Scienza e svapo: aumentano gli studi, ma servono conferme

Scienza e svapo: aumentano gli studi, ma servono conferme
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Uno studio dell'American Heart Association ha rilevato che il fumo emesso dalle svapo, ovvero dalle sigarette elettroniche, sarebbe meno nocivo del tradizionale fumo da tabacco e che potrebbe aiutare chi ha intenzione di smettere di fumare.
Sempre più scelte da giovani e meno giovani, le sigarette elettroniche costituiscono un'alternativa alla sigaretta, ritenuta più nociva e pericolosa per la salute di chi la fuma.

Lo studio sopracitato evidenzia come i dispositivi elettronici per fumare apportino una quantità minore di nicotina e di altre sostanze cancerogene rispetto alla sigaretta tradizionale e, pertanto, possono essere fumate senza rischi particolarmente gravi e allarmanti.

Ma il mondo della scienza è tuttora diviso tra scienziati che valutano le sigarette elettroniche come un rischio minore per la salute umana e altri studiosi che, invece, equiparano sigaretta tradizionale e svapo, accomunandole come agenti di rischio.

Sigarette elettroniche e tabacco: differenze in termini di pericolosità

Secondo un recente studio, la percentuale di persone che hanno iniziato a usare le sigarette elettroniche sarebbe aumentata del 70%, a fronte di coloro che hanno abbandonato il tradizionale fumo da sigaretta, ovvero solo il 15% di un campione su cui è stata effettuata la ricerca.

Piccola e leggera, una sigaretta elettronica è ormai un oggetto alla moda che, un po' per curiosità e un po' per imitazione, tutti acquistano. Questi dispositivi si riscaldano attraverso una batteria integrata e bruciano, al posto della nicotina, un liquido contenuto in una cartuccia, che si converte in vapore ed è, dunque, inalato dalla persona che la utilizza.

La cartuccia contenente la soluzione liquida ospita, al suo interno, un composto misto di nicotina, aromi e altre sostanze e prodotti chimici: non proprio un toccasana per la salute ma sicuramente, stando a quanto sostengono molti scienziati, un male minore rispetto alla tradizionale sigaretta.

I governi dei vari Paesi, tuttavia, si comportano in modo ambiguo rispetto alla sigaretta elettronica e al suo utilizzo: c'è chi, come gli USA e la Spagna, vorrebbe vietarne la vendita, e chi, come l'Italia, permette al mercato di commerciare liberamente questi dispositivi svapo.

In ogni caso, le controversie che hanno per oggetto la pericolosità delle sigarette elettroniche si risolvono attraverso studi che mettono d'accordo la maggior parte della comunità scientifica mondiale: i prodotti nocivi contenuti nelle sigarette elettroniche non sarebbero paragonabili a quelli presenti nelle sigarette e, pertanto, sarebbero in grado di ridurre il rischio legato alle malattie derivanti dal consumo di tabacco. Tuttavia, i dubbi permangono, soprattutto sugli effetti a lungo termine dei dispositivi svapo elettronici.

Uno studio del 2016, condotto da alcuni ricercatori capitanati da Peter Hajek, sollecitava l'OMS a considerare le sigarette elettroniche come un valido sostituto delle sigarette di tabacco, sottolineando come non provochino dipendenza e siano molto meno nocive di queste ultime.

Gli studi che hanno per oggetto le presunte controindicazioni delle svapo, però, non si arrestano: recenti sviluppi hanno tentato di dimostrare che le sigarette elettroniche potrebbero danneggiare il cuore e il sistema cardiovascolare, oltre che sovraccaricare i polmoni e sottoporli ad uno sforzo considerevole.
Una ricerca dell'Università di Dundee ha, però, dimostrato il contrario, in una serie di pagine dedicate alle svapo comparate alle sigarette reali negli effetti nocivi.

TPD e regolamentazione UE sulle svapo

La regolamentazione TPD (Tabacco Products Directives) emanata dall'Unione Europea, tenta di definire i parametri di vendita dei prodotti che contengono nicotina, ritenuta responsabile di cancro e molte altre malattie gravi. Il decreto UE, entrato in vigore nel 2017, ammette la vendita di nicotina se contenuta in formato liquido da 10 ml, con una concentrazione che non deve superare i 20 mg per millilitro.

Questa regola è, in ogni caso, in fase di revisione dai provvedimenti TP2 E 3, a loro volta accompagnati da polemiche e dibattiti sulla loro legittimità.
L'ACI, American Consumer Institute, in merito a questi decreti proposti dall'Unione Europea, che limitano di fatto la vendita e la circolazione delle svapo, ha ribadito con fermezza che le sigarette elettroniche non sono da demonizzare, poiché rappresentano una concreta possibilità per i fumatori di tabacco incalliti di smettere e di iniziare ad avere delle abitudini più salutari e meno dannose per la salute.

Secondo questo istituto di ricerca, il vaping avrebbe degli effetti benefici nella difficile lotta contro il fumo di sigaretta: le informazioni contenute nelle direttive europee citate in precedenza sarebbero, dunque, inesatte e fuorvianti.
D'altro canto, gli studi tedeschi che sembravano comprovare una pericolosità del fumo da svapo sono stati confutati da un luminare cardiologo della Gran Bretagna, il quale ha definito le teorie contro le svapo un po' eccessive, sottolineando, invece, i benefici delle e-cigarette, che riescono a diminuire l'impiego delle tradizionali sigarette, aiutando l'apparato cardiovascolare dei soggetti fumatori a prendere una "boccata d'aria" salutare.

Tuttavia, i dubbi sulla pericolosità delle svapo rimangono e i consumatori, disorientati da molte informazioni e teorie contrastanti, vagano nel buio. Se, poi, ci si mettono anche le serie TV a creare disinformazione, la situazione certo non migliora: in un episodio di Grey's Anatomy, celebre telefilm ambientato tra le corsie di un ospedale, veniva affermato che i dispositivi elettronici come le svapo fossero particolarmente pericolose per la salute.

Questo messaggio così forte è apparso eccessivo all'associazione francese FIVAPE, realtà che unisce gli operatori dell'universo svapo, che non ha perso l'occasione per protestare e ribadire che la TV e i mezzi di comunicazione non possono arrogarsi il diritto di trasmettere informazioni false e distorte.

Per farla breve, assodato che il fumo di sigaretta sia nocivo per la salute, poiché contiene oltre 4.000 sostanze chimiche, per la maggior parte velenose e cancerogene, la comunità scientifica tenta sempre più di dimostrare che la rivale sigaretta elettronica non deve essere demonizzata ed equiparata alla sigaretta di tabacco, poiché un utilizzo responsabile e oculato può aiutare chi vuole smettere di fumare.

Gli studi clinici sulla pericolosità presunta delle svapo continuano, supportati da una comunicazione pro vaping che ne loda i benefici e osteggiati da una considerevole fetta di scienziati, i quali ribadiscono che si tratta pur sempre di nicotina, una sostanza chimica, che di certo non è un toccasana.

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