Insegnare ai più piccoli che lo sport non ha limiti: le classi quinte della scuola primaria Collodi di Seveso hanno incontrato Alessandra Penna, 17 anni, giocatrice dei Lampi Milano, da quest’anno titolare nella Nazionale di baseball per ciechi e ipovedenti.
Alessandra Penna e la forza dello sport
Penna, che è la più giovane della rosa azzurra nonché una delle più promettenti donne del baseball per ciechi, è stata selezionata come una delle tedofore, incaricata, a febbraio, di trasportare la fiaccola olimpica.
Nella giornata di martedì della scorsa settimana i piccoli studenti hanno potuto incontrare e porre le loro domande alla giocatrice, che ha spiegato loro del suo sport e dei suoi obiettivi futuri. Tra i dubbi degli alunni, come si svolge una partita, da quanto tempo pratica questo sport, quali sono i suoi sogni.
«Ho scelto questo sport dopo che alcuni atleti della squadra I Lampi erano venuti a presentarlo alle scuole secondarie di primo grado Don Giussani a Baruccana, che ho frequentato – ha spiegato Alessandra Penna durante l’incontro – Sono rimasta subito affascinata dalla libertà che i giocatori riescono ad avere sul campo, grazie all’aiuto degli assistenti e dei supporti sonori che ci segnalano la distanza dalle basi».
Durante il pomeriggio Penna ha raccontato della sua partita preferita finora, la finale degli Europei di baseball per ciechi, dove la Nazionale ha vinto contro l’Inghilterra.
I bambini hanno anche chiesto alla giovane atleta che cosa prova durante una partita o durante i suoi allenamenti:
«L’emozione è sempre tanta, ogni volta che entro in campo sono consapevole di tutto quello che provo, e ho tantissima gioia addosso perché sono orgogliosa di quello che faccio», ha spiegato.
Penna, per i suoi traguardi e il suo impegno nello sport, è stata selezionata insieme ad altri atleti come tedofora: il 5 febbraio porterà la fiamma olimpica delle Olimpiadi di Milano Cortina per 200 metri, nel tragitto finale tra Sesto San Giovanni e Milano.
«Sono molto emozionata e onorata di essere stata scelta, e ho immediatamente accettato – ha spiegato ai bambini – Il mio sogno è che un giorno il mio sport possa fare parte delle Paralimpiadi. Non è ancora così perché è poco conosciuto, ma mi auguro di poter partecipare alle Paralimpiadi e poter indossare un giorno la medaglia», ha concluso.