Influenza e raffreddore: caratteristiche, differenze e cure

Influenza e raffreddore: caratteristiche, differenze e cure
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L’arrivo dell’autunno porta in dote il ritorno dei malanni stagionali; i più comuni e diffusi sono certamente l’influenza e il raffreddore. Si tratta di due condizioni patologiche molto diverse tra loro; la prima è più grave rispetto alla seconda e, per alcune categorie di pazienti, è prevista anche la vaccinazione a scopo preventivo. Poiché presentano alcuni sintomi simili e si manifestano maggiormente nello stesso periodo (autunno e inverno), c’è chi confonde influenza e raffreddore, con il rischio di approntare la cura sbagliata. Come spiega la sezione dedicata alle domande frequenti sull’influenza sul sito ufficiale del Ministero della Salute, “spesso vengono impropriamente etichettate come "influenza" diverse affezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili”.

Influenza: definizione e sintomi

L’influenza è una malattia infettiva, provocata da un virus; è molto contagiosa ed ha la capacità di mutare nel tempo. Nei pazienti ‘fragili’, ossia gli anziani e le persone affette da patologie croniche, un attacco influenzale può causare serie complicazioni per la salute; tra queste, come spiega il sito ufficiale del Ministero della Salute, vi sono polmonite batterica, disidratazione, peggioramento di malattie preesistenti, sinusite e otite (soprattutto nei bambini).

In Italia, la vaccinazione è disponibile per chiunque voglia proteggersi dal contagio; al contempo, come specifica il portale ministeriale salute.gov.it, “tale vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l'influenza”.

Per quanto riguarda i sintomi dell’influenza, i più comuni sono: febbre alta (e improvvisa), tosse e dolori muscolari, a cui possono accompagnarsi mal di testa, tremori, inappetenza, affaticamento e mal di gola. Un attacco influenzale, specie nei bambini, può provocare anche vomito, nausea e diarrea.

Raffreddore: cos’è e come si manifesta

Il raffreddore (rinite virale) è un’infiammazione di origine virale delle vie aeree superiori; questa condizione riguarda principalmente il naso, i seni paranasali e la faringe e si manifesta con sintomi generalmente lievi (gola secca, abbondante secrezione di muco, lacrimazione, mal di testa, tosse secca e starnuti). Più di rado, il raffreddore comporta anche l’insorgere di febbre.

Differenze tra i sintomi

Come già accennato, spesso i sintomi dell’influenza vengono confusi con quelli del raffreddore. In linea di principio, va sottolineato come la sintomatologia influenzale sia più forte rispetto a quella che caratterizza la rinite virale.

La febbre, ad esempio, è tipica dell’influenza ma raramente accompagna un semplice raffreddore; di contro, quest’ultimo provoca spesso mal di testa tendenzialmente più forti rispetto a quelli che possono insorgere a seguito di un attacco influenzale. In aggiunta, la tossa secca - caratteristica di entrambe le condizioni - si associa ad espettorazione di muco soltanto nei pazienti affetti da raffreddore.

Come curare influenza e raffreddore

Entrambe le condizioni hanno tempi di guarigione che, nella maggior parte dei casi, oscillano tra i 7 e i 10 giorni. Per l’influenza, è necessario un periodo di riposo, assieme ad una terapia farmacologica non troppo pesante; il consiglio è quello di limitarsi all’assunzione di analgesici e antipiretici. Il raffreddore, invece, può essere trattato con sciacqui nasali, decongestionanti e sciroppo. I farmaci per influenza e raffreddore sono facilmente reperibili nelle farmacie e parafarmacie fisiche, così come tramite gli e-commerce associati (le cosiddette ‘farmacie online’) come, ad esempio anticafarmaciaorlandi.it.

Nel caso in cui la condizione patologica dovesse manifestarsi in forma grave, oppure i sintomi dovessero resistere alle terapie, il consiglio è quello di evitare il ‘fai da te’ e i rimedi ‘tradizionali’ privi di fondamento scientifico. Di contro, occorre rivolgersi al proprio medico curante o al farmacista di fiducia, così da poter contare su di un parere qualificato.

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