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Sagra di San Fermo, la Giunta mette al bando salamelle e tradizioni per una kermesse all’insegna della salute

Il presidente degli Amici di San Fermo, Sala: «Mancati rispetto e coinvolgimento: non ci saremo...» . Corbetta (Lega): "Sono sconcertato come gli organizzatori dell'associazione Amici di San Fermo e i tanti cittadini oggi delusi e disorientati a fronte di una riprogrammazione totale della festa secolare"

Sagra di San Fermo, la Giunta mette al bando salamelle e tradizioni per una kermesse all’insegna della salute
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Una fattoria didattica al posto della fiera zootecnica, niente concorsi tradizionali dell’urtaja e della busecada, niente sfilata dei trattori e niente «salaminata» offerta ai pensionati, perché le salamelle «fanno male alla salute». Le condizioni poste dall’Amministrazione comunale di Albiate sulla gestione della storica Sagra di San Fermo hanno portato alla fine allo strappo. Consumatosi con il passare delle settimane, fino alla decisione finale.

«A malincuore non parteciperemo quest’anno all’organizzazione della Sagra di San Fermo. Una decisione sofferta, motivata dalla mancanza di rispetto e di coinvolgimento della nostra associazione da parte dell’Amministrazione comunale».

Il Consiglio direttivo degli «Amici di San Fermo» ha precisato così la ferma posizione dell’associazione rispetto alla prossima edizione della Sagra in programma nella giornata di martedì 12 agosto. Il titolare della storica sagra è il Comune che ha sempre affidato agli «Amici di San Fermo» l’organizzazione della fiera zootecnica e degli eventi collegati (mostre, concorsi, intrattenimenti e allestimento del servizio bar in Villa Campello) in base ad un’apposita convenzione scaduta a fine 2024.

Sagra di San Fermo, la Giunta mette al bando salamelle e tradizioni: «Trattati come pura manovalanza»

«Fino allo scorso anno si è sempre lavorato d’intesa con il Comune – sottolinea il presidente Sergio Sala al Giornale di Carate in edicola questa settimana– Il clima è cambiato con la nuova Amministrazione comunale: fin dai primi incontri, in vista dell’edizione 2025, la Giunta ha sollevato critiche sulla passata gestione della sagra, dal bar che deturpa l’estetica di Villa Campello a problemi di sicurezza, anche per gli animali. Ci è stato detto che sarebbe cambiato tutto: la fiera zootecnica sarebbe stata sostituita da una fattoria didattica, niente concorsi tradizionali dell’urtaja e della busecata, niente sfilata dei trattori e niente salaminata offerta ai pensionati, perché le salamelle “fanno male alla salute”.

Per le mostre - aggiunge Sala - avrebbero scelto loro temi legati alla salute e al benessere, perché la Giunta ha deciso, senza confrontarsi con nessuno, di ribattezzare la Sagra di San Fermo come “Sagra della Salute”. In verità anche noi eravamo convinti che fossero necessari alcuni cambiamenti e che la nuova Amministrazione avesse il diritto e il dovere di proporre iniziative, ma la discussione non è stata neppure aperta: gli incontri si sono ridotti a mere comunicazioni su come si sarebbe dovuta fare la sagra, senza chiedere un parere a noi che la sagra la facciamo da tanti anni. Insomma, ci hanno trattato come pura manovalanza. La ciliegina sulla torta è stata leggere sulla stampa locale un’intervista in cui l’assessore Filippo Viganò annunciava che la Giunta aveva presentato un progetto in Regione Lombardia, ricco di iniziative per tutte le fasce di età, per ottenere un finanziamento per la Sagra di San Fermo. Ebbene, neanche in questo caso siamo stati interpellati e di quel progetto ancora oggi non sappiamo nulla. Davanti a questa grave mancanza di rispetto e di coinvolgimento abbiamo deciso di non partecipare all’organizzazione della sagra. Decisione che abbiamo già comunicato tempo fa alla Giunta».

La linea ferma presa dall’associazione è stata discussa, condivisa e approvata all’unanimità dei soci nell’ultima assemblea degli Amici di San Fermo a cui hanno preso parte una sessantina di iscritti.

Pronta la rassegna "Aspettando San Fermo"

Il lavoro dell’associazione per la comunità albiatese comunque non si ferma: è stata infatti già organizzata la tradizionale rassegna «Aspettando San Fermo» con quattro appuntamenti che si svolgeranno tra giugno e luglio ma non più in villa Campello, ma in Corte Tanzi, in via Italia 6.

«L’Amministrazione comunale, che nulla c’entra con la rassegna, era arrivata addirittura a imporci di cambiare il nome da “Aspettando San Fermo” a “Estate Albiatese” – sottolinea Sala – E noi una cosa l’abbiamo cambiata: la location degli spettacoli... Anche su questo trasferimento hanno pesato le critiche che ci sono state rivolte su questioni di sicurezza e la comunicazione della Giunta che in futuro non avremo più la sede in Villa Campello. Per fortuna abbiamo trovato una splendida location alternativa per gli spettacoli nel cuore di Albiate».

Sergio Sala

In merito alla Sagra di San Fermo l’associazione lascia la porta aperta per il futuro.

«Auspichiamo comunque che il Comune riesca a organizzare una bella sagra perché si tratta dell’appuntamento più importante per Albiate - conclude il presidente Sala - E se cambierà l’atteggiamento nei nostri confronti saremo più che disponibili a sederci al tavolo già dal primo ottobre per lavorare alla Sagra del 2026».

Corbetta "Spero che vi sia un deciso ripensamento e torni il buonsenso ad Albiate"

 “Come in molti avevano previsto, anche ad Albiate il centro-sinistra a guida PD, recentemente insediatosi nell’Amministrazione Comunale, dimostra la consueta mancanza di buon senso e va a sacrificare sull’altare delle proprie visioni ideologiche una delle sagre più antiche e rinomate della Brianza, quella di San Fermo” dichiara Alessandro Corbetta, Capogruppo della Lega in Regione Lombardia, proprio in merito alle modifiche introdotte per la celebre sagra.

Alessandro Corbetta

“Anche io sono sconcertato come gli organizzatori dell'associazione Amici di San Fermo e i tanti cittadini oggi delusi e disorientati a fronte di una riprogrammazione totale della festa secolare, ignorando l’opinione dei volontari e cancellando quei momenti di aggregazione e di festa che da sempre hanno unito le generazioni. Da quanto si apprende verrebbe rivoluzionata la mostra zootecnica, niente più concorso della “urtaja”, niente “busecada”, neppure la sfilata con i trattori tanto amata dai più piccoli, tutti elementi che ricordano le radici contadine del nostro territorio e che evidentemente non sono più graditi alla sinistra di oggi” prosegue Corbetta.

“Da parte della giunta comunale sarebbe inoltre vietata la tradizionale salaminata perché "le salamelle farebbero male alla salute". Ma veramente siamo arrivati al punto di cancellare da una sagra che lo scorso anno ha compiuto 415 anni anche i principali piatti della nostra cucina tipica, che peraltro si fonda sui derivati della carne del maiale? È davvero incredibile anche solo pensarle certe idiozie. Spero che vi sia un deciso ripensamento e torni il buonsenso ad Albiate. Non resteremo certo a guardare mentre i volontari vengono mortificati e la secolare Sagra di San Fermo per come l’abbiamo sempre conosciuta viene azzerata, calpestando la nostra cultura e le nostre tradizioni” conclude Corbetta.

Commenti
Sergio Canzi

Sono pienamente d'accordo con il presidente Sergio Sala e il gruppo amici di san Fermo

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