Il modello che non funziona più

Estetica 2025: la fine della Lead Generation e l’ascesa di Smart Beauty™, il nuovo modello di crescita per i centri estetici

La verità dietro la Lead Generation: clienti che non comprano, offerte continue e margini che si assottigliano. L’alternativa? Un metodo che parte davvero dalla cabina

Estetica 2025: la fine della Lead Generation e l’ascesa di Smart Beauty™, il nuovo modello di crescita per i centri estetici

Negli ultimi anni molte estetiste si sono affidate alle agenzie che proponevano pacchetti “chiavi in mano”: campagne Facebook o Instagram capaci di portare centinaia di contatti in poche settimane. All’inizio sembrava la soluzione perfetta, ma oggi quel modello è in declino.

La ragione è semplice: quei contatti non sono qualificati. Si tratta di utenti attratti solo da offerte low cost – i classici trattamenti a 49 euro – che non hanno né reale disponibilità economica né intenzione di acquistare percorsi avanzati. Gli staff dei centri finiscono così per passare ore al telefono, inseguendo persone poco motivate, con tassi di conversione minimi. A questo si aggiunge un altro problema: il cliente occasionale non resta, prova una volta e sparisce, lasciando solo costi e frustrazione. Nel frattempo il brand del centro perde valore, percepito sempre più come “quello delle offerte”.

“Quello che sembrava un acceleratore si è trasformato in un freno a mano tirato,” spiega Cristiano Gamba, fondatore di Aesthetic Intelligence. “Gli staff si ritrovano a rincorrere persone che non hanno né interesse né possibilità economica reale, con la conseguenza che i margini si erodono e la motivazione cala.”

L’alternativa oggi: Metodo Smart Beauty

La risposta a questa crisi arriva da Monza e Brianza. Cristiano Gamba ha creato il Metodo Smart Beauty il primo modello che affianca i centri estetici come un co-manager e non come una semplice agenzia di marketing.

“Noi non vendiamo pacchetti pubblicitari, costruiamo percorsi di crescita. Smart Beauty parte dalla cabina, dal cuore del lavoro dell’estetista, e trasforma l’esperienza quotidiana con la cliente in uno strumento di fidelizzazione e di marketing misurabile” –precisa Cristiano Gamba.

Il concetto chiave è il Marketing da Cabina: il momento più forte non è il click su Instagram, ma quello che la cliente vive sul lettino. Da lì nascono emozioni, testimonianze, recensioni e referrals che valgono molto più di un lead freddo.

Accademia e know-how operativo

Per consolidare questo modello, Aesthetic Intelligence ha fondato, insieme a Dimensione Estetica – La Clinica della Pelle di Varedo, una vera e propria Accademia di formazione per estetiste.

Non corsi teorici o mode del momento, ma protocolli, manuali e strategie nati e testati in cabina, direttamente con le clienti, che hanno come denominatore comune la performance.

“Un metodo funziona solo se viene dalla pratica – racconta Gamba -. È per questo che Smart Beauty nasce dal lettino e non da una slide di marketing: così diventa replicabile e sostenibile.”

Un ecosistema di partnership

il Metodo Smart Beauty non vive isolato, ma si innesta in un ecosistema di brand innovativi:

  • BeGood, il cosmetotessile italiano registrato al portale cosmetico europeo, che unisce moda e tecnologia per supportare percorsi corpo e mantenimento dei risultati.
  • Treatwell, la più grande piattaforma europea per prenotare online trattamenti beauty, che semplifica la gestione del calendario e apre canali di acquisizione cliente smart.

Perché Smart Beauty è il modello economico del futuro

Il confronto con la Lead Generation è netto:

  • I lead sono volatili e non fidelizzabili.
  • Smart Beauty lavora su clienti realmente interessati, con ticket medio più alto e durata più lunga.
  • L’investimento non si brucia in pubblicità, ma diventa costruzione di brand e margini sani.

“La vera lentezza non è Smart Beauty, ma la Lead Generation classica,” conclude Gamba. “Ogni mese i centri devono ripartire da zero. Con Smart Beauty invece i clienti restano, portano valore e diventano parte della crescita. Questo è il futuro: meno vanity metrics, più sostanza.”