Una Pietra d'inciampo per chi lottò contro il nazi-fascismo
Sarà dedicata a Gian Franco De Capitani la nuova opera che sarà posizionata - non appena si potrà - davanti all'abitazione in via Giuliani
E' stata "simbolicamente" posata questa mattina la nuova Pietra d'inciampo lungo via Padre Giuliani a Lissone. La cerimonia si è tenuta in diretta con gli altri Comuni della Provincia.
La terza Pietra d'inciampo
La nuova mattonella è stata disegnata questa mattina, mercoledì 27 gennaio, sul marciapiede davanti all'abitazione di Gian Franco De Capitani da Vimercate, deportato - a soli 19 anni - a causa delle sue idee di libertà contro il regime fascista.
Il sindaco Concetta Monguzzi e l'assessore alla Cultura Alessia Tremolada hanno voluto segnare sull'asfalto il posto esatto in cui, non appena l'emergenza sanitaria lo permetterà, verrà posato il sampietrino dedicato alla memoria del lissonese che perse la vita nel 1944 nel sottocampo di Ebensee, e prima deportato a Mauthausen, con un treno partito l'8 Marzo da Firenze.
Sono un simbolo di memoria, per non dimenticare quello che è successo nel passato. Quando inciampiamo, ci fermiamo e riflettiamo, questo è l'obiettivo delle Pietre di inciampo. Fermarsi e riflettere su quanto accaduto.
Questo il messaggio del primo cittadino che, prima di "disegnare" lo spazio dedicata a De Capitani, ha posato una rosa sulle Pietre dedicate a Mario Bettega all'ingresso dello Stadio Brugola e a Attilio Mazzi in via Matteotti.
Appena si potrà, l'opera dell'artista tedesco Gunter Demnig arriverà in città e verrà posata nella sua posizione con una cerimonia pubblica.
Le immagini della cerimonia
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