Campioni d’Italia con il Renate
Alessandro Oleoni, Gabriele Gornati e Tommaso Alfieri, tutti classe 2007, hanno contribuito alla vittoria e hanno alzato la coppa
La vittoria dello scudetto nazionale per il Renate Under 17 Serie C si festeggia anche a Desio. Nella squadra campione d’Italia, infatti, ci sono tre giovani calciatori che vivono in città.
Campioni d’Italia con il Renate
Sono tre atleti, tutti nati nel 2007, che hanno contribuito grazie al loro talento a vincere il titolo di campioni d'Italia under 17 con la squadra del Renate. La finale è stata disputata il 18 giugno a San Benedetto del Tronto, la formazione nerazzurra si è imposta per 2-1 sull’Ancona. La partita è stata trasmessa anche in diretta televisiva e per loro è stata una grande emozione che ci hanno raccontato.
Tommaso Alfieri
Tommaso Alfieri, il portiere, ha iniziato in tenera età a giocare a calcio, aveva 5 anni:
«Ho cominciato alla scuola calcio Base 96 di Seveso, poi sono passato nella squadra dell’Asd Vis Nova di Giussano. È stato un periodo tosto ma bello, perché ho vissuto due realtà diverse, quindi sono approdato all'Inter, dove sono rimasto per quattro anni. È stata un'esperienza indimenticabile, sia a livello calcistico che formativo».
Alfieri ha sottolineato come tutte le esperienze fatte, anche all'estero, lo abbiano aiutato a maturare in fretta: «Abbiamo fatto tante trasferte all’estero e sono state impegnative ma estremamente arricchenti e interessanti. Andare così giovani in luoghi come la Russia, Germania, Regno Unito penso che faccia diventare adulti presto e anche in modo sereno».
Arrivato al Renate non è stato semplice, ma ormai è il suo club da sei stagioni e lo scudetto vinto rappresenta il coronamento di un percorso: «L'obiettivo quest’anno era vincere e siamo riusciti a centrare questo traguardo, vivendo ogni partita con la giusta mentalità, senza fare troppi pronostici». Frequenta il liceo delle Scienze umane al Parini di Seregno: «Esco da scuola e mangio al volo, mi alleno e studio. Questa è la mia routine. Lo faccio con piacere, anche se è impegnativo, perché desidero fare il calciatore di professione».
Gabriele Gornati
Anche Gabriele Gornati, centrocampista (adattato anche a terzino sinistro), ha iniziato a giocare a 5 anni, prima con la squadra di San Giorgio e poi al Lesmo, fino all'approdo al Renate sette anni fa.
«Ringrazio il mio primo allenatore per averci visto lungo. Le difficoltà di gioco poi sono tante, soprattutto quando si inizia a giocare ad alti livelli. Sentivo la pressione, ma con il tempo sono riuscito a gestirla e credo di essere cresciuto molto dal punto di vista mentale e tecnico». Il punto di svolta è arrivato nell'under 15: «Quest'anno abbiamo lavorato molto sulla parte atletica, sulla resistenza, ed essere arrivati in finale in ottima forma fisica ci ha aiutato a vincere lo scudetto. Non ci siamo mai disuniti e siamo riusciti a portare a casa il risultato, un traguardo che non mi sarei mai aspettato di raggiungere».
Frequenta l’Istituto Tecnico Industriale Hensemberger a Monza: «I sacrifici che ho fatto con la scuola o rinunciando a qualche uscita con gli amici hanno però portato al risultato». Un consiglio che dà è quello di non abbattersi: «Sono stato fermo a causa di vari dolori muscolari e ci sono stati periodi dove giocavo poco ed è normale rimanerci male, ma non bisogna abbattersi, piuttosto allenarsi dando il massimo di sé».
Alessandro Oleoni
Infine, Alessandro Oleoni, che gioca come terzino sinistro ed è cugino di Tommaso Alfieri. Ha raccontato che il suo percorso calcistico è iniziato a 5 anni con il Bovisio Masciago, per poi fare dei provini con Milan e con l’Inter.
«Sono rimasto cinque anni all'Inter, un'esperienza che mi ha aiutato a crescere molto a livello psicologico e tecnico, anche grazie ai tornei all'estero che abbiamo fatto». A gennaio è poi approdato al Renate, dove ha dovuto fare i conti con qualche infortunio, ma dove si trova molto bene:
«L'anno scorso non abbiamo vinto, una delusione che ci ha spronati a dare ancora di più in questa stagione. Siamo davvero soddisfatti di aver conquistato lo scudetto e il fatto di essere campioni d’Italia nel settore giovanile vuol dire che abbiamo una bella squadra. Sono contento e a fine luglio inizierò la Primavera».
Frequenta il liceo scientifico sportivo al Paci di Seregno: «Nonostante la vita dell’atleta sia un lavoro, studiare lo ritengo altrettanto importante e voglio dare il massimo in entrambi i campi». Sulla vittoria ha aggiunto: «Per me è stato bellissimo che i miei genitori mi abbiano visto in televisione e mia sorella si è commossa. Giocare in uno stadio con quindici mila spettatori è davvero emozionante».