Il personaggio

L’ascesa di Benedetta: dal coro della chiesa ai teatri più prestigiosi

E’ un momento d’oro per la 27enne mezzosoprano, ex consigliere di «Insieme per Renate»

L’ascesa di Benedetta: dal coro della chiesa ai teatri più prestigiosi
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Da bambina era timidissima, tanto che «quando mi affidavano un ruolo da solista, non so quanti pianti facevo a casa...». Poi, crescendo e studiando, è avvenuta la trasformazione: «Oggi sento che il palcoscenico è il mio ambiente». Sul quale il mezzosoprano renatese Benedetta Mazzetto, 27 anni, brilla.

Trionfo al Teatro Sociale di Como

Lo ha fatto anche domenica l’altra, al Teatro Sociale di Como, conquistando la 73esima edizione del concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici nella categoria Voci emergenti. Abbiamo deciso di conoscere meglio Benedetta che sta portando avanti la gloriosa tradizione del canto lirico a Renate; tradizione che vede come «portabandiera» il celebre tenore Renato Cazzaniga.
La passione per la musica si deve soprattutto a papà Romeo - al «timone» di Casa Betania insieme a mamma Maristella -; lui, melomane, fin da piccola l’ha incoraggiata ad avvicinarsi alle note. Prima il pianoforte, poi il canto. Dal coro della chiesa dei Santi Donato e Carpoforo fino al corso propedeutico al coro di voci bianche dell'Accademia Teatro alla Scala di Milano; l’«allenamento» con la soprano renatese Maria Grazia Liguori ha preparato Benedetta all’ingresso in Conservatorio, a Como, a lezione di canto lirico dalla soprano Alessandra Ruffini. Il resto l’ha fatto il suo grande talento. Anche se lei assicura di dover molto anche alla fortuna: «Posso dire che mi è andata bene...».

Nel 2018 l'esordio davanti a mamma e papà

Nel 2018, l’esordio sul palcoscenico del Teatro Ponchielli di Cremona, in occasione del Monteverdi Festival, con «La pazienza di Socrate con due mogli» di Antonio Draghi. Mamma e papà non sono mancati naturalmente e non lo hanno fatto nemmeno negli anni successivi. Ti accorgi della loro presenza quando ti esibisci?
«Dipende. Talvolta sono talmente concentrata da non rendermi conto del pubblico. Altre, come successo domenica, sono più rilassata e allora mi prendo la libertà di interagire con gli spettatori. Cerco quindi anche lo sguardo dei miei genitori e del mio ragazzo...».
Si dice che il mondo del teatro pulluli di riti scaramantici? Tu ne hai qualcuno?
«Direi di no. Prima di salire sul palco mi isolo per qualche minuto, per concentrarmi, ma nulla di più. Quando inizio a cantare, poi, mi libero, mi carico sempre di più. E pensare che da piccola non volevo farmi vedere da nessuno...».

Un periodo d'oro per Benedetta

Questo è un periodo d’oro per la carriera di Benedetta. Dopo la laurea al Conservatorio - con tanto di menzione d’onore - ad ottobre, è arrivato il corso di perfezionamento per cantanti lirici della Scuola dell’Opera di Bologna. Una delle più prestigiose d’Italia. Un impegno che la terrà fino a marzo sotto la torre degli Asinelli e per il quale ha deciso di lasciare il suo posto di consigliere comunale, nella fila di «Insieme per Renate» (ironia della sorte, il conto delle preferenze meritate alle ultime Amministrative ha voluto che il testimone passasse al fidanzato Lorenzo di Molfetta). Domenica è arrivato il trionfo al Sociale. E qui un pochino la fortuna ci ha messo davvero lo zampino: «Non era convinta di partecipare al concorso, a cui avevo già preso parte lo scorso anno. Poi, un quarto d’ora prima della chiusura dei termini, mi sono iscritta».
Per chi volesse ascoltare la sua splendida voce, in attesa di una «chiamata» da Renate, può assistere ad una delle tappe della tournée di «Acquaprofonda», l’opera lirica contemporanea con musiche originali di Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo, che la porterà in giro per l’Italia e la Svizzera fino a giugno.

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