Carate Brianza

Mamma podista vince la Monza-Montevecchia

Chiara Cirino, 46 anni, assistente alla poltrona, in trionfo alla storica Trail Run

Mamma podista vince la Monza-Montevecchia
Pubblicato:

Una vita di... corsa: divisa fra gli impegni di lavoro, quelli di mamma e la passione smisurata per il running. Chiara Cirino, 46 anni, ha conquistato domenica l’altra la Monza-Montevec02chia, storica trail run che al termine di 33,5 chilometri tra fango e guadi - con un livello dell’acqua sopra la media per i recenti nubifragi - l’ha vista tagliare per prima il traguardo fra le donne insieme all’amica Antonella Sirtori. Un risultato che fa seguito al secondo posto ottenuto lo scorso anno alla manifestazione organizzata dal Monza Marathon Team («Ma allora l’avevamo affrontata però con leggerezza, senza particolare preparazione...») e che ha messo l’accento su oltre trent’anni di passione per la corsa.

Mamma podista vince la Monza-Montevecchia

A correre la neocampionessa della «Momot 2024» aveva iniziato alle scuole medie, dopo essersi cimentata con la ginnastica artistica nelle file della Pro Carate: «Avevo 12 anni, alle gare di campestre della scuola mi notò un istruttore. Da lì in poi non ho più smesso e ho capito di avere la corsa nel mio Dna...», racconta al giornale.

Gli esordi in pista sui 400 e 800 metri dove Chiara Cirino ottiene risultati importanti e fa segnare tempi decisamente promettenti ai Campionati italiani tra il 1995 e il 1996. Un brutto infortunio però, di lì a poco, mette fine al sogno di proseguire con l’atletica leggera. Ne segue uno stop forzato: «Poi, piano piano, ho avvertito di nuovo il richiamo irresistibile della corsa e mi sono avvicinata alle mezze maratone...», spiega ancora la mamma podista che gareggia da qualche anno ormai per la società Als di Cremella.

Lo scorso anno, a giugno, conquista un brillante terzo posto alla Monza-Resegone, altra classica a squadre; l’anno prima a Reggio Emilia l’unica («E ultima», dice) apparizione alla maratona classica dove taglia il traguardo in tre ore e 8 minuti. Un risultato notevole per chi, come lei, gareggia da amatore e non da professionista:

«Sono davvero contenta della vittoria dell’altro fine settimana - racconta al giornale - La Monza Montevecchia è una gara che ho nel cuore per diversi motivi e per come è strutturata: un trail misto di salite e discese, con le condizioni del meteo sempre incerte e che trasformano, ogni volta, il percorso. Una sfida nella sfida per me. La prima volta l’avevo corsa nel 2011, prima di ottenere negli ultimi due anni un argento e l’oro di questa ultima edizione...».

Assistente alla poltrona in uno studio ad Albavilla, sotto il monte Bollettone, Chiara trova il tempo per infilarsi le scarpe ad ogni pausa pranzo, nonostante i mille impegni e - dice «un figlio di 16 anni da gestire e seguire...».

«La corsa? E’ parte di me, non potrei proprio farne a meno - conclude la supermamma podista - E’ come una valvola di sfogo, ma è soprattutto una splendida metàfora della vita: ti mette di fronte ad ostacoli e prove da superare, a sfide da affrontare ogni volta per migliorarti come persona e che devi affrontare con il giusto piglio e il giusto atteggiamento dosando al meglio le energie e le tue forze...».

Seguici sui nostri canali
Necrologie