La vittima è un 64enne

Coronavirus: morto un lavoratore dalla Stmicroelectronics

Lutto e polemiche nel sito di Agrate dove lavorano 5mila persone.

Coronavirus: morto un lavoratore dalla Stmicroelectronics
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Coronavirus: morto un lavoratore dalla Stmicroelectronics.

La St di Agrate  piange la sua prima vittima da coronavirus. Si tratta di un 64enne, residente ad Agrate, morto nella giornata di sabato. Un terribile lutto per la famiglia e per i colleghi che lavorano nel sito che, con i suoi circa 5mila dipendenti, è il più grande della Lombardia.

Dipendenti positivi al Covid-19

L’uomo era stato ricoverato in ospedale con sintomi da Covid-19 il 18 marzo. Da settimane era noto che alcuni lavoratori del sito di Agrate erano risultati positivi.

Sindacati spaccati

Una situazione che aveva sollevato un polverone, con uno scontro anche tra le diverse sigle sindacali. L’Unione sindacale di base aveva subito chiesto la chiusura totale del sito di via Olivetti, mentre Fiom Cgil e Fim Cisl avevano sottoscritto un accordo per il mantenimento della produzione seppur con un’importante riduzione del personale presente e il ricorso ad ulteriori accorgimenti per la sicurezza.

La rabbia dell'Unione sindacale di base

Alla luce della tragica notizia arrivata nel fine settimana, Usb è tornata nuovamente all’attacco.

"Purtroppo ciò che si temeva è accaduto - si legge in un drammatico comunicato diffuso nella giornata di domenica dall’Unione sindacale di base - Il verificarsi della prima vittima da coronavirus tra i lavoratori della St. Quando ci si fermerà? Cosa deve accadere prima che l’azienda in primis, e a seguire le istituzioni, capiscano che si debbono sospendere le attività nel sito di Agrate?».

"Chiusura totale del sito St di Agrate"

Come detto l’Usb chiede da settimana la chiusura completa del sito. I suoi rappresentanti hanno anche criticato duramente l’accordo sottoscritto tra i vertici aziendali e le principali sigle sindacali.

"La vita umana è un valore che trascende quelli materiali - continua il comunicato di Usb - ma in questi giorni vediamo che è pericolosamente sottomessa ad essi. E’ irresponsabile, disumano e folle continuare a mettere a rischio la salute e la vita dei lavoratori e delle rispettive famiglie».

Chiamato in causa il prefetto

I rappresentanti sindacali chiamano in causa pesantemente anche il prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani.

"E’ da giorni che, dopo la lettera dei delegati Rsu Usb (lettera che chiedeva la chiusura totale, ndr), prosegue l’attesa per un pronunciamento del prefetto di Monza sulla chiusura della St di Agrate, azienda non essenziale all’emergenza ed ancora aperta i seguito al ricordo della direzione aziendale alle deroghe contenute nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 22 marzo. Il silenzio del prefetto è l’ennesimo pugno allo stomaco per tutti i lavoratori della St, che si sentono ormai abbandonati dalle istituzioni. Fermiamoci e restiamo a casa".

Lo sciopero proclamato dai delegati Usb già lo scorso 13 marzo prosegue quindi fino a venerdì 3 aprile.

Anche Fiom e Fim scrivono al prefetto

Sia Fiom che Fim hanno comunque in parte rivisto la loro posizione, inviando a metà della scorsa settimana una lettera al prefetto Palmisani per chiedere proprio un’interpretazione dell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"Con la presente vogliamo, come delegate e delegati FIM e FIOM della ST Microelectronics di Agrate Brianza, esprimere la nostra necessità di chiarimenti su quale debba essere la sorte del nostro sito produttivo - si legge nella lettera - Ferme restando le valutazioni delle settimane appena trascorse, che hanno portato ad un accordo di raffreddamento tra i delegati Fim Fiom e l’azienda, come anche alla condivisione del rispetto del protocollo sulla sicurezza firmato dal Governo e dai Sindacati Confederali, ci troviamo oggi, all’indomani del DPCM firmato dal Presidente del Consiglio il 22 marzo, a dover interpretare come l’Esecutivo del nostro Paese intenda valutare le attività produttive dell’azienda in cui lavoriamo, ST Mircoelectronics".

"Attività essenziale?"

In sostanza Fiom e Fim, chiedono se l’attività svolta nel sito di Agrate sia essenziale e debba quindi proseguire o meno:

"La St è un’azienda a ciclo continuo che segue le disposizioni della legge Seveso per cui non può essere chiusa completamente senza mettere a repentaglio sia le sue strutture ma soprattutto il territorio in cui è collocata. D’altra parte al fine di rispettare i propositi principali che hanno spinto il Governo alla stesura del decreto pensiamo si debbano ridurre al minimo indispensabile le attività all’interno del sito garantendo la massima sicurezza sul lavoro per chi dovrà svolgerle. Pertanto che tipo di attività, in una condizione del genere, devono essere garantite in base al decreto del 22 Marzo? Chiediamo quindi una interpretazione autentica perché riteniamo spetti a chi rappresenta sul nostro territorio il Governo, ovvero il Prefetto, la decisione".

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