15° edizione

In arrivo un viaggio nel tempo con il Festival Voci della Storia

Il primo incontro si terrà giovedì 2 ottobre e vedrà le presenza di Anna Momigliano e Franco Cardini

In arrivo un viaggio nel tempo con il Festival Voci della Storia

Giovedì 2 ottobre, ore 21.00, si aprirà ufficialmente la 15° edizione del Festival Voci della storia, curato da Eva Musci e Antonio Zappa e organizzato dal Centro Culturale Europeo Palazzo Arese Borromeo, in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno. Il primo appuntamento, ospitato all’Auditorium Paolo e Davide Disarò, segna l’inizio di un viaggio profondo e coraggioso nel tema scelto per quest’anno: la guerra.

In arrivo un viaggio nel tempo con il Festival Voci della Storia

Il titolo della rassegna, “Tutti gli dei sono morti tranne il dio della guerra”, è un richiamo diretto alla persistente attualità dei conflitti, non solo militari ma anche culturali, economici e tecnologici. Ad aprire simbolicamente questa edizione è Eva Musci, Direttrice artistica del Festival, con un intervento che offre una chiave di lettura del tema scelto e che si pone al tempo stesso come manifesto di intenti per l’intera rassegna:

“Nella XV edizione di Voci della storia, come dice il titolo, parleremo di guerra. Un termine che usiamo quotidianamente, alle volte forse con superficialità. Ed è stato mentre sceglievamo gli autori, che mi sono chiesta da dove venisse questa parola; ricordandomi gli insegnamenti del professor Franco Cardini, che da sempre sostiene l’importanza di conoscere l’etimologia delle parole. Guerra deriva dal termine germanico Werra.

Il festival sarà quindi l’occasione per un viaggio nel tempo, un salto all’indietro di oltre mille anni, fino alle tribù germaniche che invasero l’Impero Romano.
A Roma, per indicare il conflitto, si usava il termine bellum. Una parola che evocava ordine, strategia, eserciti inquadrati. Poi arrivarono i barbari, e il loro modo di combattere era diverso: era una werra, una “mischia”, una “confusione”. Questo termine, così caotico e violento, ha soppiantato il raffinato bellum romano e si è imposto in gran parte d’Europa.
E così, quando oggi usiamo la parola ‘guerra’, portiamo con noi un’eredità linguistica che non parla di eserciti schierati, ma di un’implosione di violenza. In questo senso, la parola stessa ci racconta la storia del conflitto in Europa.

E da qui, da questo semplice termine, inizieremo il nostro percorso per comprendere non solo la storia della guerra, ma anche il suo significato più profondo nel corso dei secoli, ma soprattutto dove ci sta portando oggi”.

Un laboratorio di riflessione aperto

Con uno sguardo ampio, Voci della storia si propone dunque anche quest’anno come un laboratorio di riflessione aperto, dove la storia diventa chiave di lettura per comprendere il presente. L’edizione 2025 riunisce studiosi, giornalisti, filosofi e militari per esplorare il tema del conflitto nelle sue molteplici forme, dai grandi eventi bellici del passato alle tensioni del nostro tempo, fino alle battaglie invisibili che attraversano società e istituzioni. Un percorso fatto di parole, libri e confronto, che invita il pubblico a interrogarsi sul senso della guerra oggi, sulla sua eredità e sulle sue trasformazioni.

Gli incontri

Il primo incontro, dal titolo La guerra sempre – parte 1, vedrà protagonisti Anna Momigliano e Franco Cardini. Momigliano presenterà Fondato sulla sabbia, un viaggio nel presente e nel futuro di Israele, tra tensioni interne e nuovi equilibri regionali. Il suo sguardo indaga un Paese attraversato da profonde contraddizioni, dove convivono tradizione religiosa, innovazione tecnologica, spinte demografiche e identità in conflitto.

A seguire, Franco Cardini rifletterà su cosa significhi “costruire l’Europa”, partendo dal suo libro L’invenzione di un continente, scritto con Sergio Valzania. Dalla Lega di Delo alla Prussia di Bismarck, il volume ricostruisce l’idea – spesso frammentaria e contrastata – di un’Europa unita, interrogandosi se oggi non sia necessario più ricostruire, ma reinventare un continente alla ricerca di una voce comune.

Il giorno successivo, venerdì 3 ottobre alle ore 21.00, sempre all’Auditorium Disarò, si terrà il secondo appuntamento del Festival: La guerra sempre – parte 2. In questa serata, il generale Fabio Mini affronterà un tema controverso della geopolitica contemporanea, presentando La Nato in guerra. Il libro analizza come l’Alleanza Atlantica abbia progressivamente tradito i suoi principi originari, spingendosi oltre i propri confini territoriali e trasformandosi in uno strumento operativo al servizio di strategie globali complesse, spesso poco trasparenti.

Chiuderà la serata ancora Franco Cardini, con Quella antica festa crudele, un’opera che indaga la guerra dal punto di vista antropologico e culturale. Dal Medioevo all’età contemporanea, la guerra viene raccontata non solo come fatto storico, ma come realtà quotidiana, rito collettivo, codice morale e strumento di potere, rivelando come la sua percezione sia profondamente cambiata nel tempo.

Con questi primi due appuntamenti, Voci della Storia si conferma un festival capace di coniugare divulgazione e profondità, offrendo spunti per comprendere la complessità del nostro presente alla luce delle lezioni del passato.