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L’impegno di VIDAS per l’assistenza agli adulti che soffrono di una malattia inguaribile

L’impegno di VIDAS per l’assistenza agli adulti che soffrono di una malattia inguaribile
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Con l'espressione "malattie inguaribili" ci si riferisce a patologie di tipo cronico-degenerativo per le quali non è più possibile secondo la scienza medica alcuna guarigione.

Tale condizione si differenzia da quella di malattia terminale, in quanto essa implica una prognosi di vita limitata a fronte di fattori terapeutici, sintomatici, evolutivi e temporali.

VIDAS è un’associazione attiva dal 1982 nell’ambito dell’assistenza agli adulti e cure palliative a domicilio e persino in hospice grazie alla struttura Casa VIDAS, a cui dal 2019 è stato affiancato anche l’hospice pediatrico Casa Sollievo Bimbi.

Il sostegno è rivolto al malato e al suo nucleo familiare poichè, pur non essendo possibile guarire dalla malattia, si può fare ancora molto.

Infatti l’intento è quello di accompagnare la persona nel percorso di fine vita con dignità, garantendo la migliore qualità possibile.

L’assistenza agli adulti nelle cure palliative: inguaribile non significa incurabile

Nelle cure palliative esiste una differenza fondamentale tra inguaribile e incurabile, termini che non vanno utilizzati come sinonimi, come sovente accade.

Se le malattie infatti possono rivelarsi inguaribili, lo stesso aggettivo non può essere applicato alle persone, che sono sempre curabili. L’approccio è pertanto quello per cui laddove non è possibile guarire, risulta ancora possibile curare.

Nelle cure palliative il fine non è contrastare la malattia e la sua evoluzione, cosa non più possibile, quanto assistere il paziente per garantire un tratto finale della vita sereno, dignitoso e nel rispetto di quanto vissuto fino a quel momento.

Un approccio multidimensionale che ritroviamo anche in VIDAS, dove a fianco di medici, infermieri, assistenti sociali, terapisti occupazionali e molte altre figure ancora operano i volontari, muniti di cartellino di riconoscimento nonché altamente formati e selezionati.

A conferma dell’impegno di VIDAS nell’assistenza degli adulti affetti da patologie inguaribili riportiamo la testimonianza di Marianna.

L’impegno di VIDAS nelle cure palliative: la testimonianza di Marianna

Questa storia ha come protagonista una nipote e sua nonna, accomunate dallo stesso nome: Marianna.

Il contatto con VIDAS è avvenuto ai tempi del Covid, momento storico che ha presentato difficoltà senza precedenti, specialmente per quanto riguarda l’assistenza agli adulti affetti da patologie inguaribili.

La nonna di Marianna, ospite di una Casa Famiglia a Pavia, aveva dovuto cambiare le proprie abitudini per adattarsi alla vita in struttura e non le era sempre consentito vedere gli affetti, complice la situazione di emergenza sanitaria.

Fino a quando la nipote si rivolge al proprio medico curante per chiedere consiglio e trovare una nuova residenza a Milano: è così che entra in contatto con VIDAS, senza averne mai sentito parlare.

Grazie a VIDAS, Marianna viene dotata delle strumentazioni necessarie per poter assistere lei stessa sua nonna a casa.

Nell’arco di poche settimane capisce che si tratta di un accompagnamento nella parte finale della vita. VIDAS infatti non si attiva soltanto per fornire gli ausili necessari ma anche per quanto riguarda il personale di assistenza sociosanitaria.

Con Emanuela, infermiera VIDAS, si crea un legame speciale. Così ne parla Marianna:

“Emanuela è stata molto empatica, cordiale, discreta. È essenziale quando entri in una famiglia, anche io cerco di essere così quando entro in una nuova famiglia come doula, entro in punta di piedi perché sto entrando in un’intimità che non è la mia, ed Emanuela lo ha fatto esattamente come avrei voluto. C’è stato tanto supporto emotivo, innanzitutto la dolcezza verso mia nonna, ma anche pratico: mi aiutava con il sollevatore e gli altri strumenti.”

L’esperienza vissuta ha segnato profondamente Marianna, portandola a scoprire l’importanza dell’assistenza nel fine vita, e questa esperienza l’ha aiutata anche a superare un pregiudizio che molti hanno, parlando della morte come un taboo. Concludiamo con queste sue parole a riflessione:

“La morte è naturale e spero davvero di aver passato questo messaggio ai miei figli, perché non voglio che anche loro crescano spaventati”.

La morte come parte inevitabile della vita, quindi, che può essere affrontata con serenità e senza sentirsi soli. Questo anche grazie ad associazioni come VIDAS, attive a fianco dei pazienti con patologie inguaribili e delle loro famiglie.

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