Autostrade, lo sciopero dei casellanti innesca polemiche
"Il ministro Toninelli doveva chiudere le porta automatiche"
Autostrade, lo sciopero dei casellanti innesca polemiche. "Il ministro Danilo Toninelli avrebbe dovuto chiudere le porte automatiche".
Autostrade, sciopero con polemica
Lo sciopero dei casellanti in occasione del grande esodo estivo ha innescato più di una polemica. Anche perché anni fa, quando ancora non esistevano Viacard e Telepass, lo sciopero dei casellanti era ben accetto agli automobilisti, che non pagavano il pedaggio. Ora, viceversa, con le casse automatiche oltre ai già citati Viacard e Telepass si allungano soltanto le code ai caselli di quanti non sono attrezzati per il pagamento rapido. Così ieri Dario Balotta, presidente dell'Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti ha diffuso un comunicato per criticare il ministro Danilo Toninelli, che a suo dire avrebbe dovuto chiudere le porte automatiche.
"L'uso delle porte automatiche andava vietato"
"Ci si aspettava dal Ministro Danilo Toninelli una circolare chiara e decisa ai Concessionari che in caso di disagi, code, caldo torrido e sicurezza minacciata vietasse il dirottamento del traffico sulle porte automatiche - ha scritto Balotta - Sistema utilizzato dai concessionari per assicurare i ricavi dei pedaggi durante lo sciopero dei casellanti. Questa è un’altra occasione persa del Ministro per dimostrare che il regolatore pubblico esiste e tutela gli interessi collettivi. Già il settore genera indebiti extra-profitti per i concessionari in questo modo, decurtando la giornata di sciopero e incassando lo stesso i pedaggi ma provocando lunghe code ai caselli gli incassi delle aziende vanno alle stelle.
"I sindacati scioperano perché si oppongono al tentativo di ridurre drasticamente il costo del lavoro e la sicurezza in autostrada. Infatti i concessionari vorrebbero abolire la presenza obbligatoria del personale al casello durante tutte le 24 ore, si vorrebbe l’assunzione di personale che va in pensione con contratti di altre categorie meno costosi di quello in vigore e l’introduzione del part-time a chiamata. Il rapporto di lavoro andrebbe precarizzato ma le concessioni dovrebbero essere rinnovate senza gara. Minori tutele agli addetti e rendita di posizione garantita per i concessionari.