Centenario Autodromo: eventi, mostra e una capsula del tempo
Domani le prime iniziative all'interno del circuito e da giovedì apre anche l'esposizione ai Musei Civici
Il 3 settembre 1922 si è svolta all’interno dell’Autodromo di Monza la prima competizione sportiva automobilistica e cento anni dopo, l’autodromo nazionale Monza è il più antico circuito del mondo dove ancora si svolge un Gran premio di F1. Una mostra ripercorrerà ai Musei Civici la storia dell’Autodromo di Monza in occasione del suo centesimo anniversario, svelandone aneddoti e curiosità dalla costruzione al legame coi Savoia. Mentre domani mattina, sabato 3 settembre 2022, a partire dalle 10 in Autodromo avverranno le celebrazioni ufficiali.
Il programma di domani in Autodromo
Domani, a partire dalle 10 il centenario dell'Autodromo si aprirà con l'arrivo dal cielo dei paracadutisti dell’Esercito Italiano che atterreranno sul rettilineo di partenza e consegneranno al presidente Aci Angelo Sticchi Damiani tre bandiere, quella italiana, quella di Automobile club d’Italia e quella celebrativa dei 100 anni dell’autodromo.
La vera sorpresa sarà però la timecapsule in forma fisica e digitale, una vera e propria scatola del tempo destinata a essere aperta fra 100 anni il 3 settembre 2122. Chiunque potrà collegarsi al sito dedicato e lasciare il proprio ricordo personale del Tempio della Velocità (attraverso una campagna, che si chiuderà con il Gp del 2023 a tutto il pubblico di appassionati nel mondo sarà chiesto di mandare in digitale il ricordo loro e della loro famiglia di Monza. Ci sarà la possibilità di mandare testo, audio, immagini e video).
Autorità ed esperti invece racconteranno la storia del circuito e alle loro spalle scorreranno senza soluzione di continuità per ognuno degli anni trascorsi dalla fondazione una o più immagini, per un minuto, a simboleggiare lo scorrere del tempo.
In serata, invece, la Banda musicale della Guardia di Finanza celebrerà il centenario suonando sulla griglia di partenza del circuito. La performance musicale inizierà alle 19 e sarà aperta gratuitamente al pubblico che potrà accedere al circuito dall’ingresso di viale Vedano 5 a Monza e seguire il concerto dalla tribuna centrale. Il repertorio spazierà dalla musica classica a quella contemporanea con un’attenzione particolare ai brani di musica italiana.
La mostra ai Musei civici
Immagini d’epoca e fotografie aeree, planimetrie, documenti storici ed elaborazioni grafiche accompagneranno i visitatori dal 1922 a oggi alla scoperta di quell’intreccio di ragioni storiche, sociali, economiche e culturali che hanno portato alla costruzione del circuito. Arricchisce il percorso una sezione dedicata al Futurismo con una scelta di opere dei maestri selezionati da Maurizio Scudiero con Leogalleries che porta al centro degli interessi degli artisti per la velocità: ed ecco così l’automobile, simbolo della modernità.
Insomma l’Autodromo di Monza compie cento anni e la città è pronta a celebrarlo al Museo di via Teodolinda (con inaugurazione giovedì alle 18). La mostra, promossa dal Comune di Monza e curata da Luca Bonetti con la collaborazione di Claudia Ratti, intende raccontare proprio questa storia - attraverso documenti, fotografie d’epoca, planimetrie storiche e rielaborazioni contemporanee - indagando le dinamiche del tempo e le ragioni molteplici che nel primo ventennio del Novecento portano all’idea della costruzione di un circuito permanente. Rivelando molte curiosità, come il legame del circuito con la casa Reale.
La mostra è visibile fino al 30 settembre il mercoledì 15-18; giovedì 15-18 / 20-23; venerdì, sabato, domenica 10-13 / 15-18. Dall’1 ottobre al 27 novembre (data di chiusura dell’esposizione) invece mercoledì 10-13 / 15-18; giovedì 15-18; venerdì, sabato, domenica 10-13 / 15-18 (chiuso lunedì e martedì). Apertura straordinaria sabato 10 settembre dalle 20 alle 23.
La storia del circuito dal 1922 ad oggi
La sua costruzione – decisa a seguito della sconfitta delle auto italiane subita durante il primo Gran Premio d’Italia a Montichiari nel 1921 - inizia il 15 maggio 1922 e il 20 agosto dello stesso anno il circuito è pronto per ospitare il secondo Gran Premio d’Italia riservato alle «vetturette». Progettista è Alfredo Rosselli, il cui primo progetto viene scartato dal Sottosegretario alla Pubblica Istruzione che teme un eccessivo consumo di suolo. Via libera poi per il secondo progetto con un autodromo di minori dimensioni, ideale per promuovere l’automobilismo sportivo su cui le aziende automobilistiche puntano: è l’aria che si respira in quegli anni, il desiderio di sperimentare, di superare i limiti e mostrare i progressi della tecnologia; l’industria italiana si sviluppa e vuole mostrare la sua modernità, e la cultura e l’arte hanno già da anni diffuso le suggestioni del Futurismo con il suo interesse per la velocità e il dinamismo.
Dopo la morte del re Umberto I, convinto promotore della rinascita del Parco, infatti, il figlio Vittorio Emanuele III, preoccupato dalle spese di manutenzione di una simile tenuta verso la quale non percepisce senso di appartenenza, decide di cederne buona parte in gestione a enti terzi. Principale destinataria della cessione, nel 1919, è l’Opera Nazionale Combattenti, che ha una necessità fondamentale: trovare i fondi per garantire ai numerosi mutilati della Prima Guerra Mondiale il diritto a una pensione di invalidità. Quest’ultima però non ha le competenze per l’utilizzo immobiliare dei beni oggetto di cessione e viene quindi istituito un consorzio fra i Comuni di Milano e Monza e la Società Umanitaria, che firma una serie di convenzioni relative alle aree cedute e, in particolare, con la Società per l’Incremento automobilistico Sias costituita dall’Automobile Club Milano.