Carate Brianza

Nuoto, bici, corsa per 241 chilometri: è un caratese il triatleta «d’acciaio»

A Livigno Matteo Fontana torna a vincere l’Xtreme Triathlon e fa segnare il record della competizione.

Nuoto, bici, corsa per 241 chilometri: è un caratese il triatleta «d’acciaio»
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Trecento atleti provenienti da tutto il mondo, tanto per dare l’idea anche da Brasile, Sudafrica, Norvegia, Cipro e Polonia. A trionfare, però, è stato un caratese. Matteo Fontana ha messo nel suo palmares un’altra impresa: è lui il «triatleta d'acciaio» che nella «Icon Xtreme» di Livigno ha messo in fila tutti nella sfida da 241 chilometri, a nuoto,  in bici e di corsa.

Nuoto, bici, corsa per 241 chilometri: è un caratese il triatleta «d’acciaio»

Un’impresa non da poco, dal momento che la gara (giunta alla quinta edizione) che si è tenuta lo scorso fine settimana in Alta Valtellina è ritenuto l’appuntamento di Triathlon più «estremo» al mondo, con un percorso mozzafiato, anche da un punto di vista paesaggistico, e una partenza altrettanto da brividi, alle 5 del mattino con la prova di nuoto da 3,8 chilometri  nel lago Gallo di Livigno, anche se in condizioni climatiche non proibitive, grazie ad una giornata di tempo sereno.

Per il trentenne caratese, che lavora per conto di un’azienda di biciclette di Finale Ligure, si tratta del «bis» nella gara estrema in Livigno dopo la bella affermazione nel 2018. Uscito al terzo posto dalle acque fredde del lago, Fontana ha preso il largo e fatto letteralmente il vuoto nella prova sulle due ruote (195 chilometri attraverso cinque passi alpini, toccando anche lo Stelvio) per poi gestire infine la prova di corsa, 42 chilometri con 1600 metri di dislivello  fino ai 3000 metri del traguardo a Carosello 3000.

Nuovo record personale

«Sono molto contento – ha commentato entusiasta Fontana al nostro giornale - Non solo per aver vinto per la seconda volta questa, ma anche per aver abbassato di mezz’ora il record della competizione».
Il triatleta caratese ha messo in fila i suoi rivali concludendo la gara estrema in 12 ore, 15 minuti e 56 secondi.

«L'altro motivo di soddisfazione è che in fondo ho deciso di partecipare solo un mesetto fa, anche se non sono proprio arrivato a digiuno di competizione, visto che avevo comunque partecipato ad una gara molto impegnativa in Costa Azzurra a Nizza, in Francia,  - aggiunge Fontana - Ora di programmi definiti non ne ho, anche se dovrei essere impegnato ai campionati italiani di "Mezzo Iron" in Puglia a fine ottobre, mentre a fine novembre in Messico ci sono gli “Iron Cozumel" con in gara ancora i migliori atleti al mondo, anche se non ho ancora preso una decisione definitiva...».

Il condizionale è infatti d’obbligo non tanto per una questione di forma, quanto per una questione economica, perché il Covid ha «tagliato le gambe» anche a questo tipo di competizioni e a «cascata» ai suoi protagonisti, soprattutto i non professionisti.

«E' vero, purtroppo rispetto a prima della pandemia si fa fatica a trovare sponsor che possano sostenere questi impegni – osserva Fontana - Anzi, se qualcuno leggendo questo articolo volesse farsi avanti, una mano sarebbe ben accetta. Nel frattempo io non posso che ringraziare l’azienda dove lavoro (la Exept Bike appunto di Finale Ligure) che mi consente, con grande disponibilità ed elasticità, di alternare senza troppi sacrifici il mio impegno con loro e gli allenamenti. E’ una bella realtà, giovane, con idee innovative, recentemente è stata lanciata una start up che sta catturando parecchio interesse. Stiamo per aprire uno showroom anche a Milano, quindi riesco a conciliare tutto senza troppi problemi e per un bel po' di tempo il mio "marchio" brianzolo non verrà cambiato...».

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