Milano Meda, il programma della seconda tranche di lavori sui ponti tra Bovisio e Varedo
Partiranno il 21 giugno. Si tratta di indagini molto complesse che richiedono la chiusura di una corsia di marcia.
Si è chiuso il cantiere lungo la carreggiata ascendente ( direzione Como) tra Bovisio e Varedo, sulla Milano Meda, per la prima trance di indagini geognostiche e geofisiche legate all'operazione Ponti Sicuri.
I cantieri hanno interessato il cavalcavia di viale Brianza a Varedo, quello di via Pastrengo, sempre a Varedo così come il ponte in via Monte Tre Croci. Indagini anche sul cavalcavia di via Bertacciola a Bovisio Masciago.
Milano Meda, il programma della seconda tranche di lavori sui ponti tra Bovisio e Varedo
Da mercoledì 21 luglio 2021 le indagini sulla Milano Meda riprenderanno dalla corsia opposta: si tratta di operazioni piuttosto complesse che richiedono la chiusura della corsia di marcia discendente direzione Milano, con instradamento del traffico sulla sola corsia di sorpasso.
Si parte dal ponte di Viale Brianza a Varedo secondo questo programma:
- da mercoledì 21/07/2021 a venerdì 23/07/2021 diurno e notturno (h 24): esecuzione indagini geognostiche sul ponte P2 con conseguente chiusura della corsia di marcia discendente in direzione Milano e instradamento del traffico sulla sola corsia di sorpasso.
- da lunedì 26/07/2021 a sabato 31/07/2021 diurno e notturno (h 24): esecuzione indagini geognostiche sui ponti P4 e P5 con conseguente chiusura della corsia di marcia discendente dir. Milano (da Bovisio a Varedo) e instradamento traffico sulla sola corsia di sorpasso
- da lunedì 02/08/2021 a giovedì 05/08/2021 diurno e notturno (h 24): esecuzione indagini geognostiche sul ponte P6. ne consegue la chiusura della corsia di marcia discendente dir. Milano (da Bovisio a Varedo) e l'instradamento traffico sulla sola corsia di sorpasso
Le indagini in dettaglio
Le indagini geognostiche consisteranno in perforazioni verticali a carotaggio sino a profondità 20 m, con prelievo di campioni di terreno da sottoporre ad analisi.
Le indagini geofisiche permetteranno la ricostruzione del sottosuolo sino a 30/40 m di profondità, attraverso la misura delle onde superficiali registrate da una serie di geofoni posti lungo stendimenti rettilinei di circa 50 metri e collegati a sismografi.