Monza, domani mobilitazione dell'Unione degli Studenti
Gli studenti e le studentesse di UdS Monza si ritroveranno in piazza Trento e Trieste di venerdì 26 Marzo alle ore 15:00 per una striscionata su #cantierescuola.
Gli studenti e le studentesse di UdS Monza si ritroveranno in piazza Trento e Trieste di venerdì 26 Marzo alle ore 15:00 per una striscionata su #cantierescuola. Oltre alla richiesta di un rientro a scuola in sicurezza il più presto possibile, l’UdS chiede che la scuola riconquisti, nelle parole e nei fatti, la priorità che le spetta nella società.
Monza, domani mobilitazione dell'Unione degli Studenti
Secondo gli studenti il rientro a scuola è necessario, ma non basta: i problemi che sono emersi in questo periodo, non sono altro che quelli presenti da sempre, ma accentuati dalla pandemia.
"La scuola - afferma Francesco Racioppi dell'Unione degli Studenti Monza - l’ultimo anno lo ho reso evidente, non è considerata come una priorità. La formazione di individui critici e consapevoli è stata messa in secondo piano rispetto ad interessi economici e profitto nel breve termine."
" Vogliamo un’apertura in sicurezza- afferma Francesco Ghisellini- Le continue chiusure pesano sulla salute mentale di studenti, professori e genitori. Non vogliamo essere mandati allo sbaraglio ma servono i giusti investimenti su trasporti, edilizia scolastica e tracciamento."
" È necessario un ripensamento totale della scuola pubblica- aggiunge Federico Contini dell'uds Monza- dalla didattica e valutazione, all’edilizia, fino ad un’adeguata tutela del diritto allo studio.
I soldi, inoltre, secondo gli studenti monzesi, non possono essere indirizzati solo alle scuole private, poiché le pubbliche ne hanno bisogno."
"Questo cambiamento deve partire da studenti e studentesse- continua Alessia Arcaini - per questo scriveremo con le proposte delle scuole di Monza e Brianza e le realtà cittadine un manifesto per la scuola pubblica che vogliamo! "
A favore di una didattica più interattiva
La didattica, prosegue l'UdS, deve essere meno frontale e più interattiva, "prendendo in considerazione tematiche attuali e sociali: dalla lotta climatica, a un corretto insegnamento dell’educazione sessuale, in senso transfemminista con lezioni circolari condotte da studenti e studentesse. Vogliamo inoltre un adeguato orario di educazione civica. Mentre la valutazione non deve essere numerica, spiegando cosa una persona ha capito e cosa no, senza giudizi di valore".
Finanziamenti per la scuola pubblica
Un’adeguata parte del Recovery Fund - prosegue la nota dell'Unione degli Studenti - deve essere riservata al rilancio della Scuola pubblica; deve essere garantito anche un incremento della spesa pubblica annua portandola almeno ai livelli della media europea, pari al 5% del PIL.
"Si chiede che i finanziamenti del Recovery Fund siano utilizzati per il potenziamento di tutto il personale scolastico, con un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei docenti precari, adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi. Serve anche un investimento a lungo termine su trasporti, non solo accessibili ma anche ecologici. Chiediamo dunque che venga discusso del “Next generation EU” con la generazione che subirà questa crisi più di tutte, rilanciando e proponendo un nuovo modello per la scuola pubblica".
I provvedimenti
Il primo urgente provvedimento di riforma riguarda l’immediata riduzione del numero di alunni/e per classe, fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive: questo sia per un rapporto più diretto che per la stabilizzazione dei docenti precari.
"La scuola- Conclude Racioppi- deve essere riconosciuta nel suo ruolo centrale per tutta la società superando l’ottica neoliberista di privatizzazione comune alla scuola, sanità e trasporto pubblico. L’interesse della cittadinanza va prima del profitto!"