Il prossimo 30 aprile

Al Bosco delle Querce si festeggia la Giornata internazionale del jazz

Jazz e botanica con l'esperto Giorgio Buizza e la giovane sassofonista Sophia Tomelleri

Al Bosco delle Querce si festeggia la Giornata internazionale del jazz
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L’International Jazz Day che ricorre il prossimo 30 aprile, si festeggerà anche a Seveso e Meda: i due comuni infatti hanno organizzato al Bosco delle Querce l’evento a ingresso libero “Jazz e botanica”. L’evento “Jazz e botanica”, ideato da FARE e Circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso nell’ambito del progetto INSIEME PER IL BOSCO, è organizzato in collaborazione con Musicamorfosi e l’associazione i-Jazz e con il contributo di Regione Lombardia, dei Comuni di Meda e Seveso, della Fondazione della Comunità Monza e Brianza e di Nuovo Imaie.

Al Bosco delle Querce si festeggia la Giornata internazionale del jazz

Due gli appuntamenti da non perdere che si terranno nei pressi del Centro Visite di via Ada Negri (dalle ore 11): un momento dedicato alla biodiversità del Bosco, con l’intervento dell’agronomo (e scrittore) Giorgio Buizza, esperto del mondo vegetale, che racconterà che cosa si può e si deve fare per custodire e valorizzare un’area verde come questa. Poi, a seguire il concerto del quartetto della giovane sassofonista Sophia Tomelleri accompagnata da Simone Daclon (pianoforte), Alex Orciari (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria) e lo special guest Michele Tino (sax contralto).

Chi è Sophia Tomelleri

Vincitrice del prestigioso Premio Massimo Urbani nel 2020, Sophia Tomelleri è coinvolta da alcuni anni in diversi progetti musicali che le hanno permesso di svolgere un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Il suo quartetto concilia con grande gusto le tradizionali sonorità della musica afroamericana con composizioni originali ispirate al jazz moderno e contemporaneo.

Nel 2021 è uscito “These Things You Left Me”, il primo disco della sua formazione, che include composizioni originali scritte dalla leader, fatta eccezione per il brano che dà il titolo al disco (un vecchio standard composto da Sydney Lippmann, qui riarrangiato) e un altro pezzo (“Fuori da Novara”) firmato dal pianista Simone Daclon.

 

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