Referendum CCNL Funzioni Centrali: aperto il voto online fino al 21 dicembre
Un referendum per un rinnovo dignitoso: FP CGIL, UILPA e USB Unione Sindacale di Base invitano i lavoratori del settore pubblico a esprimere il proprio parere sull'ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) delle Funzioni Centrali 2022/2024.
Referendum online dal 16 al 21 dicembre: come si vota
Il referendum, organizzato da FP Cgil, Uil PA e Usb PI, si svolge online dal 16 al 21 dicembre su una piattaforma certificata – raggiungibile a questo link – e si rivolge a tutti i dipendenti pubblici, di Amministrazioni, di Ministeri, Agenzie Fiscali, INPS, INAIL e Ordini Professionali.
“È importante partecipare: questo referendum non è solo un’opportunità per esprimere dissenso, ma anche un’occasione per riappropriarsi del proprio ruolo nella contrattazione e per rivendicare condizioni lavorative migliori” esorta Silvia Papini di FP CGIL Monza e Brianza, spiegando le ragioni dell’iniziativa e facendo un appello al voto.
Uno strumento per esprimere il proprio scontento
L’iniziativa arriva dopo la firma di un’intesa separata siglata lo scorso 6 novembre da Cisl, Flp Confsal Unsa e Confintesa, che rappresentano il 53% dei lavoratori, ma che ha generato profondo malcontento tra le altre sigle sindacali e i dipendenti.
“La scelta di chiamare lavoratrici e lavoratori al referendum è a mio avviso una scelta obbligata: in queste settimane, dopo la firma dell'ipotesi di CCNL, ho girato i luoghi di lavoro della provincia facendo assemblee e incontrando le lavoratrici e i lavoratori e lo scontento è palpabile. Parliamo di lavoratori e lavoratrici che ogni giorno garantiscono, con la loro attività, l'erogazione dei servizi pubblici alla cittadinanza e che non si vedono riconosciuti nella loro professionalità e nella loro essenzialità. Lo scopo di questo referendum è far parlare loro: dargli modo di dire cosa pensano di questo rinnovo e dare forza alle loro rivendicazioni” spiega Silvia Papini.
L’obiettivo del referendum è chiaro: restituire voce ai lavoratori e raccogliere un segnale forte di dissenso verso un accordo considerato inadeguato.
Le criticità del rinnovo del CCNL
Le criticità del rinnovo del CCNL sono sia economiche che normative. Dal punto di vista salariale, le risorse messe in campo non sono sufficienti, come spiega Silvia Papini: “Non era mai successo che un CCNL del settore pubblico fosse firmato con un rinnovo economico al di sotto dell'inflazione! E qui parliamo di un 6%, circa un terzo dell'inflazione che nel triennio 2022-24 ha raggiunto il 16.5%. éer fare un confronto basti dire che abbiamo rinnovato il CCNL delle cooperative sociali (con tutte le difficoltà economiche delle controparti) al 12%! Chiediamo che il Governo utilizzi le risorse già stanziate per i prossimi anni per garantire adesso un rinnovo dignitoso. Chiediamo che vengano introdotte novità normative reali, non fittizie: veri interventi per portare argomenti importanti come organizzazione del lavoro, lavoro agile, organici al tavolo della contrattazione. Serve far questo anche per arginare il fenomeno delle rinunce da parte dei vincitori di concorso e le dimissioni di lavoratori che, ormai, sono stremati da carichi di lavoro insostenibili dovuti a carenze di organico ormai diventate ordinarie”.
Le difficoltà in provincia di Monza e Brianza
La situazione degli enti delle funzioni centrali nella nostra provincia ha ulteriori criticità legate soprattutto alla difficoltà di reclutamento del personale. Ci sono molti posti da coprire per piante organiche che riportano pesanti carenze, ma pochi vincitori di concorso che scelgono di restare. “Vediamo un continuo movimento di personale che, vincitore di concorso, arriva sul nostro territorio ma resta per poco tempo preferendo trasferimenti in sedi su territori in cui il costo della vita sia più sostenibile. Qui gli affitti sono altissimi, i carichi di lavoro molto pesanti… le persone scappano appena possono. Se il Governo non comprende che serve rendere più attrattivo il lavoro pubblico rischieremo di avere interi uffici che si svuotano e servizi pubblici che non potranno più essere erogati. il CCNL delle Funzioni Centrali nell'ultimo rinnovo (quello del 2019/2021) aveva aperto la strada a un importante lavoro di valorizzazione del personale che, anziché essere ribadito, ha visto una battuta di arresto con la conseguenza di demotivare lavoratrici e lavoratori che aspettano di vedere riconosciuta la propria alta professionalità e la fatica spesa ogni giorno” prosegue Papini.
Per un contratto partecipato e rappresentativo
FP CGIL sottolinea inoltre come la firma separata di questo CCNL sia un fatto molto grave. “Il fatto che CISL, pur avendo scritto e presentato con noi la piattaforma contrattuale, si sia prestata a sottoscrivere un accordo che disattende quella piattaforma, nonostante la discussione sulla Legge di Bilancio e sulle risorse da destinare al lavoro pubblico fosse ancora in corso, rappresenta un elemento di rottura forte e mai accaduto prima. Un contratto del pubblico sottoscritto con una maggioranza del solo 53% e che tiene lontane dai tavoli due delle sigle più importanti del paese non può dirsi un contratto veramente rappresentativo. E la situazione rischia di ripresentarsi anche sui tavoli delle trattative ancora in corso (quella per il CCNL delle Funzioni Locali e quello del CCNL della Sanità Pubblica): se si indebolisce il fronte sindacale diventa più difficile ottenere contratti equi e diritti per le lavoratrici e i lavoratori” conclude la referente di FP CGIL Monza e Brianza.