Treno deragliato: indagati macchinista e capotreno
Secondo la Procura di Monza il treno non era stato stazionato correttamente
La Procura di Monza ha inviato un avviso di garanzia al macchinista e al capotreno che avevano lasciato il treno abbandonato che è successivamente deragliato a Carnate.
L'avviso di garanzia della Procura
Si chiude con due avvisi di garanzia la prima fase di indagini sul treno deragliato a Carnate: a ricevere le notifiche del tribunale sono stati il macchinista e il capotreno che avevano lasciato sui binari della stazione di Paderno-Robbiate il treno che poi è stato fatto deragliare circa mezz’ora dopo nella stazione di Carnate. Dopo l’incidente dello scorso 19 agosto molte erano le domande che gli inquirenti, ma anche i semplici cittadini, si fecero su come fosse stato possibile che un treno si fosse mosso da solo da una stazione e fosse deragliato a 7 chilometri di distanza: dopo le indagini portate avanti dalla Polfer di Milano che ha analizzato la scatola nera del treno e sentito tutte le testimonianze del caso, la Procura di Monza ha formalmente indagato i due dipendenti di Trenord con due avvisi di garanzia: una decisione presa dal procuratore Claudio Gittardi e dal pm Michele Trianni.
Il focus sulla procedura di parcheggio
Secondo la Procura la procedura di parking non era stata fatta correttamente e il macchinista avrebbe dovuto inserire i freni, consentendo lo stazionamento, altrimenti non avrebbe potuto allontanarsi dal mezzo, come invece è stato fatto. La Procura ha infatti stabilito che quella mattina questa procedura non era stata eseguita e che i due si erano allontanati per andare a bere un caffè al vicino bar posto in centro paese.
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