Centro per il Volontariato, Filippo Viganò riconfermato presidente
L'ex sindaco e medico resta alla guida del Centro di Servizio per il Volontariato-CSV Monza Lecco Sondrio.

Filippo Viganò è stato riconfermato come presidente del Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) Monza Lecco Sondrio.
Alla guida di Csv dalla sua costituzione nel gennaio del 2018, in seguito alla fusione dei tre CSV delle province di Monza e Brianza, Lecco (So.Le.Vol.) e Sondrio (L.A.Vo.P.S.), ieri sera, martedì, Filippo Viganò dell’Associazione Volontari Sovico è stato designato dal nuovo Consiglio direttivo a ricoprire nuovamente la carica di presidente per i prossimi 3 anni. Al suo fianco i due vicepresidenti: Gabriella Bertazzini dell’associazione Agenzia per la Pace di Sondrio e Claudio Dossi, presidente di Auser Leucum.
Chi è Filippo Viganò?
Medico di medicina di medicina generale ad Albiate dal 1982, 69 anni, Filippo Viganò ha svolto incarichi importanti: è stato sindaco di Albiate e presidente della Conferenza dei Sindaci Asl Monza e Brianza e ha promosso e realizzato importanti progetti di prevenzione e di educazione alla salute di rilevanza internazionale, attualmente è presidente della neonata associazione “Le Comunità della Salute O.d.V.”.
Il Consiglio direttivo di CSV Monza Lecco Sondrio, come stabilito dall’assemblea dei soci dello scorso 29 maggio, è così composto. Per la delegazione di Monza e Brianza: Gemma Beretta di Legambiente circolo “L. Conti” APS; Assunta Maria Betti di Casa del Volontariato APS; Chiarella Gariboldi di Associazione Stefania OdV; Luca Mandreoli di Diritti Insieme APS; Filippo Viganò di Associazione Volontari Sovico OdV e Paolo Viganò di Gruppo Solidarietà Africa OdV.
Per la delegazione di Lecco invece fanno parte: Claudio Dossi di Auser Leucum Lecco OdV; Carola Molteni di Il Gabbiano OdV; Alfredo Puglia di Anteas Lecco OdV e Davide Ronzoni di Arci provinciale Lecco Sondrio APS. Infine per la delegazione di Sondrio: Gabriella Bertazzini di Agenzia per la Pace OdV; Mariapia Pasini di Univale OdV; Angelo Passerini di Il Quadrifoglio OdV.
Un bilancio degli anni 2018-2020
“Alla scadenza del nostro mandato come componenti del direttivo CSV MLS e come Assemblea possiamo guardare con soddisfazione il percorso compiuto sino ad oggi. Abbiamo consolidato la nostra struttura interna in un’epoca difficile e imprevista data dalla pandemia Cov-Sars 2 e dai numerosi adempimenti e dalle sfide culturali che la riforma del terzo settore richiede a tutto il mondo del volontariato – sottolinea Filippo Viganò – in questi anni, la rete dei CSV lombardi ha sempre di più assunto la funzione di promuovere lo sviluppo civile, sociale e culturale delle comunità locali. Partendo da una convinzione: al volontariato serve un terreno per rigenerarsi e questo terreno va fertilizzato, curato, coltivato”.
Sono stati tre anni di valorizzazione, sostegno e promozione del volontariato, di rapporti stretti con le istituzioni, di costruzione di interrelazioni tra associazioni, con la partecipazione e la vicinanza ai cittadini di ogni età.
Una previsione per il triennio 2021-2024
“Continueremo ad operare per avere tre territori uniti con un'unica missione: rendere forte CSV MLS, ampliare lo sguardo, guardare all’Europa e alle nuove generazioni, sostenere il volontariato e partecipare alle programmazioni territoriali guardando all’unicità del nostro sodalizio – conclude Filippo Viganò – possiamo rivolgere lo sguardo al futuro con la certezza di avere tutti maggior resilienza, più coraggio e strumenti per favorire il lavorare insieme più di prima tra diversi, partecipare con più consapevolezza alla costruzione del welfare locale, riconoscersi come produttori di salute comunitaria e rianimare la passione alla partecipazione. Il compito più rilevante per il sistema dei CSV è quello di accompagnare il volontariato in un futuro ruolo dove competenza, preparazione e professionalità, insieme alla indispensabile capacità di lavorare in rete, lo rendano partner efficace degli enti locali e di ATS e ASST nella programmazione dei servizi sociali e socio-sanitari e nella integrazione socio-sanitaria”.