La cerimonia a Lissone

"La mafia fa schifo": le scuole restano in prima fila

La 28esima Giornata dell'impegno e della memoria in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata

"La mafia fa schifo": le scuole restano in prima fila
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Mafia e criminalità organizzata: a Lissone la 28esima Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

La lotta alla mafia a Lissone

Questa mattina gli studenti degli istituti comprensivi della città con i compagni più grandi degli istituti superiori Europa Unita e Meroni hanno celebrato la 28esima Giornata in ricordo delle vittime della criminalità organizzata.

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Ragazzi e ragazze, accompagnati dai docenti, hanno reso omaggio a chi - nella lotta per la giustizia e la legalità - ha perso la vita per l'intera comunità.

A introdurre la mattinata il vicesindaco Giovanni Camarda e l'assessore alla Cultura Carolina Minotti, interventi scanditi dagli intermezzi musicali dell'orchestra della scuola media Croce. Il gruppo delle chitarre era diretto dal professor Roberto Mariani è composto dai ragazzi e ragazze della terza C.

L'impegno parte dai giovani

Sul palco del teatro di Palazzo Terragni gli studenti delle scuole lissonesi si sono alternati con momenti di riflessione traendo spunto dagli esempi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rita Atria, Rosario Livatino e don Luigi Ciotti, fondatore dell'Associazione Libera.

Presenti anche il luogotenente Roberto Coco, comandante dei Carabinieri di Lissone, il maresciallo Fabio Leva e i rappresentanti dell'Anpi, della Combattenti e reduci e dell'Associazione nazionale Carabinieri.

Fondamentale è l'istruzione, ringrazio gli insegnanti per questi progetti. Noi pensiamo che sono cose lontane, ma è stato dimostrato come in realtà le mafie siano qualcosa di molto vicino a noi. La mafia oggi è più al Nord che al Sud, perchè qui si muovono grandi capitali economici e sono questi che attirano le mafie. Oggi per combattere questo fenomeno è importante il vostro lavoro.

Ha concluso il sindaco Laura Borella. Al termine della cerimonia studenti e autorità hanno letto tutti i nomi delle vittime innocenti morte per mano della mafia e della criminalità organizzata.

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