Ancora molti gli interrogativi sul decesso

"Verità sulla morte di Manuela"

I parenti chiedono risposte. Tanti amici l’hanno ricordata: "Era una persona speciale".

"Verità sulla morte di Manuela"
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Ora è tutto nelle mani della Procura di Lecce. All’indomani della morte di Manuela Mancini, la monzese deceduta mentre era in vacanza per via delle terribili ustioni causate dalla fuga di gas da una bombola della cucina, Carabinieri e pm lavorano incessantemente per dare risposta alle non poche domande che ruotano intorno alla sua tragica scomparsa.

Morte di Manuela Mancini, i nodi da sciogliere

Diversi i nodi da sciogliere. Primo tra tutti l’esatta dinamica dei fatti, poi, eventuali responsabilità. Punto di partenza, proprio il bed and breakfast, messo sotto sequestro subito dopo l’incidente.
Cinquantatré anni, un passato da giornalista e un presente da operatrice olistica, Manuela Mancini è deceduta lunedì della scorsa settimana all’alba, dopo quasi tre giorni di ricovero nel Centro grandi ustionati di Brindisi. Giorni in cui non ha mai smesso di lottare. Le ferite riportate, però, erano troppo gravi. E purtroppo si è dovuta arrendere. Uno spirito libero, che aveva a cuore il benessere degli altri. Così l’ha descritta chi l’ha conosciuta.

La dinamica dei fatti

Mancini era partita da sola per il Salento, terra che amava particolarmente. Aveva scelto di alloggiare nelle campagne nei dintorni di Melendugno, un piccolo comune in provincia di Lecce, affittando un’abitazione adibita a bed and breakfast che si trova lungo la provinciale che porta verso il mare. Una vacanza che Mancini attendeva da tempo, che si è però trasformata in un dramma.

L'incidente

Venerdì 20 agosto, intorno alle 11, l’incidente che l’avrebbe strappata per sempre all’affetto dei suoi cari. Sul posto erano subito intervenuti i soccorritori del 118, seguiti dai mezzi dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce che avevano fatto di tutto per salvarla. Mancini era stata immediatamente trasportata in ospedale in codice rosso, prima al Vito Fazzi di Lecce, poi, viste le serissime condizioni in cui versava, era stata trasferita al Centro grandi ustionati di Brindisi, dove purtroppo è deceduta.

Per quanto riguarda le cause, queste sarebbero da far risalire a una perdita di gas dalla bombola in dotazione all’alloggio.

"Una donna solare che amava la vita"

I parenti, che risiedono tra Monza e Bologna, sono arrivati in Puglia nella mattinata di martedì. Non si capacitano di quanto accaduto i famigliari di Mancini, molti dei quali risiedono in Emilia Romagna. "Manuela era la persona più solare della terra - ha ricordato la cugina Vittoria Valeri - Era sempre sorridente, una persona che amava la vita. Ciò che più ci ha sconvolto sono le modalità. Un incidente terribile sul quale gli investigatori mantengono il più stretto riserbo. Siamo consapevoli che le indagini saranno lunghe, ma speriamo che prima o poi potremmo arrivare a conoscere la verità su quanto accaduto".
I funerali sono stati celebrati sabato scorso a San Lorenzo in Campo, in provincia di Pesaro Urbino, dove si trova la tomba di famiglia. "Ma stiamo pensando di organizzare anche una cerimonia commemorativa a Monza, dove sappiamo che era molto amata. Vorremmo dare l’occasione di salutarla anche ai tanti amici monzesi che aveva", ha precisato Valeri.

Il ricordo di chi l’ha conosciuta

Originaria della Puglia, ma residente a Monza da anni, Mancini aveva studiato al liceo classico Zucchi, per poi laurearsi in Cattolica e dare quindi il via alla sua attività professionale che l’avrebbe portata a scrivere per testate giornalistiche e poi a scegliere la strada della naturopatia, ambito in cui aveva molto seguito. Teneva corsi, incontri e aveva anche un canale Youtube.

Tantissimi i messaggi di cordoglio affidati ai social nelle ore successive la sua scomparsa. Il giornalista Carlo Gaeta, ha voluto affidare a Facebook un commosso ricordo.

"Carissima Manu, mi mancano le parole - si legge - I ricordi di una lunga frequentazione di lavoro e d'amicizia ruotano veloci nella mia mente. Tante immagini, tanti momenti belli. Tanta vita. Spazzata via in un maledetto momento. Adesso vola libera nel tuo respiro, oltre la solitudine e la tristezza. Con quella bellezza d'animo e di sentimenti che ti faceva unica". Monza, ma non solo. A piangere la scomparsa di Mancini è anche Melendugno, luogo che la 53enne amava molto.

"Il mio pensiero va ai famigliari - ha detto il sindaco Marco Poti' - Quello che doveva essere un periodo di riposo e di vacanza si è trasformato in un'assurda tragedia che, come comunità, ci ha colpito molto. Ci stringiamo intorno ai suoi famigliari e a chi le ha voluto bene".

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