«Ho trovato fiducia in me stessa»
L’ostacolista desiana Celeste Polzonetti completerà in questi giorni il suo primo anno a Ucla, a Los Angeles

Nella sua prima stagione da Bruin, ovvero un’allieva della University of California, Los Angeles, la desiana Celeste Polzonetti, 19 anni, ha fatto fermare il cronometro nei suoi 100 metri ostacoli a 13 secondi e 8 centesimi, che vogliono dire non solo il primato personale, ma anche la qualificazione ai Campionati universitari nazionali della Ncaa, dove gareggiano i migliori talenti del mondo.
«Ho trovato fiducia in me stessa»
Celeste, come ti sei sentita quando hai visto 13.08?
Ero sorpresa ma sapevo di essere vicina visto che avevo già corso un 13 e 24. Sono stata contentissima: ho tolto tre decimi dal mio miglior tempo e quasi mezzo secondo da come avevo finito lo scorso anno.
Come hai raggiunto questo risultato?
Sicuramente l’ambiente mi ha aiutata: fare avanti e indietro da Milano era diventato pesante e poi c’era lo studio. Qui a Ucla ho pista, campus e camera tutti vicini, poi tutto è stratosferico: mi alleno con le migliori al mondo, ci sono tanti olimpionici come allenatori ed è molto stimolante. Ringrazio tutti gli allenatori che ho avuto in Italia, ma cambiare ambiente è stata la scelta giusta.
Cosa hanno apprezzato della tua preparazione italiana e cosa invece hai migliorato in America?
La tecnica di superamento dell’ostacolo penso sia piaciuta molto, qui invece ho trovato tutto un modo nuovo di approcciarmi alla gara, una mentalità e una fiducia in me stessa che non avevo. Poi potermi allenare al caldo e avere la fisioterapia sempre a disposizione ha fatto la differenza.
Hai già corso e ci tornerai per i Campionati Ncaa dall’11 al 14 giugno nello stadio di Eugene, in Oregon, dove si sono tenuti i Mondiali di atletica nel 2022, come è stato?
Bellissimo, anche perché in quello stadio è stato fissato il record del mondo dei 100 metri ostacoli. Per i Campionati vorrei avere la stessa testa di quando ho fatto 13.08.
Come è stato l’ambientamento?
Non è stato facile perché non conoscevo nessuno e facevo un po’ fatica a comunicare. Mi chiedevo se venire qui fosse stata la scelta giusta, ma adesso ne sono convinta e i risultati si vedono. Tutto è una sfida, anche seguire le lezioni solo in inglese, e vivo praticamente fra aule e pista, ma sono sicura di essere nel posto giusto. Mi spiace solo che è difficile girare per la città o le zone appena fuori perché non ho la macchina.
Cosa ti porti a casa dal primo anno?
Tornerò in Italia già il 17 giugno e farò la stagione estiva qui con una consapevolezza maggiore dei miei mezzi: mi sono dovuta mettere in gioco ed è stato molto diverso, ma credo di essere cresciuta davvero tanto. Ho conosciuto molte persone e sono sicura di aver fatto la scelta giusta.