Il prestito in Italia nel 2025 tra calo dei tassi e nuove strategie delle famiglie

Il prestito in Italia nel 2025 tra calo dei tassi e nuove strategie delle famiglie
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Nel primo semestre del 2025 il settore dei prestiti personali in Italia mostra segnali di evoluzione interessanti, complice il contesto macroeconomico favorevole e il calo graduale dei tassi d’interesse. Dopo mesi di rialzi, la Banca Centrale Europea ha avviato un ciclo di riduzione del costo del denaro, contribuendo a rinnovare la competitività dell’offerta creditizia rivolta alle famiglie.

Il calo dei tassi, la crescita delle soluzioni digitali e la disponibilità di prodotti flessibili stanno contribuendo a rendere il credito uno strumento più accessibile, e soprattutto più sostenibile nel tempo. Chi intende accedere a un prestito oggi ha a disposizione molta scelta, mentre la personalizzazione e il confronto - ad esempio su siti specializzati di comparazione come PrestitiOnline.it - assumono un ruolo chiave per scegliere in modo consapevole.

Tassi d’interesse: discesa moderata ma significativa

Il secondo trimestre 2025 segna un punto di svolta nei costi dei prestiti: il TAEG medio rilevato da PrestitiOnline.it per le pratiche migliori scende al 6,99%, in lieve calo rispetto al 7,19% registrato nel trimestre precedente. La media generale dei TAEG, che tiene conto di tutte le pratiche erogate, si attesta invece all’8,44%, in discesa dopo il picco del 2024. Sebbene i tassi siano ancora lontani dai livelli del 2021, la tendenza al ribasso conferma un contesto di maggiore accessibilità ai finanziamenti.

Le finalità più richieste: dominano liquidità e consolidamento

Analizzando le motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un prestito, emerge un panorama piuttosto stabile. La necessità di ottenere liquidità immediata resta la principale causa di ricorso al credito, rappresentando il 29,6% delle richieste. Seguono con percentuali simili le esigenze legate consolidamento dei debiti (19,7%) e all’acquisto di auto usate (18,9%). In crescita anche i prestiti per ristrutturazioni, che coprono il 12,2% delle domande, confermando un rinnovato interesse per la riqualificazione immobiliare, favorito dagli incentivi fiscali e dai prodotti a tasso agevolato.

Nel secondo trimestre dell’anno, l’importo medio dei prestiti personali ha raggiunto i 12.200 euro, con una crescita costante rispetto ai periodi precedenti. Le finalità che comportano i volumi più elevati sono quelle per il consolidamento debiti (20.400 euro in media), seguite dai prestiti per auto nuove (16.000 euro) e per ristrutturazioni edilizie (15.400 euro). Questa dinamica suggerisce che i consumatori italiani stanno affrontando progetti più strutturati e onerosi, e si dimostrano disposti a dilazionare i costi nel tempo in cambio di maggiore sostenibilità delle rate mensili.

Durata dei prestiti: cresce la propensione al breve termine

Un dato significativo riguarda la durata dei finanziamenti. La media complessiva delle durate ha raggiunto i 5,5 anni, in lieve aumento rispetto all’anno precedente, mentre ben il 30,9% dei richiedenti privilegia durate brevi, di circa 5 anni, approccio che riflette una strategia prudente delle famiglie: ridurre i tempi dei prestiti per contenere l’impatto sul bilancio mensile.

I prestiti più lunghi restano quelli per il consolidamento (7,4 anni), seguiti da quelli per ristrutturazione (6,1 anni) e auto nuove (6 anni).

Differenze territoriali: il Nord traina ancora la domanda

Dal punto di vista geografico, il Nord Italia conferma la sua leadership nella domanda di prestiti, con il 50,3% del totale nel secondo trimestre 2025. Il Centro si mantiene stabile con il 21,4%, mentre il Sud e le Isole registrano un lieve aumento delle richieste e arrivano al 28,3%.  Queste percentuali riflettono in parte la distribuzione del reddito e la maggiore propensione all’indebitamento delle famiglie al Nord, che accedono più facilmente al credito anche grazie a un maggiore livello di bancarizzazione e digitalizzazione.

Il ruolo crescente delle piattaforme online

Un aspetto ormai strutturale del mercato del credito è il ricorso sempre più diffuso ai canali digitali. Le piattaforme di confronto online offrono vantaggi evidenti: rapidità, trasparenza, possibilità di confrontare più offerte in tempo reale. Inoltre, l’assenza di intermediari fisici consente di ridurre i costi di gestione, traducendosi spesso in condizioni economiche più favorevoli per i clienti.

Nel 2025 il percorso di sottoscrizione di un prestito può essere interamente digitale, dalla simulazione della rata fino alla firma del contratto tramite strumenti di firma elettronica. Questo approccio, oltre a semplificare il processo, favorisce anche una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, che possono accedere a tutte le informazioni necessarie in modo chiaro e immediato.

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