Lo stretto di Messina a nuoto, per la sesta volta
Ennesima sfida vinta per la squadra che si allena al Lido Azzurro. A causa delle correnti avverse si è dovuto allungare il percorso a 6 km
Una traversata molto più lunga del solito e l’avvistamento di una «pinna» sospetta. Non sono mancati gli imprevisti e le forti emozioni nell’impresa della squadra "Migliori del nuoto": gli atleti che si allenano alla piscina Lido Azzurro di via Rebuzzini a Varedo, il 13 settembre hanno attraversato per la sesta volta lo stretto di Messina.
Lo stretto di Messina a nuoto, per la sesta volta
Otto gli atleti che hanno compiuto la traversata a nuoto: Alberto Novati, Vladimiro Putti, Roberto Randazzo, Roberto Chimenti , Roberto Parravicini, Laurafrancesca Orti, Antonino Castrogiovanni e Attilio Beccarelli. A sostenere la squadra, gli accompagnatori Giuseppe Sambin, Michele Torredimare, Mario Novati e Antonio Gregis.
Rispetto alle altre edizioni della sfida - l’ultima è stata nel 2018 - le condizioni meteo e le correnti erano al limite della praticabilità. Tanto che il punto di partenza - solitamente il Pilone a Torre Faro di Messina - è stato spostato di circa 2 chilometri.
La conseguenza è stata quasi un raddoppio del percorso, che dai circa 3,2 km si è allungato a 6 km. Per completare la traversata dalla Sicilia alla Calabria ci sono volute dunque due ore di nuoto continuo. Con arrivo sotto una pioggia battente.
Un inaspettato incontro ravvicinato
Durante il percorso, un nuotatore ha avuto un inaspettato incontro ravvicinato. "Verso la metà della competizione, da una delle imbarcazioni è stata avvistata una pinna che seguiva un atleta che è stato subito fatto salire in barca - hanno raccontato gli sportivi della squadra varedese - Per fortuna si trattava di un delfino che forse voleva salutare da vicino il presidente Alberto Novati".
Il nuotatore ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Difatti gli autori dell’impresa hanno rilevato che la presenza di squali è abbastanza frequente nello stretto di Messina. Solo 15 giorni prima della loro traversata, la Guardia costiera aveva fatto salire tutti gli atleti sulle barche durante una competizione proprio in seguito ad un avvistamento.