Implantologia a carico immediato per cominciare l'anno nuovo con il sorriso

Il dottor Cavellini spiega come fare per ottenere la riabilitazione di un dente singolo, multiplo o di una o entrambe le arcate

Implantologia a carico immediato per cominciare l'anno nuovo con il sorriso
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Il dottor Paoloantonio Cavellini, Medico Chirurgo Odontoiatra, dal 1992 ad oggi dirige gli Studi Dentistici “Vito e Nadia Mezzena”, centri di odontoiatria avanzata, con diverse sedi sul territorio.
Dopo una lunga formazione in Parodontologia, Implantologia e Protesi dentaria portata a termine con i maggiori esperti internazionali, dal 2008 frequenta corsi di aggiornamento di “Advancing Dentistry” presso il Kois Center di Seattle USA, centro di eccellenza mondiale in riabilitazioni dento-facciali, fisse ed implanto-protesiche.
Presso lo stesso centro nel 2012 ottiene il titolo di “Graduate” e di “Prosthodontist Recognised Specialist” e nel 2015 quello di “Mentor” ed è membro del “Kois Center Alumni”. Nella pratica professionale si dedica a riabilitazioni implantari e dento-protesiche.

L’augurio per tutti è che il 2023 sia cominciato con un sorriso e, se così non fosse, che lo si possa ritrovare presto grazie, per esempio, all'implantologia a carico immediato.
«Anche nel 2022 abbiamo avuto numerosi i pazienti che si sono affidati a noi per la riabilitazione della loro bocca», racconta il dottor Paoloantonio Cavellini degli Studi Mezzena ripercorrendo i 12 mesi appena trascorsi. «Il loro desiderio, oltre a voler ritrovare il sorriso più naturale possibile, è stato anche quello di riguadagnare la piena funzionalità della bocca. Per tutti abbiamo preparato percorsi terapeutici personalizzati: una volta conclusi, pazienti che pensavano di aver perduto per sempre i propri denti, hanno ritrovato gioia di vivere ed entusiasmo in 48 ore dall’intervento: per loro un sollievo e la riconquista della qualità di vita, per noi una grande gratificazione a livello professionale».

Implantologia a carico immediato: la ricerca delle cause della perdita dei denti

Quando un paziente con compromissione grave di una o di entrambe le arcate si presenta agli studi Mezzena, la prima cosa che il dottor Cavellini e gli odontoiatri che collaborano con lui fanno è andare alla ricerca delle cause che hanno scatenato le patologie. «Sono quasi sempre cause di origine batterica - spiega il dottor Cavellini - I batteri, infatti, hanno la possibilità di proliferare più velocemente all’interno del cavo orale grazie all’umidità costante di quest’ultimo e alla temperatura corporea di circa 37 gradi.
Inoltre vi possono essere predisposizioni genetiche verso la carie e/o la parodontite cronica (famigliarità) in grado di contribuire a innescare le problematiche.
I batteri causano solitamente danni di due tipi differenti: possono colpire i denti, inducendo le lesioni cariose (danni alla struttura dentale), e/o il parodonto (tutto ciò che circonda il dente, gengiva, legamento ed osso) provocandone un’infiammazione cronica, definita gengivite, qualora l’infiammazione sia superficiale e le gengive si presentino più gonfie, più scure e sanguinanti, parodontite, qualora la compromissione sia più profonda e vada ad intaccare l’osso.
Detto ciò, come accennato in precedenza esistono persone placca-ricettive, ossia più predisposte geneticamente a sviluppare tali malattie».

La terapia causale

«Individuate le cause, si esegue la terapia causale», spiega il dottor Cavellini. «Va portata a termine prima di ogni altro trattamento e ha il duplice scopo di rimuovere placca batterica e tartaro sopra e sotto-gengivale (ci pensa l’odontoiatra/igienista durante le sedute in studio), nonché di insegnare al paziente le manovre di igiene orale per la rimozione quotidiana della placca. La terapia si svolge in un numero di sedute che varia da un minimo di 2 fino a un massimo di 6 che, salvo casi particolari, hanno frequenza settimanale. In seguito a tale terapia, che si esegue una volta nella vita, il paziente entra in un programma di mantenimento, ossia richiami di igiene orale prima mensili e poi ogni 3-6 mesi in base alla gravità della compromissione. Durante le sedute si valuta come il paziente lavora a casa e si controlla la carica batterica».

Eseguita la terapia causale, cosa accade?

«Il paziente viene rivisitato a bocca igienizzata prendendo in esame i supporti diagnostici radiografici (status RX, T.A.C. Cone Beam, digital smile design) e i modelli studio del caso. Si mette a punto quindi a un piano di trattamento, che può comprendere varie terapie per curare ripristinare i denti esistenti mantenibili o sostituirli con impianti dentali. La riabilitazione protesica, che può essere su impianti e/o su denti naturali, rappresenta la conclusione delle terapie odontoiatriche, essendo la fase di ripristino della funzione e/o dell‘estetica successiva al danno o alla perdita di uno o più elementi dentali naturali. Nel panorama odontoiatrico molte sono le alternative tra cui scegliere per tornare a masticare e sorridere, l’importante è trovare la soluzione migliore che garantisca soprattutto un risultato nel tempo con il minor costo biologico. Trattamenti che vadano incontro alle esigenze del paziente affinché, con un corretto mantenimento e controllo, li si possa mantenere negli anni».

Nel caso di riabilitazioni totali, è vero che il sorriso può tornare in 48 ore?

