Sport e inclusività, è nata Concostars
Al via la squadra di calcio voluta da Sant’Eugenio, Concorezzese e Omcc. Allenamenti già in corso
Disabilità, inclusione e sport. Queste le tre parole chiave per descrivere questa magnifica iniziativa. Battesimo ufficiale per «Concostars», la prima squadra di calcio integrato rigorosamente over 16 frutto della collaborazione tra le due società sportive Omcc e Concorezzese e l’associazione di volontariato Sant’Eugenio. Mercoledì scorso è stato presentato ufficialmente il progetto durante la serata organizzata al Circolo Sant’Antonio.
Sport e inclusività, è nata Concostars
A guidare i lavori la giornalista del Corriere della Sera Elisabetta Soglio. Al tavolo con lei c’erano l’atleta paralimpico Simone Barlaam, il giornalista sportivo Claudio Arrigoni, e il difensore del Monza Luca Caldirola.
Il progetto è stato accolto con entusiasmo, segnando una svolta storica per la città e suggellando un legame ancora più forte tra le realtà calcistiche di Omcc e della Concorezzese.
L'obiettivo? Creare un calcio inclusivo, dove ragazzi con e senza disabilità possano condividere il campo e la passione per lo sport.
«Questo è un progetto che nasce dalla passione e dall’incontro tra diverse realtà cittadine - ha spiegato Corrado Dal Corno, dirigente della Concorezzese - Abbiamo collaborato con il Sant’Eugenio per partite aperte ai ragazzi con disabilità, ma volevamo qualcosa di più strutturato, ed eccoci qui».
Ogni martedì gli allenamenti
Dal Corno ha inoltre sottolineato che gli allenamenti, avviati già da un mese, si tengono ogni martedì presso il Centro Sportivo Comunale di via La Pira. La squadra, che giocherà su un campo a 7, è composta da otto ragazzi, di cui cinque con disabilità e tre normodotati. Non ci sono limitazioni di genere, ed è aperta a tutti a partire dai 16 anni. La nascita di «ConcoStars» rappresenta anche una pace simbolica tra Omcc e Concorezzese, due società storicamente rivali.
«Non siamo mai stati in guerra, noi e la Concorezzese, ma è bello vedere come lo sport possa unire e far nascere collaborazioni significative - ha dichiarato Paolo Gaviraghi, presidente dell’Omcc - La passione per il calcio è universale, non esistono passioni normodotate o disabili. La nostra responsabilità è non tradire i sogni di questi ragazzi».
Durante la serata il giornalista Arrigoni ha offerto una riflessione illuminante sull’handicap: «La disabilità non è altro che il rapporto tra una persona e l’ambiente in cui vive. Se l’ambiente è costruito per essere inclusivo, la disabilità smette di essere una barriera».
La testimonianza di Caldirola
Luca Caldirola, giocatore del Monza e volontario dell’associazione «Insieme per Fily Onlus», ha portato la sua testimonianza sul valore del volontariato: «Ogni mese andiamo all’Istituto dei Tumori di Milano per portare giochi e materiale scolastico ai bambini ricoverati. E’ un piccolo gesto, ma vedere il sorriso di quei bambini mi ha fatto capire che dovevo fare di più».
Tra gli interventi più emozionanti della serata, quello di Michela Cambiaghi, attaccante dell’Inter Serie A femminile e della nazionale italiana, cresciuta proprio a Concorezzo. La calciatrice ha voluto sottolineare quanto sia importante abbattere ogni barriera, in tutti i campi della vita. «Lo sport deve essere una casa per tutti, un luogo dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato per quello che è. Ricordo i miei primi passi con il pallone, giocando con mio fratello nelle strade di Concorezzo, ed è proprio lì che ho imparato il significato di squadra e inclusione. Il calcio ha il potere straordinario di unire le persone, e progetti come “ConcoStars“’” dimostrano che possiamo fare la differenza, creando spazi dove nessuno si senta escluso». Michela ha anche ribadito il valore educativo dello sport, definendolo: "Un’opportunità per crescere, confrontarsi e imparare a rispettare gli altri».
La squadra è ancora in cerca di nuovi membri. «Se hai più di 16 anni e vuoi vivere un’esperienza sportiva unica, vieni a trovarci - recita il volantino diffuso nei giorni scorsi - Ti aspettiamo per allenarti, socializzare e condividere la gioia del calcio».