Forzano il posto di blocco e poi si schiantano: un arresto e due militari contusi
E' accaduto nella serata di martedì 5 maggio a Cogliate.
Forzano il posto di blocco e poi si schiantano: un arresto e due militari contusi. E' accaduto nella serata di martedì 5 maggio. La macchina è risultata senza assicurazione e intestata ad un prestanome italiano.
Forzano il posto di blocco e poi si schiantano
Nella serata del 05 maggio 2020, dopo un rocambolesco inseguimento iniziato ai confini tra i comuni di Cogliate e Misinto, i Carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno hanno tratto in arresto un marocchino 21enne, clandestino e senza fissa dimora, per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Il giovane extracomunitario, nonostante fosse privo di patente, si trovava alla guida di un'Alfa Romeo "Mito" in compagnia di un connazionale, quando imbattutosi nel posto di blocco dei Carabinieri Cesanesi non ha esitato a forzarlo e darsi ad una spericolata fuga per le vie cittadine.
L'inseguimento
Inseguiti per circa cinque chilometri ed affiancati ormai sulla S.P. 152 all’altezza del comune di Lazzate, nel tentativo di far desistere i militari speronavano la “gazzella” ma, nell'azzardata manovra, l’autista perdeva il controllo del mezzo andandosi a schiantare frontalmente contro un albero a bordo strada.
Due militari contusi
Abbandonato il mezzo i due proseguivano la fuga a piedi: mentre il passeggero riusciva a fuggire, l’autista veniva raggiunto e bloccato a fatica dai militari che hanno riportato lievi contusioni guaribili in alcuni giorni.
La macchina è risultata non assicurata e intestata ad un prestanome italiano. Lo stesso veicolo, appena alcuni giorni prima, era già riuscito a fuggire ad un’altra pattuglia che lo aveva inseguito sempre tra Cogliate e Ceriano Laghetto.
L'udienza per direttissima
All’esito dell’udienza per direttissima, tenutasi in videoconferenza il giorno successivo all’arresto, il Giudice del Tribunale di Monza ha convalidato l’arresto e, in attesa della celebrazione del processo per il quale è stato chiesto il termine a difesa, ha disposto la rimessione in libertà dell’extracomunitario. Lo stesso, data la sua condizione di clandestinità, è stato comunque accompagnato alla Questura di Monza per l’espulsione.