Imparare una lingua straniera? Ecco gli errori cruciali da evitare

Imparare una lingua straniera? Ecco gli errori cruciali da evitare
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È vero: prima – inteso come quanto più da piccoli – si comincia a imparare una lingua e migliori sono i risultati ottenuti. Questo non vuol dire, però, che non si possa riuscire ad acquisire una certa fluidità con l’inglese, il tedesco, il russo o qualunque altra lingua straniera anche da grandi, spinti da necessità di lavoro o da quella di trasferirsi a vivere all’estero per esempio. Basta evitare di commettere errori cruciali nello studio delle lingue come questi. 

I più comuni (e gravi) errori da evitare nello studio delle lingue

Primo: partire scoraggiati. Può darsi che durante il proprio percorso scolastico, dai propri professori ci si sia sentiti ripetere spesso di non avere una particolare propensione per le lingue o che delle proprie difficoltà con regole grammaticali, pronunce, costrutti della frase diversi da quelli della propria madrelingua ci se ne sia accorti da soli, viaggiando. Non è questo, però, un buon motivo per approcciarsi allo studio della lingua straniera disillusi e certi che difficilmente si otterranno buoni risultati. All’estremo opposto, meglio evitare anche un atteggiamento estremamente ottimista, soprattutto rispetto alle proprie abilità linguistiche innate e alle proprie conoscenze pregresse: si rischia di restare eccessivamente ancorati a quello che si sa o si crede di sapere già e, di fatto, di non imparare niente di nuovo. 

Tra gli altri errori cruciali nello studio delle lingue c’è, comunque, anche il voler fare a tutti i costi da sé. Certamente si può ampliare il proprio vocabolario utilizzando le apposite app per imparare le lingue o si possono ripassare le principali regole grammaticali rispolverando i vecchi libri del liceo, ma è solo frequentando delle lezioni di spagnolo, con un tutor specializzato o un professore madrelingua, che si possono individuare le proprie reali carenze e le aree in cui si ha bisogno di insistere di più con lo studio e l’esercizio perché alla fine si possano raggiungere i propri obiettivi. 

Un buon corso di lingua, per altro, aiuta a non commettere l’errore di focalizzarsi troppo su un singolo aspetto della conoscenza delle lingue straniere che, magari, non è neanche quello fondamentale per l’uso che si farà della lingua. Non è detto, cioè, che sia sempre necessario avere un vocabolario molto ampio di inglese business o conoscere per intero le declinazioni dei meno frequenti verbi tedeschi se semplicemente si vuole imparare la lingua prima di trasferirsi all’estero e per poterla parlare – e comprendere – almeno nelle situazioni più quotidiane. 

Più che un errore, una sorta di trabocchetto in cui cade spesso chi sta cominciando a parlare una nuova lingua è, del resto, quello di tradurre parola per parola, costrutto per costrutto dalla propria lingua madre. Così facendo è difficile essere davvero fluidi nella conversazione e più facile rendersi conto, invece, di quanti errori si commettono: il circolo è vizioso e si rischia che, perché insicuri e poco padroni della lingua, si eviti quanto più possibile di parlarla, quando invece la pratica quotidiana è il miglior modo per impararla davvero e potersi dire fluenti. Meglio rinunciare, insomma, all’idea di perfezione e mettere alla prova subito le proprie capacità linguistiche, senza paura di sbagliare o di essere ripresi dai parlanti madrelingua.

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