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La tegola fotovoltaica "Tutto Nero" di PREFA

Con la sua tegola fotovoltaica, PREFA ha saputo unire in un unico prodotto un sistema per coperture resistente alle intemperie con moduli fotovoltaici di elevata qualità. Questo prodotto innovativo è disponibile in due formati ed esclusivamente nel colore nero. Si può inoltre abbinare alla tegola R.16 o al pannello FX.12.

La tegola fotovoltaica "Tutto Nero" di PREFA
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Come fatto su misura per noi

“Questo sofisticato sistema ci ha subito convinti. Un sistema impeccabile dal punto di vista tecnico e ottico. Il tetto è calpestabile, la superficie appare omogenea e i moduli integrati si notano appena.” Ci spiega il committente e costruttore di grande talento Daniel Zimmermann di Egg, nella foresta di Bregenz, che ha progettato l’abitazione per la sua famiglia.

“La tegola nera R.16 si addice perfettamente al legno e alla regione.” Sul lato ovest sono stati integrati nella copertura PREFA sessantanove grandi pannelli solari, ciascuno con una potenza di 100 Wp, raggiungendo così una potenza nominale di 7 kWp. Si sta ancora valutando l’opzione di ampliare il sistema con un accumulatore. “L’aspetto positivo è stato il fatto di avere un’unica per- sona di riferimento per il tetto. Il lattoniere si è occupato del dimensionamento, della pianificazione e del montaggio degli elementi solari e delle tegole, dei sistemi di smaltimento delle acque così come di tutte le converse. È riuscito persino a controllare – tramite apposito dispositivo di misurazione – che non vi fossero correnti di dispersione nei connettori, protocollandone il risultato. Così facendo l’elettricista ha dovuto solo collegare l’impianto all’inverter”.

“Progettare la propria casa è un’ardua impresa”

Fino a poco tempo fa, la famiglia di quattro persone viveva in un appartamento di 65 m². Dopo essersi costruiti un’esistenza per anni e dopo la nascita delle due figlie, i coniugi hanno iniziato a desiderare una casa tutta per loro, immersa nel verde. La decisione è stata difficile. Hanno riflettuto a lungo se questo desiderio fosse sostenibile in termini di uso delle risorse e con- sumo di suolo.

“Durante la pianificazione si tende a mettere in dubbio ogni singolo puntino, più volte, pensi al futuro, ai bambini. L’intuizione passa in secondo piano; per ogni decisione istintiva si cerca una spiegazione logica. La strada verso il raggiungimento dell’obiettivo è spesso lunga, ma nella maggior parte dei casi si ritorna ai primi schizzi fatti di getto. Alla fine, devo ammettere che siamo tutti molto soddisfatti. Tutto quadra.”

Isolare con la paglia

Piuttosto insolita per questa regione è stata la decisione di isolare le pareti esterne, il tetto e il soffitto del seminterrato con la paglia. A questo proposito sono state coinvolte tutte le categorie professionali nella pianificazione, sensibilizzandole in merito a questo tema.

Le costruzioni in legno, disposte su balle di fieno spesse 36 cm, sono state realizzate secondo una griglia il più possibile uniforme, con intervalli di 50xwcm. La paglia è stata consegnata dall’azienda “Sonnenklee” dalla Bassa Austria nelle lunghezze desiderate. È stata poi inserita all’interno degli elementi e all’esterno è stata dotata di tavolato disposto in diagonale. Nell’arco di due giorni è avvenuta l’installazione e il tetto è stato così isolato.

I tubi per il riscaldamento e il raffreddamento sono stati fissati all’interno sui montanti. In seguito, è stato applicato in due fasi l’intonaco di argilla che è stato spruzzato dall’intonacatore, prima di essere finemente lavorato. “Pia ed io abbiamo partecipato ai lavori per l’applicazione della paglia e la preparazione dell’argilla che è stata consegnata umidiccia. Abbiamo imparato tanto, risparmiando sui costi”, ricorda Daniel. “Abbiamo potuto così rinunciare quasi in toto al telo antivento e alla barriera di vapore. L’argilla reagisce bene all’umidità e la paglia ha una massa relativamente grande. Da un punto di vista puramente matematico, una cosa del genere non sarebbe ammissibile secondo la fisica degli edifici. Eppure, abbiamo deciso di provarci. Solo sul tetto abbiamo fatto inserire la barriera di vapore sotto il rivestimento, perché era un rischio troppo grande per noi.”

Tutto fatto nel verso giusto

Oggi la famiglia vive con serenità – non lontano dal centro della città – in 150 m² ed è contenta della decisione di aver acquistato questa proprietà di “appena” 560 m², che di primo acchito sembrava un terreno complicato. “Abbiamo organizzato la suddivisione degli ambienti in modo tale da consentire a tutti di avere uno spazio per sé”, racconta Pia, la moglie di Daniel, che ama il suo lavoro di fisioterapista e che ha contribuito alla costruzione della casa con le sue ottime idee e con tante ore di lavoro. Delle grandi finestre creano una piacevole atmosfera, la terrazza rientrante protegge dal sole del pomeriggio. Il piano superiore è dominato da un soggiorno con balcone integrato. Di fronte alle due grandi stanze dei bambini, nell’ala sud, si trovano la stanza da letto e uno spazioso bagno con annessa lavanderia. L’ampia cucina abitabile rappresenta il fulcro della casa e funge da punto di incontro. Qui si cucina, si gioca, si festeggia, si vive. In seconda fila sono stati ricavati un soggiorno classico e uno spazio di lavoro modificabile per l’intera famiglia.

Coerentemente sostenibile

Per quanto riguarda la sostenibilità, la casa è costruita e strutturata in modo tale da poter essere all’occorrenza – magari tra cento anni – smontata al 95 % nei suoi sin- goli elementi e da poter restituire alla natura o riutilizzare l’argilla, la paglia e il legno. Si è rinunciato all’uso di pannelli a base di gesso, schiume o cemento. Persino la protezione antincendio in garage è stata garantita secondo le norme con doppio strato di tavolato in legno di 20 mm. Il cemento è stato usato solo nel seminterrato e per determinati muri interni necessari per la contro- ventatura.

Tutti i corpi dei mobili e i ripiani sono in legno mas- sello, i frontali e le ante in legno lamellare a tre strati in frassino o abete. Le finestre sono in legno, realizzate da un carpentiere e saponate in superficie. Paglia all’in- terno delle pareti, il calore proveniente dal sottosuolo. Una centrale solare sul tetto, un’auto elettrica in garage e una stufa in muratura che rappresenta il “cuore arti- stico” al centro della casa.

“Possiamo ritenerci fortunati del fatto che oggi il lavoro artigianale nel Vorarlberg e soprattutto nella regione della foresta di Bregenz sia tenuto in alta considera- zione e che si tramandi così il know-how anche alle generazioni future. È solo grazie a questo che è stato possibile costruire la nostra abitazione con la qualità che tocchiamo con mano ogni giorno“, concludono Pia e Daniel con orgoglio.

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