Di corsa, tra la neve, con i suoi husky
La storia dell’agratese Matteo Fossati che da qualche anno pratica lo «sleddog», disciplina con la slitta trainata dai cani
Dalla Brianza alle innevate Alpi francesi, insieme ai suoi amati husky. La storia di Matteo Fossati, 39 anni, è quella di una passione nata quasi per caso e trasformata in una vera missione: lo sleddog. Con risultati di tutto rispetto.
Di corsa, tra la neve, con i suoi husky
Una passione scoppiata dieci anni fa, quando Fossati, allora proprietario di un husky, partecipò a un evento dedicato a questo sport. Provò a legare il suo cane alla bicicletta e da quel momento fu amore a prima vista: un mix di adrenalina, velocità e sintonia con il proprio animale. Già appassionato di sci e montagna, lo sleddog divenne presto parte integrante della sua vita.
Prima con un solo cane, poi con due, fino a costruire un vero team. Oggi Matteo ha una ventina di cani, divisi con un suo caro amico e partecipa regolarmente a competizioni internazionali. Tra le gare a cui ha preso parte, spicca «La Grande Odyssée», tenutasi dall’ 11 al 23 gennaio, una delle più importanti competizioni di sleddog in Europa. Si tratta di una gara lunga dodici giorni con un percorso di circa 400 km, suddiviso in tappe sulle Alpi francesi. Un evento molto seguito con milioni di telespettatori e un impatto economico significativo. Matteo ha ottenuto un ottavo posto nella classifica generale e un secondo posto nella categoria delle razze nordiche.
«L'impresa più grande non è stata arrivare secondo, ma riuscire a terminare la gara, ha raccontato Matteo. Una competizione estremamente impegnativa, che richiede mesi di preparazione e una grande resistenza fisica e mentale. «Si dorme pochissimo, circa quattro ore a notte, e il rapporto con i cani è fondamentale. Sono loro i veri atleti, e se non sono allenati o motivati, non rendono al meglio».
Sport e natura
Fossati, agratese da qualche tempo residente a Vimercate, ha sempre praticato sport e il contatto con la natura è stato un elemento centrale nella sua vita. La sua passione per la montagna e la neve lo hanno portato a competere non solo in sprint di breve durata, ma anche in gare di media e lunga distanza, dove la gestione del team e la strategia diventano fondamentali. Il suo team è oggi formato da una ventina di cani, che gestisce insieme all’amico Claudio Ferrari. Collaborando, hanno unito i loro cani, inserendo nel team di Claudio il leader del gruppo di Matteo, il che ha portato Claudio alla vittoria di un’altra prestigiosa competizione.
«I cani sono meglio delle persone - ha aggiunto Matteo, sorridendo - Quando invecchiano, molti li lasciano perché non hanno più il fisico per gareggiare. Io non ci riesco». Lo sleddog, però, non è solo una sfida sportiva: è anche un messaggio di connessione tra uomo e natura. «Vorrei che questo sport fosse più conosciuto in Italia - aggiunge - In altre regioni viene promosso, ma qui in Brianza non se ne parla molto. Eppure, è un'esperienza unica che permette di creare un legame incredibile con i propri cani».
La preparazione è intensa e inizia tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, con allenamenti su terra per sviluppare forza e resistenza. Durante la gara, ogni dettaglio è cruciale: il riposo degli animali, il supporto di un handler per la cura dei cani, la gestione della fatica e delle condizioni climatiche. «L’anno scorso è stato ancora più difficile perché pioveva continuamente - conclude - Sono tanti i fattori che possono impedirti di terminare una gara così impegnativa».
Prossime sfide
Matteo sta ora valutando, per quest’anno, la partecipazione al prossimo Campionato Italiano, dove ha già vinto per due anni consecutivi. Inoltre, potrebbe prendere parte a un’altra competizione simile a «La Grande Odyssée». «L'anno scorso ho partecipato come handler e ho vinto il premio di miglior handler. Ora vediamo se scendere nuovamente in pista».
Lo sleddog è una disciplina affascinante, che unisce sport, natura e un legame profondo tra l’uomo e i suoi cani. Matteo ne è un testimone autentico, portando avanti con determinazione la sua passione per questa straordinaria avventura sulla neve.