Pensionato uccise il vicino di casa, chiesti 23 anni
Carmelo Volo freddò con cinque colpi di pistola il vicino di casa Bruno Piuri, 58 anni, presidente della banda di Misinto.
Chiesti 23 anni di carcere per Carmelo Volo, l’82enne che a giugno dello scorso anno uccise con cinque colpi di pistola il vicino di casa Bruno Piuri, 58 anni, presidente della banda di Misinto.
Pensionato accusato di omicidio, chiesti 23 anni
Queste le richieste presentate lunedì dal pubblico ministero alla Core D’Assise di Monza. Le parti civili hanno chiesto inoltre il sequestro della casa, che è stata ceduta alla badante con l’intento di sottrarla agli eredi. La difesa del pensionato punta alla seminfermità mentale e sul fatto che Volo si sentisse perseguitato.
Cinque colpi improvvisi, in un paese che stava ricominciando da poco a uscire di casa dopo il lockdown, e il corpo a terra in condizioni critiche di Bruno Piuri, presidente della banda cittadina e molto conosciuto in paese e non solo per il suo impegno per la comunità.
I fatti a giugno dello scorso anno
Quanto accaduto lo scorso 20 giugno fu ben chiaro a tutti nel giro di poco. Dopo l’ennesima lite per quel vicoletto perché sulla stradina privata che divideva le abitazioni l’anziano aveva notato quel giorno la presenza di un camion per gli spurghi, Volo era rientrato in casa, aveva impugnato la pistola, regolarmente detenuta ma che non sarebbe dovuta uscire dall’abitazione, ed esplose i cinque colpi, tutti andati a segno. Piuri cadde a terra. Inutili i soccorsi e la corsa d’urgenza in ospedale.
E' accusato di omicidio volontario
Il pm ha inoltre riferito che l’imputato in passato aveva già esploso colpi di arma da fuoco con una pistola scacciacani contro il laboratorio di un altro vicino di casa quando abitava a Cogliate. Il magistrato ha quindi chiesto la condanna a 23 anni di reclusione per omicidio volontario e porto abusivo di arma da fuoco. Inoltre, ha contestato l’aggravante dei futili motivi ma anche le attenuanti generiche.
Sentenza a fine marzo
Le parti civili, rappresentate dai legali Marco Rosafio e Antonluca Toro, hanno sottolineato che all’epoca dei fatti non ci fu alcun litigio, ma che fu il pensionato ad aggredire la vittima, che in passato Volo aveva già minacciato di morte minacciato di morte. Per i legali della famiglia di Piuri sussiste inoltre l’aggravante della premeditazione. Per il legale di Volo, l’avvocato Andrea Leo, non sussiste l’aggravante dei futili motivi, inoltre il suo assistito era convinto di essere un perseguitato. Si torna in aula per la sentenza a fine marzo.