Seregno, indagata la presidente di Aeb
Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione le ipotesi di reato per l'operazione di aggregazione dell'Azienda con A2A, in concorso con altri soggetti non ancora noti.
La presidente di Aeb, Loredana Bracchitta, indagata per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Lo riporta la relazione finanziaria semestrale di A2A, socio privato dell’Azienda partecipata dal Comune di Seregno.
Indagata la presidente di Aeb
Loredana Bracchitta, presidente di Aeb, indagata per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Lo riporta la relazione finanziaria semestrale di A2A, socio privato dell’Azienda partecipata dal Comune di Seregno. L’inchiesta della Procura di Monza riguarda la partnership industriale fra Aeb e A2A e i fatti contestati cominciano nell’ottobre del 2019. La presidente risulta sottoposta a indagine in concorso con altri soggetti "non citati". L'indagine della magistratura è condotta dalla Guardia di finanza che, nei mesi scorsi, aveva acquisito della documentazione in Comune e nella sede dell'Azienda. I militari avevano effettuato anche una perquisizione nell'abitazione della presidente.
L'inchiesta dopo gli esposti di Tiziano Mariani
Il nome di Loredana Bracchitta compare nel procedimento penale n. 1931/2021, nato dopo gli esposti presentati in Procura il 25 novembre 2019 e il 10 febbraio dell’anno successivo dal consigliere di minoranza Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno, promotore anche di un ricorso al Tar della Lombardia. Il Tribunale amministrativo ha bocciato la procedura di aggregazione industriale fra le due aziende multiutility, così come il Consiglio di Stato con una recente sentenza. Secondo la magistratura amministrativa, occorre una gara pubblica per la selezione del socio privato ad opera di un’azienda a controllo pubblico.
Il consigliere regionale Fumagalli (M5S)
Sulla vicenda interviene Marco Fumagalli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e promotore di un altro ricorso al Tar contro il "matrimonio" fra Aeb e A2A.
"Fermo restando che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, un’indagine per corruzione determina almeno che gli enti locali soci provvedano ad attivare le relative procedure per circoscrivere i rischi attesa la 'permanenza attuale' dei reati indicati. Quali altri soggetti sono stati raggiunti da avviso di garanzia? Gli elettori hanno il diritto di sapere e le istituzioni hanno l’obbligo di essere trasparenti. Questo silenzio, senza nessun dibattito nei consigli comunali, è preoccupante. Perché anche qualora non ci fosse nessuna condanna penale, nessuno ha fatto un’autocritica, una presa d’atto o presa di distanza da un’operazione che è stata dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato. Da che mondo è mondo una società quotata in Borsa si muove per il proprio profitto e non per il vantaggio dei cittadini. E’ ora che nei consigli comunali si apra il dibattito su questa vicenda e che vengano presi i provvedimenti di allontanamento di coloro per i quali è stata accertata l’incapacità a gestire una società pubblica e la completa ignoranza in materia di diritto amministrativo. E in Brianza sono tanti".