Serie A

Cagliari-Monza, Nesta: "Finché la matematica non ci condanna abbiamo il dovere di crederci"

Alla vigilia dell'ennesimo scontro salvezza l'allenatore romano suona ancora la carica e ringrazia i tifosi: "Chi sostiene il Monza lo farà sempre al di là delle categorie"

Cagliari-Monza, Nesta: "Finché la matematica non ci condanna abbiamo il dovere di crederci"
Pubblicato:

"E' una frase che non avrei mai voluto dire nella mia carriera: ma finché la matematica non ci condanna". Apre così la conferenza stampa alla vigilia di Cagliari-Monza Alessandro Nesta. La partita in terra sarda (si gioca domenica 30 marzo alle 12.30) è l'ultima delle ultime spiagge: i brianzoli sono ancora ultimi in classifica a quota 15 punti, con la salvezza che dista ancora 10 lunghezze. Una missione quasi impossibile per gli uomini di Nesta, che però suona ancora la carica: "Abbiamo il dovere di crederci"

Nesta: "Finché la matematica non ci condanna..."

L'allenatore romani si è presentato poco fa ai taccuini dei giornalisti alla vigilia della partenza per Cagliari:

"Ai ragazzi chiedo di non abbassare il livello nelle prossime nove partite, sennò rischiamo di fare brutte figure. Finché la matematica non ci condanna dobbiamo provarci fino alla fine: speravo di non dirla mai nella vita questa frase perché è la più brutta del mondo, però dobbiamo farlo. Fino all’ultimo giorno dobbiamo dare il massimo, c’è un obiettivo anche se è difficile. Abbiamo partite importanti, tra cui anche un derby (con il Como il prossimo sabato 5 aprile, ndr) e dobbiamo stare sul pezzo"

"I tifosi ci saranno sempre per il Monza"

Qualche parola anche per i tifosi della squadra che affrontano il momento più difficile dell'ultimo triennio in Serie A:

"Non do consigli perché i tifosi ci sono sempre stati anche se è un anno brutto. I tifosi li ringraziamo per come ci hanno trattato nonostante la classifica. Il Monza sarà sempre il Monza e chi tifa questa squadra lo farà sempre a prescindere da risultati, classifiche e categorie. C’è amarezza per come stanno andando le cose, è un momento particolare per questo club dopo qualche anno di grande slancio. La proprietà è forte e non manca mai un pagamento a nessuno: non è un aspetto scontato. Monza è un club importante, lo step successivo è capire come cambiare pelle"

Un fioretto per la salvezza

Domenica sulla panchina del Cagliari Nesta troverà Davide Nicola che qualche anno con il Crotone ottenne una salvezza insperata proprio nelle ultime nove partite. Come lui, anche l'allenatore romano farà un fioretto in caso di salvezza?

"Non so cosa farei, qualcosa di importante. Non mollo mai, fino all’ultimo giorno. Sappiamo che è difficile, che dobbiamo vincere. Abbiamo vinto poco quest'anno e adesso a ogni partita ci sono meno chance di salvarsi. Ma io credo, dobbiamo provarci fino alla fine"

Una pausa importante

La sosta Nazionali è servita per ricaricare le batterie, ma anche per recuperare qualche giocatore in vista del rush finale. A livello fisico, ma anche morale:

"A gennaio sono arrivati ragazzi nuovi, questa pausa lunga è servita a inserirli e a recuperare qualche infortunato. Akpa-Akpro e Gagliardini sono recuperati; Carboni, Sensi e Caldirola sono quasi pronti, ma domenica non ci saranno. Pessina lo chiamerò oggi: gli ho dato un paio di giorni per riprendersi dopo l'operazione. L'abbiamo vissuta male questa cosa perché sono infortuni brutti. Pensavamo di risolverlo al primo giro e invece c'è stata una ricaduta e si è deciso di operare. Dispiace perché lui ci teneva ad accorciare i tempi. Ho letto che era a lui non voler giocare, ma vi assicuro che l'ho dovuto tenere fermo io perché sapevamo i rischi. Per Izzo, invece, sono contento: solo lui poteva giocare con lucidità in questi anni difficili. Undici anni sul groppone sono tanti. Ma lui è rimasto dritto, ha lavorato come pochi. Ha dimostrato di essere un grande uomo. Non so quanti avrebbero potuto andare avanti con quel peso come ha fatto lui"

"Facile attaccare Maldini"

Infine una parola anche su Maldini dopo l'addio al Monza:

"E' facile attaccarlo perché è il figlio di. Questa cosa era capitata anche a Paolo perché era figlio di Cesare e sarà sempre così. Daniel deve fare una crescita e un salto per stare ad alti livelli: a volte si incaponisce sulle giocate e si perde. Però se gioca in Nazionale un motivo ci sarà, non ci sono tanti giocatori come lui"

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie