Carabinieri assolti, il poliziotto a Salvini: "Servono soldi, servono risorse"
Dopo le parole del leader della Lega, il sindacalista chiede "a gran voce delle tutele legali complete" per le Forze dell'ordine.
"Servono soldi, servono risorse". Pasquale Griesi, poliziotto di Cesano Maderno, ha scritto un lungo post a Matteo Salvini, intervenuto in merito all'assoluzione di tre carabinieri della Tenenza cittadina dopo un processo-fiume.
Carabinieri assolti, il poliziotto scrive a Salvini
"Caro Senatore, parlo con Lei che almeno ha il coraggio di parlare, (l'importante è che non rimangano solo chiacchiere al vento) visto che i suoi simili di altri partiti tacciono - la riflessione del cesanese sui social - La politica ha le sue colpe, sicuramente quella di fare regole poco chiare che non dovrebbero lasciare adito ad interpretazioni, ma se quei carabinieri avessero avuto delle telecamere per dimostrare il loro operato, forse non si sarebbero dovuti giustificare per aver fatto il proprio dovere". Il leader della Lega era intervenuto via social dopo la sentenza di assoluzione, dichiarando: "Chi ridarà dignità e onore a questi ragazzi?".
La battaglia della Federazione sindacale di Polizia
Griesi, segretario provinciale di Milano della Federazione sindacale della Polizia di Stato, ricorda la battaglia del sindacato: "Chiediamo a gran voce delle tutele legali complete e sosteniamo la necessità di rafforzare la tutela legale per le Forze dell'ordine, riproponendo anche l'idea del fondo di assistenza. Bisogna trovare strumenti normativi che tutelino e garantiscano gli operatori, manlevandoli dalle spese legali con l'intervento da parte dello Stato". Per il cesanese è importante "la creazione sul piano giudiziario di un ‘filtro’ che possa valutare in tempi brevissimi la posizione di chi è indagato" ma anche "la creazione di regole d’ingaggio per consentire ad ogni poliziotto di fare sempre meglio il proprio lavoro".
Servono soldi e risorse
Sul tema della sicurezza, ne è convinto Griesi, la politica "deve rispondere ‘presente’, senza distinzioni di sorta", perché "la sicurezza deve essere un bene comune da tutelare", e nell’agenda politica del governo "sicurezza, legalità, controllo del territorio, prevenzione del crimine e contrasto a micro e macro criminalità, devono stare nella parte alta. Non bastano, però, le pacche sulle spalle: servono soldi, servono risorse".