Monza arbitro della lotta salvezza, Nesta: «La vittoria contro l'Empoli sarebbe un regalo per me»
L'allenatore dei biancorossi non ha ancora conquistato la posta piena in casa. I suoi ragazzi, già retrocessi, riusciranno a regalargliela nella partita di congedo dal proprio pubblico?

Il Monza, guidato da Alessandro Nesta e retrocesso già da tempo in Serie B a causa di un campionato fallimentare, accoglie domani l'Empoli nell'ultima sfida di questa stagione davanti al proprio pubblico (U-Power Stadium, ore 20.45). Se i brianzoli scenderanno in campo con la mente libera, senza pressioni, e con l’unico obiettivo di regalare una vittoria ai propri tifosi, gli avversari, invece, approderanno in città con mille motivazioni e, addosso, il peso di una salvezza ancora tutta da conquistare. I biancorossi hanno dimostrato a Udine che, senza più responsabilità sulle spalle, possono giocarsela fino all'ultimo istante: ci si augura che vogliano congedarsi dai propri tifosi con un risultato positivo (anche perché Nesta in casa non ha mai vinto).
Le motivazioni del Monza
Nonostante la retrocessione, Nesta sottolinea l’importanza di Monza-Empoli per chiudere con dignità. «Non abbiamo più niente da perdere, ma vogliamo fare una partita vera contro una squadra che arriverà qui con mille motivazioni», ha dichiarato l'allenatore nell'immancabile conferenza stampa di presentazione del match. Il gruppo biancorosso, dal canto suo, cerca motivazioni interne per superare la soglia dei 20 punti, un traguardo simbolico ma significativo: «La delusione è palpabile, sia tra i tifosi che nello spogliatoio, non mi aspettavo di arrivare ultimo. Se domani vinciamo, lo facciamo per tutti, per me, per noi e per i tifosi; personalmente non ho mai vinto in casa, riuscirci sarebbe un bel regalo».
La situazione della rosa e il futuro
Forson out e Pedro Pereira squalificato: oltre ai soliti lungodegenti, tra cui capitan Pessina, queste sono le novità della settimana per quanto riguarda gli indisponibili. Tornano invece tra i convocati Dany Mota, recuperato e Luca Caldirola che però resta a mezzo servizio. Venendo al futuro, con 15 giocatori in scadenza, Nesta non se la sente di fare previsioni sulla prossima Serie B dei biancorossi (anche perché i bene informati danno già Ignazio Abate come suo successore in panchina l'anno prossimo): «Nessuno sa come sarà la squadra» afferma. «La Serie B è un “trappolone”, e la ricostruzione sarà una sfida».
Un aneddoto e il senso del dovere
Nesta, legato alla Lazio da ricordi indelebili come lo scudetto del 2000, ha rinunciato però alla festa per i 25 anni da quel trionfo per preparare la sfida di domani del suo Monza. «Anche se retrocessi, devo lavorare», ha detto. Rammenta poi un aneddoto su quello scudetto: «Quel giorno a Roma c'erano 32 gradi, mentre a Perugia, 180 km di distanza, cadde un diluvio che allagò tutto: un segno divino, dovevamo vincere noi. E infatti andò che loro persero e il titolo fu nostro».
Ultima partita, orgoglio cercasi. Il pubblico di Monza? «È paziente»
L’ultima partita davanti al proprio pubblico è l’occasione per ritrovare l'orgoglio smarrito a lungo durante la stagione. Con l’Empoli costretto a vincere per la salvezza, il match promette emozioni: una vittoria dei biancorossi potrebbe restituire dignità a questo sciagurato campionato e riconciliare, almeno parzialmente, la squadra al proprio pubblico. «Un aggettivo per definire la piazza di Monza?», si congeda il mister. «Direi paziente, perché da altre parti con questi risultati non sarebbe finita così. I tifosi sono venuti una volta agli allenamenti: hanno provato a caricarci. Qui è tutto stupendo, c'è un club che ha costruito una struttura da sogno, l'aeroporto è vicino... Peccato per il risultato, ma qui c'è quello che serve per restare anni».