Pioggia di soldi dal Pnrr per le scuole elementari di Concorezzo
Allo studio del Consiglio di Istituto, per il prossimo anno scolastico, l’introduzione di corsi pomeridiani (gratuiti per i genitori) su svariate materie che imporrebbero l’uscita anticipata da scuola dei bambini alle 16

Grazie ad una pioggia di soldi derivanti dai fondi Pnrr le due scuole elementari di Concorezzo ("Don Gnocchi" e "Marconi") sono pronte ad entrare nel futuro.
Si scrive "Agenda Nord", si legge un progetto elaborato dal Ministero dell’Istruzione e mirato alla riduzione della dispersione scolastica. Un piano al quale anche l’istituto scolastico cittadino, guidato da pochi mesi dal vulcanico preside Eucarpio Genuardi, ha presentato la propria candidatura riuscendo a portare a casa decine di migliaia di euro che serviranno per attuare nuovi laboratori pomeridiani (gratuiti per i genitori) per i piccoli che frequentano le scuole elementari.
La revisione degli orari scolastici
Un progetto che, per essere attuato, necessita di una revisione dell’orario di uscita dei bambini che, dunque, potrebbe essere anticipato alle 16 (attualmente i bambini escono alle 16.30). Stesso discorso anche per la mattina con l'entrata anticipata di 30 minuti. Ma andiamo con ordine. Al momento di ufficiale non c’è nulla: si tratta solamente di un’idea che però, nei giorni scorsi, è balzata su tutte le pagine social concorezzesi a causa di una raccolta firme, lanciata da Marilena Vescio, una mamma, sulla piattaforma change.org, per contrastare l’ipotesi di uscita anticipata dei bambini alle 16.
I laboratori
"Le scuole partecipanti a questo progetto hanno la possibilità di proporre diversi moduli progettuali che rispondano alle specifiche esigenze dell’istituto e dei suoi studenti - ha spiegato Genuardi - L’idea è quella di poter arricchire la nostra proposta con vari laboratori pomeridiani su diverse materie, tra le quali Matematica, Scienze, lingue e competenze digitali per esempio. Al momento la proposta è stata sottoposta ai membri del Consiglio di Istituto e illustrata anche ai vari rappresentanti di classe». L’attivazione dei laboratori comporterebbe una anticipazione dell’orario scolastico in maniera da far partire i laboratori alle 16 e farli terminare per le 18.
"Questo significa anticipare l’uscita da scuola dei bambini ma, a tal proposito, non sarebbe una scelta campata per aria perchè sarebbe funzionale all’ampliamento dell’offerta formativa - ha continuato il preside - Ovviamente sono in corso dei ragionamenti per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Per esempio cercherò di capire, con l’Amministrazione comunale - se ci può venire incontro attivando, per esempio, un servizio di post scuola dalle 16 alle 16.30. Comunque stiamo lavorando tutti insieme per capirne la fattibilità della proposta. Al momento è in fase di studio ma posso anticipare che sarebbero tutti favorevoli a questa ipotesi, sindaco compreso".
La petizione
Una novità, che, dicevamo, ha però scatenato qualche mal di pancia tra i genitori i quali invocavano maggiore collegialità nella spiegazione della nuova proposta.
"Sicuramente dei laboratori gratuiti permetterebbero inclusione ed equità nell'offerta formativa, contribuirebbero al coinvolgimento dei nostri bambini in attività ludiche e formative alternative e migliorerebbero la proposta educativa - ha sottolineato Vescio sui social - Però non tutti i bambini parteciperanno ai laboratori tutti i giorni, quindi perché imporre un cambiamento che impatta su tutti? Molti studenti frequentano già attività extrascolastiche (catechismo, sport, corsi vari) con orari strutturati che verrebbero stravolti. Cambiare l’orario scolastico rischia di creare gravi difficoltà organizzative. Proponiamo una soluzione alternativa: laboratori pomeridiani di un’ora e mezza invece di due ore, se possibile, così da mantenere l’orario scolastico attuale e tutelare le esigenze di tutte le famiglie o di adattarli all'orario già esistente".
La replica del preside
Una petizione che, in realtà, a ieri, lunedì, aveva raccolto poco più di una quindicina di firme. «A mio modo di vedere queste tematiche non devono essere affrontate sui Social - ha replicato Genuardi - Noi non vogliamo creare disagi a nessun genitore ci mancherebbe. Ripeto non è un argomento da Social e, al momento, è una petizione che si basa sul nulla. Purtroppo andrebbero educati anche i genitori sull’utilizzo dei social network».
Questa vicenda è un'imposizione che non dà possibilità di replica costruttiva perché i genitori non sono stati coinvolti nella questione. Le decisioni vengono prese senza valutare con l'intera comunità dei genitori, siamo rappresentati in Consiglio di Istituto da genitori che evidentemente non lavorano. La realtà però intorno è ben diversa. E poi assurdo far fare levatacce ai bambini per essere in classe alle ore 8.00. Complimenti, poi si parla di democrazia.
"...non è un argomento da Social e, al momento, è una petizione che si basa sul nulla. Purtroppo andrebbero educati anche i genitori sull’utilizzo dei social network" replica il Dirigente. Lo è se riguarda un'intera comunità che verrebbe coinvolta e se ne discute su un gruppo dove la suddetta comunità si aggiorna su quanto succede nella propria città. Alle parole "Purtroppo andrebbero educati anche i genitori sull’utilizzo dei social network" rispondo che la petizione e la condivisione su un solo gruppo Facebook è partita da un insegnante della scuola secondaria di I grado, esperta di social media e di educazione digitale.