A Besana

Tassa sui rifiuti «scontata» per le famiglie numerose

Taglio del 50 per cento della parte variabile per i nuclei con tre o più minori a carico

Tassa sui rifiuti «scontata» per le famiglie numerose
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Centoquattordici euro all’anno: è quanto risparmieranno in media sulla Tari le famiglie besanesi con tre o più figli minorenni a carico. La tassa sui rifiuti urbani, per i nuclei numerosi, passerà quindi dai 285 euro sborsati lo scorso anno (con l’aumento dovuto al nuovo metodo tariffario introdotto da Arera, l’authority che vigila sui principali servizi a rete, e i costi più alti di smaltimento dei rifiuti) ai 171 euro di quello in corso. Cifre, queste, esemplificative, che varieranno a seconda della metratura dell’abitazione, altro parametro in base al quale viene calcolata l’imposta.

Tassa sui rifiuti. Hai tanti figli? Paghi meno

Lo «sconto» proposto dalla Giunta di Besana in Brianza è passato mercoledì scorso con i voti favorevoli dell’intera Aula e riguarda la parte variabile della Tari, tagliata del 50 per cento. Villa Borella coprirà il mancato gettito con risorse di bilancio, pari a 11 mila euro circa.

Lo farà nel 2021 e negli anni a venire perché l’obiettivo è rendere la misura strutturale e non subordinata all’emergenza, secondo la politica a sostegno della natalità portata avanti dall’Esecutivo fin dall’insediamento. Compresa dall’opposizione di centrosinistra, nonostante la ferma convinzione che «le agevolazioni debbano essere legate alla capacità reddituale e non concesse senza differenziazioni», ha sottolineato la consigliera dem Giovanna Tettamanzi. Con l’ex primo cittadino Sergio Cazzaniga che ha messo sul tavolo un’altra proposta: un taglio di 20 euro per ciascun figlio, indipendentemente dal numero.

L’assessore al Bilancio Alcide Riva non ha chiuso la porta anche se non sembra allettare la Giunta l’idea di garantire un risparmio assai modico ai nuclei con un solo minore a carico (una ventina di euro all’anno), ed un altro comunque ridotto a chi ne conta tre (60 euro contro i 114 attuali).

Alleggerita la tassa anche ad aziende e negozi

Per quanto concerne invece le utenze non domestiche, sono stati confermati gli «sconti» per le imprese commerciali e produttive messe in difficoltà dalla pandemia, già previsti nel 2020 e coperti da trasferimenti statali: ritocco all’ingiù del 25 per cento della parte variabile dell’aliquota per ditte e negozi che sale all’80 per cento per bar e ristoranti e scende al 15 per cento per i supermercati aperti anche durante il lockdown. Uno sforzo maggiore, come dodici mesi fa, è messo in campo per le scuole dell’infanzia paritarie per le quali la parte variabile viene azzerata.

Infine, rimangono nel cassetto, almeno per il momento, incentivi a favore di chi fa compostaggio domestico; di chi, cioè, trasforma i rifiuti organici in fertile terriccio. Il motivo? La difficile verifica della pratica «casa per casa». «Se altri Comuni si muoveranno in questo senso, ci confronteremo con loro per adottarne le soluzioni», ha concluso Alcide Riva, rispondendo alla sollecitazione sull’argomento del capogruppo Pd Fabrizio Villa.

Ricordiamo che le rate della Tari scadranno alla fine di ottobre, novembre e dicembre.

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