L'intervista

«Puntare sui giovani è la strada giusta»

Intervista a Giorgio Borgonovo, presidente della Folgore Caratese: «Borghetti, Melosi e Galia sono gli uomini giusti per far crescere il nostro progetto»

«Puntare sui giovani è la strada giusta»
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Una vita professionale trascorsa prima alla Folgore Verano, diventata poi diventata poi Folgore Caratese e pronta a dare battaglia anche nel nuovo anno.

Intervista a Giorgio Borgonovo, presidente della Folgore Caratese

Giorgio Borgonovo per amor di maglia, profondamente legato a questi colori, non ha esitato quando l’estate scorsa la famiglia De Salvo, proprietaria del club, ha deciso di puntare su di lui per il nuovo corso.

«La Folgore è come se fosse la mia famiglia, le dedico 24 ore del mio tempo. Quando Criscitiello, per motivi professionali, ha deciso di lasciare la carica, la società mi ha convocato, dandomi l’incarico di comune accordo secondo quelli che erano i progetti. Lavoro da 16 anni per questo club, ringrazio in primis i De Salvo che non hanno mai abbandonato la società, anche e soprattutto dopo gli anni difficili del Covid. Mi hanno affidato il compito con un chiaro e preciso obiettivo: puntare sui giovani».

«Puntare sui giovani è la strada giusta»

Da sempre attenti al settore giovanile e alla crescita dei ragazzi, la Folgore Caratese ha sposato in pieno la politica verde con il chiaro intento di salvarsi e mantenere la serie D: «E’ giusto che una realtà come la nostra punti sui giovani. Abbiamo un settore giovanile che conta 400 ragazzi, affidato ad un responsabile con grande esperienza come Roberto Galia».

L’ex calciatore di Como e Juventus ha assunto il ruolo e lo sta portando avanti nel miglior modo possibile, in campo sette giorni su sette, al fianco degli allenatori e dei ragazzi. Con un commento e un tributo al lavoro societario che Borgonovo ci tiene a sottolineare:

«Conosco Roberto da tanti anni, abbiamo fatto dei campus estivi insieme. Non è un responsabile da ufficio e sentirsi dire che qui ci sono tutte le condizioni per fare bene e tirare fuori calciatori pronti per la prima squadra, è motivo di grande soddisfazione».

La soddisfazione per il vivaio dei giovani

Soddisfazione che fa rima con il grande orgoglio per aver fatto esordire tre ragazzi della Juniores, classe 2004, in serie D: «Pirovano, Sala e Terraneo fanno parte della squadra allenata da Simone Crippa, vederli in prima squadra testimonia che i giovani li abbiamo anche noi, senza prenderli chissà da dove. Dobbiamo imparare a guardare in casa nostra».

Non solo 2004, ma anche due giovani del 2006 come Negri e Corbetta inseriti nel gruppo allenato da Melosi a testimonianza della bontà del lavoro che viene portato avanti dal settore giovanile. Borgonovo, per la missione salvezza, ha deciso di affidarsi ad inizio stagione all’esperienza di un direttore sportivo come Mauro Borghetti e un allenatore esperto che corrisponde all’identikit di Giuliano Melosi.

Fiducia nel direttore sportivo e nell'allenatore

Per entrambi spende parole importanti, di fiducia: «Ho lavorato con Borghetti già nel 2010/11 – puntualizza Borgonovo
– è la persona più tranquilla del mondo, non mette ansia e tensione alla squadra ed è un aspetto fondamentale per un gruppo giovane come il nostro. Quando siamo partiti male, ci ha sempre trasmesso la giusta tranquillità. Melosi ci ha fatto subito una buona impressione. Avevamo incontrato altri allenatori, ma nessuno ci garantiva la disponibilità che ci ha dato il mister, sposando il nostro progetto. Sapeva di avere a che fare con i giovani, non ha mai avuto dubbi e sta lavorando bene. Dobbiamo arrivare con questo gruppo fino alla fine della stagione».

Possibili novità di mercato?

Potrebbero esserci delle novità di mercato, ma se ne parlerà all’apertura della finestra, guardando tra i giovani dei club professionistici. Il pensiero di Borgonovo non è schiavo del risultato, anche se il près ammette che è fondamentale: «La vittoria a Breno, in 9 contro 11 è stata quella di un grande gruppo, che ha lottato e non ha mai mollato. Anche l’ultima in
casa contro la Caronnese ci ha permesso di restare fuori dalla zona calda».

Playout che ha risucchiato squadre del calibro di Città di Varese e Seregno: «Sinceramente non guardo in casa d’altri, dobbiamo solo pensare a noi e aver chiuso l’andata a 21 punti era il nostro obiettivo. A inizio stagione in tanti avevano qualche dubbio sui nostri giovani, le amichevoli finivano male. Ma i nostri ragazzi hanno dimostrato di avere sempre voglia e i risultati hanno pagato».

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