«Nei nostri centri di riabilitazione odontoiatrica è possibile risolvere dai casi più semplici a quelli più complessi, in tempi contenuti entro le 48 ore dalla chirurgia implantologica a carico immediato post-estrattiva flapless - afferma il medico - Il successo è legato alla metodica che sta nella perfetta valutazione della forza impressa dall’apposito strumento nell’avvitamento dell’impianto in titanio nell’osso. Questa valutazione della forza (calcolata in Newton-Centimetri) è la chiave della terapia poichè ne valuta la stabilità primaria cioè la qualità dell’osso. Grazie a essa, infatti, si effettua la protesizzazione immediata dell’impianto con possibilità per il paziente di poter masticare normalmente non appena uscito dallo studio, 48 ore dopo la chirurgia implantare.
L’implantologia a carico immediato può essere attuata con successo perché sfrutta la finestra temporale di stabilità primaria che va da 0 a 72 ore: un periodo di tempo durante il quale è possibile finalizzare l’impianto senza intervenire nella guarigione che, per quanto riguarda l’osso, ha inizio dopo 72 ore dall’intervento.
Questa straordinaria scoperta permette di agire con un efficace atto chirurgico unico anche in caso di estrazioni dentarie multiple o totali, eseguendo la rilevazione di impronte per la realizzazione del manufatto protesico e posizionando le radici artificiali in un’unica seduta. Il vantaggio di eseguire tutte le fasi della riabilitazione orale complessa in un solo intervento è notevole: grazie a essa si ha una limitazione dell’assunzione di farmaci e si riducono le complicanze post-operatorie che, con le precedenti tecniche, erano da moltiplicare per il numero degli interventi chirurgici».

Implantologia a carico immediato: cos’è la tecnica flapless?

«L’implantologia flapless (detta anche trans-mucosa) è una tecnica odontoiatrica innovativa, che ha come obiettivo quello di ridurre i traumi e le tempistiche di riabilitazione del paziente. La tecnica flapless riduce enormemente i disagi, i rischi di complicanze chirurgiche e l’impianto viene inserito senza sollevare il lembo gengivale, per questo risulta molto meno invasiva di altre procedure implantologiche.
Nessun taglio o punto di sutura, minori tempi di recupero, denti fissi in poche ore».
È possibile che l’impianto dentale venga rigettato?
«Gli impianti sono realizzati in titanio, un materiale altamente biocompatibile, che si integra perfettamente nell’osso, senza provocare reazioni o rigetti. Il possibile insuccesso dell’operazione può essere dovuto a un’infezione batterica, a un errore di posizionamento dell’impianto o nei casi a carico immediato a un sovraccarico masticatorio durante la guarigione. In caso di fastidi anche minimi, è bene consultare il dentista di fiducia, in modo da trattare sul nascere eventuali patologie o problemi».

Quanto dura un impianto?

«L’impianto dentale, così come i denti naturali, dovrebbe durare tutta la vita, talvolta però questo non avviene a causa dei batteri che possono provocare la perimplantite, patologia molto simile alla parodontite di cui abbiamo già parlato. Per fare durare il più a lungo possibile la riabilitazione è indispensabile effettuare sedute periodiche di controllo e igiene dal dentista che intercetterà così sul nascere ogni eventuale segno della i malattia».

Il caso risolto dal team degli Studi Mezzena

Paziente femmina di anni 50 soggetta ad una parodontite cronica aggressiva giovanile (piorrea), risulta avere il 100% degli elementi di entrambe le arcate dentarie compromessi da un severo riassorbimento osseo orizzontale con compromissione estetica e funzionale dovuta alla riduzione del supporto osseo. Dopo essere stata sottoposta al protocollo di terapia causale ( igienizzazione profonda e settoriale con insegnamento di tecniche di mantenimento di igiene domiciliare) visionato e studiato lo status radiografico, la Tac Cone Beam, i modelli studio, effettuato un’analisi fotografica digitale (Digital Smile Design), confrontato le foto storiche e preoperatorie della paziente e raccolto tutti i dati dento –facciali e funzionali, per pianificare un trattamento che risolva a lungo termine tutte le problematiche.
La paziente, dopo aver compreso e accettato il piano di cure, viene sottoposta alla riabilitazione chirurgica implanto-protesica. In un unica seduta sono stati estratti tutti i denti ormai irrimediabilmente compromessi di entrambe le arcate e sono stati inseriti gli impianti (le radici artificiali). Al loro posto, raggiunta la stabilità primaria delle radici artificiali, è stata eseguita l’impronta, rilevate le relazioni intermascellari e due giorni dopo consegnate le protesi totali fisse avvitate sugli impianti. Per concludere vengono programmati gli appuntamenti periodici di controllo e gestione della causa batterica per mantenere la riabilitazione per tutta la vita.

2. foto finale a 48h
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Il sorriso della paziente 48 ore dopo

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Foto 2 di 2

Il sorriso della paziente 48 ore prima

Implantologia a carico immediato: quali sono i costi?

«I costi sono direttamente proporzionali alla qualità della riabilitazione e devono essere corretti per poter utilizzare materiali, attrezzature e tecniche di alta qualità e per usufruire di professionisti di consolidata preparazione ed esperienza. Questo, per il paziente che si sottopone all’intervento è l’unico vero risparmio: ovvero sottoporsi al trattamento che duri tutta la vita».

Informazioni

Per informazioni e visite il dottor Cavellini e il suo team ricevono gli interessati presso gli Studi Mezzena. Sedi a Treviglio, Concesio, Orzinuovi e Pessano Con Bornago.

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