Giussano

Scuola, «vince» la settimana corta

Istituto comprensivo Don Beretta. Il Tar ha fissato una nuova udienza, a fine ottobre, dopo il contro ricorso presentato da un gruppo di genitori. E senza sospensiva del provvedimento, l’anno scolastico inizia con il nuovo orario

Scuola, «vince» la settimana corta
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Il nuovo anno scolastico all’Istituto comprensivo don Beretta di Giussano, inizierà con la settimana corta per tutte le classi del tempo normale della scuola primaria e anche per tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. Ad avere la meglio dunque, nella lunga diatriba tra i genitori contrari e quelli invece a favore, sono stati proprio quest’ultimi.

Scuola, «vince» la settimana corta

Lunedì 8 luglio si è svolta l’udienza pubblica, al Tar, per discutere del ricorso dei genitori che hanno chiesto l’annullamento della delibera con la quale si provvede all’istituzione del nuovo orario, ma anche del contro ricorso, avviato, in data 3 giugno e 14 giugno, con il quale si sono costituiti in giudizio un altro gruppo di genitori che invece vogliono la settimana corta: i controinteressati hanno richiesto al Collegio il rinvio dell’udienza di merito, al fine di garantire loro il rispetto dei termini a difesa.

Richiesta che è stata accettata dal giudice, il quale ha quindi deciso di rinviare la trattazione del merito della causa all’udienza pubblica del 24 ottobre.
A settembre però ripartono le lezioni a scuola, e non essendoci stata alcuna sospensiva nè tanto meno l’annullamento, si ripartirà nel rispetto della delibera presa dal Consiglio di Istituto, ovvero la settimana corta.

Sono dunque ormai rassegnati quei genitori che per primi hanno deciso di impugnare la delibera dell’Istituto, frutto di un sondaggio tra le famiglie avvenuto alla fine del 2023, avviato per capire in quanti erano favorevoli ad un orario ridotto con il sabato a casa.

«Purtroppo è finita, siamo ormai rassegnati e avremmo preferito - a questo punto - una sentenza negativa. Il rinvio del Tar al 24 ottobre, ad anno scolastico iniziato, non lascia più speranze. Se pure dovessimo aver ragione, è impossibile tornare indietro ad attività didattiche già avviate», ha commentato uno dei genitori.

C’è invece una certa soddisfazione tra coloro che sono riusciti a difendere la settimana corta.

«All'udienza sono state discusse le eccezioni preliminari da noi sollevate. In particolare, il Tribunale ha chiesto se eravamo disponibili a rinunciare a quella relativa alla mancanza dei termini a difesa, ovviamente non abbiamo accettato e il Collegio si è riservato una decisione sia sull’eccezione che evidentemente anche sul resto - ha spiegato una delle mamme controricorrenti, a favore della settimana corta - Il provvedimento impugnato non è mai stato sospeso, non essendosi il Tar pronunciato sulla fase cautelare e avendo fissato direttamente la discussione della causa nel merito. Quindi la delibera dell’istituto è attualmente in vigore e si inizierà l’anno con la settimana corta. La nuova udienza è fissata al 24 ottobre e ad anno iniziato difficilmente il Tar modificherà il nuovo orario in corso, sarebbe assurdo».

Vincono dunque la «battaglia» legale le famiglie che hanno voluto l’orario distribuito su cinque giorni a settimana.

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