"Noi medici liberi professionisti esclusi dalla Fase 1 non sappiamo quando saremo vaccinati"
In Brianza sono già state raccolte le adesioni tramite il portale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri ma ancora si attende una risposta circa l’effettiva erogazione dei vaccini.
C'è grande preoccupazione tra i Medici e gli Odontoiatri liberi professionisti che ancora sono in attesa di conoscere quando riceveranno il vaccino anti -covid. In Brianza sono già state raccolte le adesioni tramite il portale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri ma ancora si attende una risposta circa l’effettiva erogazione dei vaccini.
Medici liberi professionisti non ancora vaccinati, c'è preoccupazione
L'incertezza e il malcontento delle categorie è stata messa nero su bianco in queste ore da uno dei medici liberi professionisti del territorio, Claudio Lombardi. Nella sua testimonianza si coglie nettamente il desiderio di continuare a stare accanto ai pazienti, ma in sicurezza. E la necessità, spiega Lombardi, "di una ri-pianificazione della campagna vaccinale, tenendo conto del "rischio effettivo di esposizione" a prescindere dall’appartenenza dell’operatore al pubblico o privato".
La lettera
Pubblichiamo integralmente la lettera del dottor Lombardi:
Da un mese è iniziata la campagna di vaccinazione e forse i cittadini non sanno che il loro sanitario di fiducia (ginecoloco, dentista, cardiologo, oculista, dermatologo, ostetrica etc) che non fa parte del servizio sanitario nazionale non è vaccinato e non sa neppure quando lo sarà.
I Medici ed Odontoiatri liberi professionisti sono desiderosi di poter usufruire quanto prima della campagna vaccinale contro il Covid-19.
Dagli inizi di Gennaio 2021 è stata ripetutamente segnalata ai principali rappresentanti delle Istituzioni, ai Presidenti di Regione e dell’ Ordine dei Medici l’inspiegabile esclusione di questo gruppo di professionisti sanitari dalla fascia 1 del piano di distribuzione dei vaccini.
L’esclusione è probabilmente conseguenza del fatto che Il piano strategico di vaccinazione elaborato dal Commissario Straordinario non presenta chiari criteri di priorità nell’organizzazione della campagna vaccinale del nostro Paese che tengano conto in modo unitario di tutte le categorie più a rischio nell’ambito della stessa professionalità.
Il generico richiamo a “personale in prima linea” e ad “operatori sanitari e sociosanitari” è risultato nella sua interpretazione pratica oggetto di interpretazioni vaghe e soggettive e sulla scorta di tali scarne direttive, sono stati elaborati i piani regionali di distribuzione.
Come medici e prima ancora come cittadini non possiamo che condividere la priorità data al personale sanitario operante in ambiti ad alto rischio (es. Centri Covid, USCA, 118, PS) così come la necessità di tutelare le strutture ospedaliere e le case di cura private convenzionate estendendo il vaccino anche al personale non strettamente sanitario comunque afferente ad esse.
Emerge tuttavia una evidente disomogeneità di comportamenti sul territorio nazionale con la esclusione dei sanitari liberi professionisti a favore di categorie certamente meno esposte, come personale amministrativo afferente a strutture territoriali e altre categorie alcune sensibili più alla esposizione mediatica che a quella virale.
Al momento sembra che il fattore di inclusione sia stato più un rapporto di qualsivoglia tipo con la sanità pubblica/convenzionata, che non la qualificazione e quantificazione del rischio di esposizione al virus e di diffusione del contagio.
Tutti noi siamo stati penalizzati da questa pandemia e dalle sue conseguenze sanitarie, economiche e sociali. Noi Medici ed Odontoiatri liberi professionisti abbiamo continuato a fare il nostro lavoro, onorando la professione ed assumendocene i rischi.
La disparità di trattamento all’interno di una stessa categoria ci fa tuttavia pensare ad una scarsa considerazione della libera professione che pone la dignità del sanitario privato in posizione subordinata nei diritti, ma non certo nei doveri.
Riteniamo pertanto che debba essere urgentemente ripianificata una distribuzione delle dosi vaccinali attualmente a disposizione, secondo criteri chiari, trasparenti e soprattutto uniformi sul territorio nazionale, tenendo conto del “rischio effettivo di esposizione “ a prescindere dall’appartenenza dell’operatore al pubblico o privato.
In merito alla specifica situazione del nostro territorio sono state raccolte le adesioni tramite il portale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri ma ad oggi nulla è stato comunicato circa l’effettiva erogazione dei vaccini.A richiesta specifica l’ATS ha precisato che purtroppo non è autorizzata a vaccinare i liberi professionisti. Sollecitiamo con cortese fermezza il nostro Ordine Professionale/ ATS di competenza ad intensificare gli sforzi di programmazione ed erogazione del vaccino ai Sanitari ad oggi esclusi e il loro personale di studio coinvolto nella attività, che pur non essendo parte del SSN sono quotidianamente, più che mai a fianco dei loro Pazienti. Fiducioso nella utilità civica e deontologica di questa lettera.
Dr. Claudio Lombardi