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Mensa scolastica, in 1.700 contro gli aumenti

Continua la raccolta firme online dei genitori che contestano le nuove tariffe del servizio di refezione 

Mensa scolastica, in 1.700 contro gli aumenti
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Mensa scolastica, in 1.700 contro gli aumenti. Continua la raccolta firme online dei genitori che contestano le nuove tariffe del servizio di refezione

Continua la raccolta firme

Inizio del nuovo anno scolastico alle porte, prosegue la protesta dei genitori di Nova Milanese a fronte degli aumenti della mensa. La petizione online, lanciata sulla piattaforma Change.org da Alessia Maggi lo scorso maggio, ha ormai superato le 1.700 firme. La mamma, che si fa portavoce dei genitori, lamenta il mancato riscontro da parte dell’Amministrazione comunale.

«Sono passati alcuni mesi, ma non abbiamo visto nessuna novità – spiega la donna – Ritengo sia grave il fatto che il sindaco abbia detto ben poco dall’inizio della nostra protesta».

La spiegazione dell'Amministrazione

Il primo cittadino, Fabrizio Pagani, è infatti intervenuto nei primi momenti di protesta, insieme alla presidente dell’Azienda Comunale Servizi Roberta Tagliavini, per ricordare che le tariffe precedenti erano ferme dal 2014, mentre il costo per il Comune è aumentato, diventando negli ultimi due anni «ben superiore» alla tariffa attualmente in vigore.

Le difficoltà per chi ha più figli

Con l’arrivo di settembre molte famiglie si sono viste costrette a iscrivere i propri figli alla mensa, nonostante il prezzo massimo si sia alzato a 6,50 euro:

«In tantissimi non hanno avuto una alternativa, chi ha la necessità di usufruire della mensa ha dovuto iscrivere i figli nonostante i prezzi altissimi – ha proseguito Maggi – I genitori che hanno più figli iscritti a scuola sono particolarmente in difficoltà. In un momento come quello attuale, in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese per il costo della vita sempre più elevato, chiediamo che venga evitato l’aumento di un servizio fondamentale per la collettività».

La rimodulazione di tariffe e fasce Isee

Fino allo scorso anno scolastico la quota pasto giornaliera era stabilita in base a quattro fasce Isee, da un minimo di 3,20 euro a pasto fino a 4,70 euro a pasto. La situazione attuale  vede invece la presenza di 9 fasce Isee, da un minimo di 3 euro a un massimo di 6,50.

«Molti dei genitori non hanno una scelta, e sono stati costretti a pagare le tariffe attuali perché il loro lavoro non permette di portare i propri figli a casa per il pranzo – ha affermato Maggi – In ogni caso sarebbe una soluzione negativa per i bambini, perché quello della mensa è un momento di aggregazione, e portandoli via li si priva di questa esperienza importante».

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