Dal 26 aprile tornano le zone gialle: ok ai ristoranti (se all'aperto) e tutti a scuola. Le parole di Draghi
Il presidente del consiglio fatto sapere che, rispetto al passato, «si darà la precedenza alle attività con spazi esterni e all'istruzione».
Da lunedì 26 aprile i ristoratori potranno tornare a servire al tavolo i propri clienti, ma soltanto all’aperto e in quelle Regioni che avranno dati sui contagi da zona gialla. Ma soprattutto, il Governo ha previsto il ritorno totale in classe degli alunni iscritti alle scuole di ogni ordine e grado, anche delle scuole superiori, a patto che gli istituti si trovino in territori in zona arancione o gialla.
Dal 26 aprile tornano le zone gialle
Sono queste le indicazioni arrivate al termine della Cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. Alla fine, il Governo ha accolto le proposte avanzate ieri, giovedì 15 aprile, dai presidenti delle Regioni, mantenendo comunque qualche cautela. Le Regioni, sulla base dell’andamento dei contagi, potranno infatti tornare a tingersi di giallo in anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’attuale decreto legge.
"Prudente ottimismo e fiducia"
«Direi che si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia – ha sottolineato il presidente Mario Draghi in conferenza stampa -. Le decisioni di stamattina anticipano al 26 aprile l’introduzione della zona gialla, ma introducono un cambiamento al passato. Si darà la precedenza alle attività all’aperto e alla scuola. Tutte le scuole riaprono totalmente in presenza sia in zona gialla sia arancione».
"Un rischio ragionato"
Decisivi, per le aperture, sono stati la flessione della curva dei contagi e dell’incidenza settimanale di nuovi positivi, uniti alla prosecuzione delle vaccinazioni dedicate alle categorie più fragili. «Oggi il Governo ha preso un rischio ragionato – ha aggiunto Draghi -, basato su dati in miglioramento. Questo rischio, che incontra le aspettative dei cittadini, si fonda su una premessa: che quei provvedimenti che governano il comportamento delle attività che riapriranno siano osservati scrupolosamente, dall’uso delle mascherine al distanziamento».
Saranno riaperture definitive? O c’è la possibilità di una retromarcia da parte dell’Esecutivo? «Se i comportamenti adottati dalle persone saranno responsabili – ha evidenziato Draghi – allora la probabilità che si torni indietro sarà molto bassa. Il decremento delle curve è continuo nelle ultime settimane, me meno marcato rispetto a quanto ci si sarebbe potuto aspettare».
«L’indice Rt a livello nazionale è a 0.85 – ha continuato il Ministro della Salute Roberto Speranza -, l’incidenza è a 182 casi ogni 100 mila abitanti e la tendenza osservata nella maggioranza delle Regioni è verso un ulteriore miglioramento della curva epidemiologica. A questo si aggiunge la prosecuzione e l’accelerazione della campagna vaccinale, soprattutto delle categorie più a rischio».
Il calendario delle riaperture
Le tanto richiesta possibilità di tornare a servire al tavolo i propri clienti sarà concessa ai ristoratori sia a pranzo sia a cena, ma esclusivamente a quelli che dispongono di tavoli all’aperto. Al momento non è stato previsto alcuno slittamento in avanti del coprifuoco: Palazzo Chigi lo ha confermato alle 22.
All’aperto si potrà tornare a svolgere anche l’attività sportiva, così come potranno essere organizzati anche eventi, spettacoli e attività culturali. Tutto dovrà però essere subordinato al rispetto del distanziamento.
Dal 15 maggio potrebbero riaprire le piscine all’aperto, mentre dall’1 giugno potrebbero prendere il via alcune delle attività connesse alle palestre. L’1 luglio dovrebbe invece essere la data che dovrebbe dare il via agli eventi fieristici.