Nova Milanese

I Bonacina, quando la passione biancorossa passa di padre in figlio

Prima Ugo, ora Maurizio: è una storia lunga più di cinquant’anni quella che lega la famiglia alla società sportiva.

I Bonacina, quando la passione biancorossa passa di padre in figlio
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L’amore per la Pol di Nova passa di padre in figlio. E’ una storia lunga più di cinquant’anni quella che lega la famiglia Bonacina al settore calcio della società biancorossa e, inevitabilmente, alla città di Nova Milanese.

I Bonacina, quando la passione biancorossa passa di padre in figlio

Ugo Bonacina ha 77 anni e ha allenato alla Pol di Nova da poco dopo la sua fondazione. Ora ha passato il testimone al figlio Maurizio, 37 anni, che da quest’anno allenerà i 2007.

Ugo ricorda bene da dove ha iniziato: "Di tutto il centro sportivo di via Brodolini prima c’era solo la cava: cumuli di sabbia". Ha incominciato nel 1965 a giocare nella Novese, nella squadra che aveva come portiere Luciano Novi, l’attuale presidente della Polisportiva. Per problemi personali, però, ha dovuto smettere ad appena 25 anni: "Sono stato un goleador - ha confessato Bonacina - A quei tempi, però, in famiglia c’era bisogno di lavorare e poco spazio per le passioni".

Ha dovuto smettere presto di giocare

Il dovere chiamava e così ha appeso le scarpette al chiodo. La Pol di Nova è stata fondata nel lontano 1970 e lui non è riuscito a resistere al richiamo: "Mi hanno chiesto di allenare i ragazzi. Come potevo dire di no?". Le condizioni di gioco, però, non erano minimamente simili a quelle di oggi: "Ricordo che andavamo in giro con i sacchetti di plastica con dentro una maglietta e un paio di scarpe. Quando c’era un giocatore valido, ovviamente, appena poteva cambiava squadra". Poche comodità, insomma, ma tanta soddisfazione: "Ci abbiamo creduto e abbiamo vinto il campionato nel 1980, salendo in Seconda categoria - ha spiegato - Nella squadra c’era anche il sindaco Fabrizio Pagani".

La voglia di farcela era più forte di tutto

"Prima giocavamo nel campo che oggi si affaccia su via Diaz e d’inverno, mi ricordo bene, l’allenamento consisteva nel togliere il ghiaccio. Quando, per la prima volta, abbiamo giocato in via Brodolini, abbiamo baciato il campo d’erba. Non avevamo cinque lire ma ci divertivamo da pazzi". La città era davvero orgogliosa della squadra biancorossa: "I novesi venivano a fare il tifo, ci caricavano. Io andavo in piazza e mi facevano domande, sembravo un allenatore di serie A". Tutto questo, Maurizio, l’ha osservato con occhi da bambino e la sua ammirazione per il papà è così forte da averlo spinto a passare dal Seregno alla Pol di Nova. Così, sul campo del centro sportivo e fuori, si sentirà ancora parlare di un Bonacina: "Oltre a giocare in Prima squadra come difensore centrale allenerò i 2007", spiega Maurizio. Una decisione presa dopo una lunga riflessione: "Quest’anno mi sono sentito davvero pronto per scendere di categoria e fare una scelta di cuore. Qui ci ho passato la mia infanzia ed è bellissimo tornare “a casa”".

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