consumo effettivo e potenza installata, in modo da ottenere un ridimensionamento della spesa senza rinunce.
Leggere la bolletta e comprenderla è il primo passo per ridurre gli sprechi. Non è solo una questione di costi, ma di capire come si consuma energia, quando e per quali usi. Perché una lettura attenta delle voci di spesa, oltre a piccoli aggiustamenti quotidiani, possono tradursi in un bel risparmio economico nel tempo.