Sfida

Una mamma tra terra e luna per spiegare l'autismo a scuola

La monzese Roberta per la sua Giulia e per tutti i bambini ha creato corsi per i docenti e incontri con gli alunni

Una mamma tra terra e luna per spiegare l'autismo a scuola
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Ha una missione speciale, una missione tra Terra e Luna. La monzese Roberta Salvaderi, per la sua Giulia e per tutti i bimbi, vuole aiutare insegnanti e genitori a saperne di più sull'autismo.

Dall'autismo di Giulia alla Fondazione

Giulia è una bambina autistica, il suo cervello funziona semplicemente in modo diverso da quello della maggior parte delle altre persone.
Se non sei esperto potresti anche non accorgerti quando la incontri, magari ti sembrerebbe solo un po’ strana. La sua mamma invece lo sa bene e lo sanno le persone che le vogliono bene.

Come lei ci sono nelle scuole italiane tantissimi altri bambini, tutti diversi, perché l’autismo è una neurodiversità che fa parte di uno spettro molto ampio, che meritano di trovare una scuola all’altezza dei loro bisogni (e dei loro sogni). E spesso alcuni accorgimenti piacciono anche gli altri bambini, basti pensare alle palline da tennis sotto i banchi per ridurre i fastidiosi rumori nell’aula (perché ai bimbi autistici il rumore spesso dà molto fastidio) o alla pianificazione della giornata scolastica per immagini.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo la sua mamma ha una missione «Tra terra e luna» proprio come il nome della Fondazione (ente filantropico) che ha creato per raggiungerla assieme ad altre due mamme che come lei hanno bimbi autistici.

La missione: far conoscere l'autismo

La monzese Roberta Salvaderi non si ferma dopo il libro pubblicato sulla storia di Giulia (che oggi ha 10 anni) «Borderline: tra Terra e Luna» e cerca di aumentare il livello di informazione sull’autismo, tra le famiglie ma soprattutto tra le mura scolastiche.
«Il nostro desiderio è quello di far capire alla società che le persone non sono numeri, che vanno considerate per le loro personali caratteristiche e abilità e non per ciò in cui non sono abili, che nessuno si deve migliorare per far parte della società, ma che esistono molti modi di pensare e vedere le cose che non sono né più giusti né più sbagliati di altri - spiegano le tre mamme, oltre a Roberta, Sara e Francesca - Abbiamo capito quanto la scuola, la società, mondo del lavoro e in generale le persone sappiano ancora poco sull’autismo. Nasce così il nostro progetto di divulgazione».

I numeri sull’autismo sono impressionanti. In Italia si stima che 1 bambino su 77 nella fascia di età 7-9 anni presenti un disturbo dello spettro autistico.
«Tutti devono potere vivere serenamente, poter giocare con i compagni, poter comunicare ed essere compresi. Crediamo che sia necessario un cambio culturale e che debba iniziare tra i banchi di scuola, per questo siamo certi che la formazione sia fondamentale in qualsiasi campo».

Roberta sogna una scuola in cui non ci sia più la parola «inclusione» perché «sottintende che c’è qualcuno escluso in una minoranza e non un mondo che concili la biodiversità. Giulia però mi ha insegnato tanto, come ad avere pazienza». Anche per questo il prossimo passo sarà guardare alle famiglie con dei «AutLab Family» di supporto. «Per continuare speriamo di trovare aziende e persone che ci supportino, dovremo fare anche delle raccolte fondi».

I progetti nelle scuole per docenti

Fondamentale intanto è AutLab, la prima ma non l’unica nè l’ultima, delle sfide di «Tra terra e luna»: si tratta di un percorso didattico digitale di 30 ore presente sulla piattaforma Miur che Roberta ha ideato assieme a La Fabbrica con la consulenza scientifica della Fondazione Piatti, che mira a formare i docenti non specializzati affinché possano sviluppare percorsi educativi, scolastici ed extrascolastici adatti alle necessità degli alunni autistici, per creare interazione sociale, inclusione e garantire l’apprendimento attraverso uno scambio chiaro, motivante e dotato di significato.

Il corso è gratuito per i docenti e attesta 30 ore di formazione certificate dal Ministero dell’Istruzione e valide per l’assolvimento dell’obbligo formativo.
I numeri intanto fanno ben sperare: oggi già 6226 docenti si sono iscritti e 2387 sono già certificati (chi fosse interessato può trovarlo sul sito a questo link).
«Oggi gli strumenti ci sono, la speranza è che anche il sistema migliori: per un bambino autistico che è molto routinario anche cambiare docente ogni anno è un trauma, vuol dire ogni volta ritrovare un equilibrio», aggiunge Roberta.

AutMeet rivolti ai bambini

A novembre invece a Monza arriverà la nota ballerina autistica Red che a ritmo di musica spiegherà ai bambini di quarta e quinta del Comprensivo Don Milani che cosa sia l’autismo.

Due ore di «full immersion» per un ambiente più consapevole e più sereno. Dopo il successo di «AutLab» con «AutMeet», Roberta Salvaderi vuole portare conoscenza anche ai più piccoli, in modo semplice e divertente. «Ogni disabilità ha le sue caratteristiche e noi vorremmo dare degli strumenti in più alle insegnanti, ma anche ai compagni di classe dei bambini autistici di ogni scuola».

Con lei, che leggerà anche il decalogo di Giulia e alcuni brani del suo libro, ci sarà appunto anche la nota ballerina che da tempo attraverso la sua arte e quindi la danza, parla di autismo e diversity. Tra gli ospiti anche Consuelo Battistelli, inclusion manager, ipovedente, che parlerà in generale di inclusione.
«Partiamo dal Comprensivo Don Milani, il primo che ha aderito e che da sempre è molto sensibile al tema - ha spiegato Salvaderi - Certo mi piacerebbe che potesse essere esteso anche ad altre scuole di Monza».

Le scuole possono aderire al progetto sempre contattando la Fondazione tramite il loro sito o scrivendo a info@traterraeluna.com.

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