Luca riporta il Padova in Paradiso

Grinta, determinazione, passione e sacrificio. I suoi idoli in assoluto ai quali si ispira sono gli ex attaccanti Kakà e Shevchenko, l’ex difensore del Real Madrid Marcelo, Theo Hernandez del Milan o Di Marco dell’Inter. Il 25enne Luca Villa, difensore del Padova, sa, in cuor suo, che «Il meglio deve ancora venire» come canta Ligabue in una sua celebre canzone. E’ il concorezzese uno dei fautori della promozione in serie B dei biancorossi dopo sei anni di purgatorio in serie C.
Luca riporta il Padova in Paradiso
Villa, per dirla in dialetto, l’è un «bagai de Cuncuress» e con il cognome che porta non potrebbe essere altrimenti. Oltre ad essere nato e cresciuto a Concorezzo, il giovane difensore è «nipote d’arte». Infatti suo nonno Carluccio è stato uno dei fondatori della Concorezzese.
«Ed è stato proprio lui a trasmettermi la passione per il calcio - ha raccontato il giovane, raggiunto telefonicamente nei giorni scorsi - Ho fatto Scuola calcio, Pulcini ed Esordienti alla Concorezzese con Paolo Crippa come allenatore. Mio nonno già quando avevo 3 anni mi portava a vedere la Concorezzese».
Successivamente, in adolescenza, il primo trasferimento al Monza dove Villa ha giocato nel settore giovanile biancorosso.
«Anni bellissimi che, però, sono stati segnati dai problemi societari che dovette affrontare il Monza prima dell’arrivo di Berlusconi - ha continuato Villa - Ricordo ancora una delle ultime trasferte con gli Allievi nazionali a Lecce dove avevamo pagato praticamente noi la trasferta poichè non c’erano soldi per pagare il viaggio. Successivamente, quando avevo 17 anni, approdai al Renate e poi alla Pergolettese, dove avevamo conquistato i playoff per salire di categoria prima di approdare al Padova».


Però il Monza è rimasto ancora nel cuore del terzino sinistro tant’è che Villa sogna di approdare nuovamente alla corte di Galliani.
«Non lo nascondo, sarebbe il mio sogno potermi avvicinare a casa e giocare in Serie B con il Monza - ha sottolineato il calciatore del Padova - Il mio contratto con i bancorossi è in scadenza e ho già avviato i contatti con i vertici del Padova per capire quale sarà il mio futuro. A Padova sto bene e non mi dispiacerebbe continuare questa bellissima esperienza. Però è altrettanto vero che ho già diverse offerte per la prossima stagione, sia per la Serie C che per la B. Al momento mi sono preso un periodo di riflessione per non fare scelte azzardate, vedremo».
Un rapporto speciale
Parole al miele quelle dedicate da Villa a Paolo Crippa (papà del giovane Mattia, scomparso tragicamente nel 2018) il suo storico allenatore e grande amico di famiglia con il quale ha iniziato a calciare e correre dietro un pallone.
«Con Paolo ci sentiamo quotidianamente, tra noi c’è un bellissimo rapporto iniziato alla Concorezzese e proseguito negli anni. Diciamo che è un mio secondo papà - ha continuato Villa - Da piccolo giocavo in attacco e mi piaceva giocare vicino alla porta. Facevo tanti goal. Fu proprio Paolo a ritagliarmi un ruolo diverso, cioè quello di esterno. Diciamo che se oggi gioco terzino sinistro è grazie al suo intuito. Tutto nacque in una partita durante la quale mister Crippa decise di indietreggiarmi in difesa. Giocai una splendida partita e da lì iniziai a giocare dietro. Inizialmente non fui molto d’accordo ma poi accettai ed oggi devo dirgli solo grazie. Tornando al Padova posso aggiungere che è stato un orgoglio guidare la squadra in serie B dopo sei anni di attesa. E’ stata una bellissima esperienza. Ai giovani di oggi dico di non mollare mai e, soprattutto, di divertirsi perchè il calcio è divertimento. Poi se uno ha talento sicuramente in qualche modo emerge».
Villa spera di poter giocare ancora tanti anni ad alti livelli e poi rimanere comunque nel giro del calcio. «Mi sono laureato in Scienze Motorie e spero di poter sfruttare questa laurea in futuro nel mondo dello sport - ha concluso il giovane - Comunque per il momento mi concentro sulla mia carriera. Ovviamente spero un giorno di poter arrivare in Serie A, magari con il Milan, la mia squadra del cuore... »
«Ho allenato Luca per diversi anni e fin da subito avevo notato il suo talento, si vedeva che poteva fare strada e così è stato - ha sottolineato Crippa - L’idea di farlo giocare terzino sinistro nacque durante un torneo organizzato a Concorezzo con il Torino, il Cesena e il Monza e vinto da noi. In quelle partite decisi di spostarlo di ruolo. E fu un successo. Una decisione, quella di spostarlo, a causa del suo fisico minuto che non gli permetteva di competere, in attacco, con i difensori».
Fu Carluccio Villa, fondatore della Concorezzese, a trasmettere al nipote la passione per il calcio
Se il giovane talento del Padova Luca Villa è diventato un calciatore professionista un grande grazie lo deve al compianto Carluccio Villa, l’indimenticato fondatore della Concorezzese nonchè nonno del terzino sinistro dei biancorossi.
Villa se ne andò nel 2013, all’età di 76 anni e viene ricordato ancora oggi da tutti come uno dei primi giocatori del club di calcio e per tanti anni dirigente della società. Insomma dire Carluccio Villa era come dire Gruppo sportivo Concorezzo. Una morte improvvisa che aveva lasciato tutti sgomenti e addolorati.

18Nella vita «privata» aveva lavorato alla dogana in una società di import-export, ma da tutti era conosciuto per il suo impegno decennale nel Gruppo sportivo del quale faceva parte sin da giovanissimo negli anni Cinquanta. Prima vi aveva giocato, poi era entrato nel direttivo svolgendo il ruolo di segretario, ma il suo impegno andava oltre questa carica.